Da quasi due anni stiamo vivendo un periodo che, a causa della pandemia, ci ha tolto e ci sta togliendo tanto. Abbiamo toccato con mano tante situazioni che mai avremo pensato di vivere, credo che la cosa peggiore sia, tuttora, la mancanza di rapporti umani.
Un tempo avaro questo, se pensiamo agli ospedali, alle case di riposo e alle tante situazioni dove la carenza di affetti sta pesando molto sulla stabilità delle persone più fragili.
Sarà stato per questo “digiuno” che domenica 12 dicembre, il passaggio del Presepe vivente, è stato accolto con gioia.
Ad aprire il corteo, gli zampognari che con la musica delle cornamuse, hanno annunciato l’arrivo del gruppo di figuranti, che insieme agli animali ha fatto sorridere i nonni di “Casa Nostra”, che dai vetri hanno salutato con autentica gioia. A seguire, lungo la via principale di San Pietro, poi arrivati davanti alla chiesa abbiamo fatto una sosta piacevole: un piccolo ristoro con panini e bibite, ha dato una carica ai partecipanti. Poi per i Checa, fino alla Pro loco dove, caricati gli animali, ci siamo diretti verso il paese di Forni.
Arrivati, abbiamo percorso il ponte e poi ci siamo diretti nella piccola piazza e con nostra sorpresa, ci è stata preparata una calda accoglienza che ha rigenerato spirito e corpo: fuochi accesi, cioccolata calda e vin brulè . La cosa che ci ha riempito il cuore è stata vedere tanta gente accorsa per ammirare il quadretto natalizio rendendo quasi magico questo momento di condivisione. Ci siamo poi incamminati attraverso la ciclabile e abbiamo assaporato qualcosa di meraviglioso! Il candore della neve, la notte che stava per arrivare, il silenzio rotto solo dal rumore dei passi sulla neve: attimi che diventano dono! Percorrendo la Pontàra, abbiamo trovato persone alle finestre che ci hanno salutato, poi verso il Viale dei Martiri, dove la tranquillità ci ha fatto assaporare il suono delle cornamuse che richiamava le persone. In via Forte Corbin abbiamo sostato con allegria con gli abitanti della contra', ristorandoci con torte, biscotti, brulè di mela e thè caldo. Abbiamo preso quindi la volta della piazza principale e ci siamo fermati davanti al capitello vicino alla fontana; abbiamo terminato il pomeriggio ascoltando gli ultimi brani che gli zampognari ci hanno dedicato. I complimenti ricevuti e i tanti messaggi arrivati durante la serata e il giorno dopo, ci hanno fatto capire che l’insolito quadretto è stato da tutti gradito e ha suscitato emozioni difficili da spiegare. Sentirsi coinvolti, emozionarsi, sorridere, applaudire, sono i mezzi che l’essere umano possiede per comunicare ciò che sente.
Tutto questo è stato possibile grazie a chi ha avuto l’idea, a chi si è impegnato in tanti modi, a chi a portato gli animali (cosa non scontata), a tutti i figuranti, alle persone che hanno seguito il corteo dall’inizio alla fine del percorso, a chi ha preparato i ristori regalando calore umano…
La piccola cagnolina Dora che ci ha accompagnato per tutto il tragitto, abbaiando per far camminare le pecore e la capra, Giorgio il mussetto che spesso ha avuto bisogno di incoraggiamento per andare avanti…, sono stati i compagni che hanno arricchito l’insieme: senza gli animali la scena sarebbe stata incompleta!
E a tutti, indistintamente, va un grande GRAZIE, perché sono certa che in questo periodo, ogni più piccola iniziativa, abbia bisogno di essere apprezzata, supportata, incitata. Non tutto riesce alla perfezione, ma è proprio per questo che si può capire la genuinità dei gesti, la semplicità dei personaggi di un piccolo Presepe Vivente che ha portato gioia in un freddo pomeriggio di dicembre.
Arrivederci al prossimo anno, sicuramente con un gruppo più numeroso!
Lucia Marangoni Damari
Pedescala 13/12/2021
Grazie Lucia.Hai reso l'idea di quanto lavoro c'e dietro ad una cosa solo apparentemente semplice.A nome del gruppo donne e tutti quelli che in diversi modi sono stati d'aiuto dico grazie perché ci siamo divertiti ed emozionati ed abbiamo divertito e emozionato chi ci ha visti
RispondiEliminaBravi bravi bravi!!!!
RispondiElimina