giovedì 3 maggio 2018

Storia in foto e musica di una Caliera in legno di cedro



Il Casello Turnario di San Pietro Valdastico iniziò a produrre il 10 Giugno 1885 e finì di produrre in una data imprecisata tra il 1968 e il 1969. 
Quest'opera in legno di cedro raffigurante una "Caliera", fatta dal compaesano Gianpaolo Alessi, nasce a ricordo del casello turnario di San Pietro Valdastico, per non dimenticare un'arte quasi scomparsa nella nostra Valle, "l'Arte Casearia". 
La “casara”, o meglio “casello turnario”, era il luogo dove a rotazione ciascun associato ricavava dalla lavorazione del latte, prodotto dalle proprie vacche, i vari prodotti (formaggio, burro, ricotta…) che diventavano indispensabili per il sostentamento della famiglia come alimentazione e come ricavato economico dalla vendita degli stessi. 
I “caselli turnari” erano molto diffusi nelle nostre zone tanto è vero che erano presenti in parecchie contrade della nostra Valle. 
Queste strutture svolgevano un’importante funzione economica e sociale a beneficio delle piccole comunità. 
Ma anche tutto questo doveva cedere il passo all’incalzare dell’industrializzazione. 
Infatti negli anni '70 la “casara” cessò la sua attività e funzione.

         RICONOSCIMENTI
Sicuramente mi dimenticherò di qualcuno, ma devo ringraziare per quest'opera prima di tutto Gianpaolo Alessi che ha costruito la caliera, disegnato il tetto e coordinato tutti i lavori, Claudio Guglielmi che ha sponsorizzato il tutto, l'Associazione Alpini di San Pietro che ha costruito il tetto in scandole... senza tutti  loro tutto questo non potrebbe esserci. 
Ringrazio inoltre tutti quelli che ci hanno sostenuto dandoci la forza per non mollare... 
Noi comunque abbiamo in corso altre opere che serviranno ad abbellire e far conoscere i luoghi dove abitiamo.

Per le musiche grazie a Faber, a David Van De Fross, e ai Valincantà...
 e come sempre...
 Viva la Val d'Astico

8 commenti:

  1. Complimenti a tutti gli organizzatori e bravissimo mani d'oro GianPaolo!👍😃

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  2. Lodi, lodi e lodi all'artista che l'ha fatta e ai volontari e a tutti quelli che fanno in silenzio per il bene della comunità. Grazie a tutti.

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  3. Gran lavoro, bel lavoro, bravi tutti. Specialmente Gianpaolo, l'artista.

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  4. bravissimo Giampaolo e anche Gino, l'instancabile...

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  5. Che cosa ne è del buco una volta finito il formaggio?
    (B. Brecht)

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  6. Chesterton diceva che i poeti sono sempre stati misteriosamente silenti sull’argomento formaggio.
    Non è he il Norreno, d'in su i veroni del paterno ostello, possa porvi rimedio?

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  7. Bravi,bravi, bravi!!!avete dimostrato che con buona volonta'e impegno si ottengono sempre ottimi risultati.Quando ero bambina mia mamma mi raccontava di aver vissuto al 1°piano del caseificio con la famiglia al rientro dal lungo periodo trascorso a Torri di Quartesolo come "sfollati".

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