L'umile foglia giace or a terra negletta,
spenta vita, ormai fusa con terra odorosa,
cantar le sue lodi per vita operosa, or m'appresto,
per onorar sua vita ingegnosa.
Appesa con il picciolo al ramo,
dondola e stormisce al vento,
aculei aghi il Pino e Abete,
lanceolate il Tiglio,
tremolanti la Betulla,
puntute il Faggio e Carpine,
a calice per l'albero dei Tulipani,
un gran ventaglio il Capelvenere,
a stella a cinque punte l'Acero,
e cinque punte per l'Ippocastano,
seghettate l'Agrifoglio,
strette e lunghe l'Ulivo,
filiformi il Salice,
tre grandi falde il Fico,
a scala la Robinia,
dentellate anche la Quercia,
spinose del Ginepro,
e mille altre forme
svariate forme, grandi, medie o piccole,
percorse da ragnatela in mille nervature,
dal suo sbocciar al divenir adulta,
color verde in tonalità infinite,
oppur rossa, gialla o blu, insignificante resta,
fin al suo cambiar color dell'autunno arrivar,
per far balenar allora dell'arcobaleno tutti i colori,
dal giallo canarino od ocra paglierino,
arancione bel color,
rosso Tiziano o scuro,
o color vino, brunite o bel marrone.
Lasciato il ramo volteggia, scivola frusciando
con sospir a terra, per ancor vita crear, macerandosi.
Non tutto finito però, a ripercorrer dell'umile foglia la vita,
onor e gloria spetta a lei, primeva fonte di vita
nel formar glucosio,
per affamata pianta suo alimento,
e processare poi ossigeno
per tutta nostra vita umana e animali tutti,
Allora ammirar e ornar di gloria
doveroso per ogni foglia in vita è,
di rispettar, amare e lodar ogni foglia,
che al suolo ogni momento, noi troverem,
e ancor maggior onore a lei portar, quando in vita è,
per ogni respiro e sospiro nostro,
che a lei dobbiam, per questa nostra vita.
Francesco Lorenzi
Novembre 2021
Complimenti Francesco nostro Poeta
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