A differenza delle altre bestie, l'uomo è dotato del libero arbitrio, cioè ha facoltà di scelta. Libertà che non hanno gli animali, che sono governati dagli istinti ottimizzati dall'evoluzione. Che uso ne faccia poi l'uomo di questa immensa facoltà, può essere materia di discussione, ma è certamente una delle sue fondamentali prerogative.
Come si fa a rappresentare il libero arbitrio con un'immagine sola? Possiamo forse renderlo con le sequenze dell'Asino di Buridano, ma con una sola immagine è proprio difficile. Ci voleva il genio di Michelangelo per riuscirci efficacemente, disegnando l'iconica rappresentazione del Dito di Dio sulla volta della Cappella Sistina, all'interno dell'immortale affresco del suo Giudizio Universale. Osservando attentamente il particolare, possiamo notare che il dito di Dio è esteso al massimo, mentre quello di Adamo ha le ultime falangi un po' contratte. Il senso dell'arte è quello di spiegare che Dio è sempre presente, ma la decisione spetta all'uomo.
Quel dipinto è là da circa mezzo millennio a raffigurare il momento in cui Dio concede una scintilla di vita su Adamo, creando così il primo uomo, come descritto nel Libro della Genesi. Il simbolismo che si cela dietro la distanza delle mani denota il fatto che, sebbene Adamo sia stato creato ad immagine di Dio, non sono dello stesso regno. La loro relazione è strettamente intrecciata e intima; tuttavia Adamo non può porgere le dita abbastanza lontano da toccare quelle del divino. La posa apparentemente rilassata di Adamo suggerisce forse una sorta di modo naturale delle cose, piuttosto che di lotta, o la disperazione di non essere in grado di toccare il suo creatore. Il resto del dipinto è un po' misterioso. Alcuni studiosi ritengono che l'entourage di Dio possa essere una rappresentazione abbastanza accurata del cervello umano, altri dicono che sia in realtà un utero. Questo è in parte il motivo per cui la Creazione di Adamo è rimasta nella mente degli amanti dell'arte per secoli. La migliore arte è quella che, pur avendo un senso spontaneamente comprensibile, risulta tuttavia indecifrabile. Conosciamo tutti i segreti dei grandi dipinti, ma non possiamo raggiungere quel segreto oltre la scintilla che esso lascia in noi. Proprio come Adamo fatica ad arrivare al suo creatore.
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