di Elena Bernabè-web
Oggi ho cucinato una torta di mele.
Se chiudo gli occhi sento ancora il profumo di mele cotte e cannella.
E' un respiro vestito a festa che entra in me ogni volta che glielo permetto.
Mi parla di infanzia, di alberi di mele, di grandi pentoloni bollenti, di mani che colgono frutti, di temporali e gocce di rugiada.
Mi accompagna nella dimensione del ricordo, dell'immaginazione, di un immenso calore, di tempi antichi che non ho mai vissuto.
E in quello stato sospeso non ha più importanza ciò che accade nel mondo esterno.
Tutto è essenza.
Dimentico spesso le chiavi per aprire la porta di questo mondo incantato.
Le cerco sempre nei luoghi sbagliati e poi, non trovandole, mi arrendo:
mi convinco che non esistono.
Frugo in ogni angolo dei miei pensieri, mai nel mio sentire.
Oggi avevo voglia di cucinare una semplice torta di mele e le ho trovate proprio lì le chiavi della vera libertà.
Non si possono scorgere nelle parole, nelle soluzioni ai problemi, nelle azioni grandiose.
Il loro nascondiglio è in ogni piccolo gesto quotidiano.
In tutto ciò che è cura.
Il resto è una scusa per fuggire da se stessi.
Oggi ho avuto il coraggio di impastare la farina delle mie sensazioni e di rimanere a lungo a respirarne il profumo.
Siamo nati per questo.
Per cucinare una semplice torta di mele, mettendoci tutto l'amore che abbiamo e che siamo.
Per divenire i maestri della cura, dell'attenzione, del dettaglio.
Per custodire le chiavi di questo luogo sacro e prezioso.
Che il mondo scelga la via della confusione, io mi aggrappo alle forti colonne della mia interiorità e in questo tempio così raccolto e ricco vivo, respiro, gioisco.
Gustandomi la mia fetta di vita che sa di mele e cannella e di tanto amore.
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