Il fuoco scoppiettava gioioso nella stufa, i pezzi di legna preparata per tempo riscaldavano la cucina e in tutta la casa si assaporava un dolce tepore. Le giornate di dicembre erano diventate corte e fredde e Leonardo, dopo essere stato all’aperto, si godeva il calore che quel fuoco sapeva infondere. La moglie Maddalena, spesso si lamentava di quanto lui caricasse la stufa, tanto da far diventare rossa la piastra che emanava un calore quasi insopportabile. Lui sorrideva e diceva che d’inverno bisognava scaldare e che la legna non mancava certo: insieme ne facevano sempre buona scorta! Ascoltando il rumore del fuoco, mentre Maddalena rammendava, Leonardo si lasciò prendere dai ricordi e tornò con la mente indietro nel tempo e riflettendo sul periodo Natalizio che era alle porte, pensò ai Natali di tanti anni indietro… Erano Natali semplici, dove si aspettava l’arrivo di Gesù, si costruiva il presepio e un albero con poche luci e qualche pallina; non c’erano addobbi o luci nei paesi o fuori dalle case, tutto era sobrio e genuino. Rivide il piatto della minestra il giorno di Natale, con una letterina che spuntava appena, piena di buoni propositi e preghiere per la famiglia; la poesia recitata dai figli, in piedi su di una sedia e il pranzo diverso dagli altri giorni: quelli erano gli unici regali. La sera della vigilia, prima della messa di mezzanotte, Leonardo andava nella stalla e dava una razione di fieno alle sue mucche: era un rituale trasmesso da suo padre che faceva capire che in quella notte Santa, gli animali erano stati importanti per Gesù e quindi andavano premiati. Come non pensare a quel tempo lontano, quando aveva trovato una “soca” giusta, ma proprio giusta per fare da capanna? Aveva predisposto un foro per illuminarla e da allora era sempre stata posta orgogliosamente come capanna del presepio di casa. I ricordi continuavano a emergere… e quella vigilia di Natale, che arrivato tardi dal lavoro e non avendo avuto il tempo per tagliare l’albero, alle suppliche delle figliolette, era partito la sera tardi ed era tornato dopo poco con un piccolo pino, tra le grida di gioia delle bimbe… Ci metteva poco a quel tempo a “imbastire” un appoggio per l’albero e per il presepio, nonostante la cucina fosse piccola, sapeva farci stare tutto! E un altro anno, dopo la messa, con la figlia più grande aveva acceso il giradischi nuovo, comperato apposta con tanti sacrifici e insieme avevano ascoltato il disco con le canzoni di Natale… Oppure quella “soca” malfatta tenuta apposta in un angolo perché non sarebbe passata per la porta della stufa, ma sarebbe stata infilata da sopra e che sarebbe servita per riscaldare la notte della nascita di Gesù: Lui doveva trovare caldo in cucina quella notte, il fuoco doveva ardere lentamente fino a mattina! Sembrava quasi di essere ricchi, con quel poco che ci si poteva permettere; anche gli abiti nuovi per le figlie, fatti su misura dalla sarta del paese, erano qualcosa che avevano sognato, che non osavano chiedere, ma che diventava una gioia insperata: Natale era anche un'occasione per avere qualcosa di nuovo, tra le poche cose che si possedevano.
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Ormai era ora di cena e la televisione pubblicizzava regali di ogni specie, cibi e bibite particolari: sembrava che il Natale fosse diventato solo consumismo! Se un tempo c’era poco, ora era troppo! La sera, nel loro letto, i due coniugi pregarono insieme tenendosi la mano, ricordarono ogni persona a loro cara e chiacchierarono dei tempi passati, dei regali che mai si erano fatti, del grande dono del loro amore e della loro famiglia, fino a che il sonno non li prese entrambi. La mattina dopo, Leonardo decise di andare a fare un giro per il bosco; quasi due mesi erano passati da quella notte di pioggia e vento forte, tanto terribile da far cadere tanti alberi in montagna e anche in valle e lui desiderava ritornare per vedere ancora una volta, i danni avvenuti quella notte. Lo aveva visto giovane quel bosco, come per lui, gli anni erano passati, ma in un attimo tutto era andato distrutto, tanti gli alberi sradicati dalla furia del vento: mai aveva immaginato di vedere un tale disastro! Passando a fatica tra quei tronchi distesi a terra, una lacrima scese calda sul freddo viso... che cosa andava cercando? Cosa lo aveva portato lì in mezzo a quella desolazione? Vagò come errando pensando che la vita di ogni persona era come quegli alberi: un giorno pieni di vita, un attimo dopo, la fine.. ma non per chi credeva in qualcosa che andava oltre… Così pensando e camminando, qualcosa attirò la sua attenzione… Da lontano sembrava solo una sagoma, ma più si avvicinava, più nitida era per Leonardo la strana immagine che aveva davanti. In mezzo ad alberi divelti, sradicati, un tronco, nel punto dove il legno si era spezzato, aveva formato una figura inaspettata: un Angelo! Leonardo lo guardò ed esaminò con cura: era proprio un Angelo, arrivato lì per farsi trovare da lui! Tornò alla sua auto, aprì il bagagliaio e ne estrasse la sua motosega; ritornò sul posto e cercò di tagliare il tronco per prendere il pezzo con l’immagine. Non era un Angelo perfetto, dimostrava di essere stato lacerato insieme a quel bosco, ma era pur sempre qualcosa d'importante da conservare, forse conteneva un messaggio, chi poteva sapere? Cominciavano a cadere i primi fiocchi di neve e lentamente il paesaggio circostante iniziò a modificarsi: quel leggero manto candido, appena posato, sembrava ricoprire quasi a proteggere tutti gli alberi caduti. L’uomo con passo lento, con il pezzo di legno in mano, tornò alla sua auto che lo portò in valle, al caldo della sua casa. Non disse nulla alla moglie che lo attendeva, doveva capire cosa farne di quello strano Angelo. Passarono i giorni, mancava poco a Natale, aspettando notizie dai figli che con le loro famiglie avrebbero dovuto passare il Natale con loro, Leonardo e Maddalena, prepararono l’albero e il presepio, sempre con la vecchia capanna, sempre allo stesso modo, semplicemente.
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Da quando i figli avevano formato le loro famiglie e non avevano più costruito i grandi presepi di un tempo nella casa paterna, Leonardo non aveva mai smesso di usare la vecchia “soca”, anche se il presepio si era ridotto di dimensione, era sempre il loro presepio, con le solite statue, che nonostante gli anni erano sempre le stesse. Osservando, l’uomo ebbe un’ispirazione: quale posto migliore per quell’Angelo del bosco, se non lì vicino a una “soca” raccolta tanti decenni prima in un bosco? Andò nella vecchia stalla, tirò fuori dalla greppia quel pezzo di tronco e lo pose con cura vicino alla capanna. La sera della vigilia come succedeva da anni, niente fieno per le mucche, niente messa di mezzanotte... Ma non sarebbe mancato, nella cucina, il calore della stufa per scaldare il Bambinello. Prima di andare a dormire la coppia di anziani, mise delicatamente Gesù fra la paglia e in quel momento una piccola luce proveniente dall’Angelo del bosco diventò un bagliore senza pari e illuminò tutto intorno. La luce si trasformò in stelle che ruotavano sopra di loro, si posavano sui muri, sul soffitto, sul pavimento: era una luce mai vista! Rimasero senza parole, abbagliati, increduli, sorpresi, con gli occhi lucidi si guardarono e compresero che avevano ricevuto un grande dono. Nessun regalo sarebbe stato più grande di quello che già avevano; l’Angelo illuminando la loro dimora aveva fatto capire che era lì che avevano avuto gli affetti più profondi, le gioie più grandi, le difficoltà superate insieme, la gioia di diventare nonni e bisnonni, i ricordi più preziosi che parlavano solo d’Amore! Un Amore donato a piene mani e anche se adesso la loro casa era vuota, sapevano che era piena di tanto, era intrisa di un grande sentimento che tutto sopporta, tutto spera, tutto dà, tutto crede… Si addormentarono scambiandosi gli auguri di Natale, ma nei loro occhi c’era sempre l’immagine di quella splendida luce che al mattino era svanita.
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Riattizzò il fuoco, Leonardo, mentre Maddalena preparava il caffè: la loro casa si sarebbe presto riempita di voci e volti, di sorrisi e grida gioiose e anche se era per un solo giorno, grazie all’Angelo del bosco, avevano capito che c’era un legame profondo, un filo invisibile che teneva uniti tutti i componenti della loro famiglia. Già ci pensava Leonardo che orgogliosamente avrebbe raccontato ai figli, nipoti e pronipoti, la strana storia di quell’Angelo particolare: certo avrebbe ricamato esagerando un po’, ma poteva raccontando, portare a tutti il messaggio di quel Natale.
Non dimenticate mai, nonostante tutto, quell’amore grande che come le radici di un albero, anche se viene sradicato dagli eventi della vita, rimane sempre vivo nella mente, nel cuore, nei ricordi ed è l’unico amore che sa riscaldare veramente!
Auguri! La luce del Natale, porti luce vera dentro di voi e in tutti quelli che tenete nel cuore! Luminoso Natale, Lucia
S. Natale 2021
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