lunedì 28 maggio 2018

La Pìtima



Almeno una volta nella vita ci saremo sentiti dire No sta far la pìtima!, oppure “A go na pìtima intorno!”
Ma cosa significa esattamente?
L’origine del termine pare sia legata ad una figura tipica del panorama sociale delle Repubbliche Marinare di Venezia e di Genova. Si trattava di una persona pagata per seguire pedissequamente chi aveva un debito moroso. Il pedinamento costante era accompagnato da gemiti, urla, lamenti e schiamazzi per attirare l'attenzione pubblica. La pìtima (o pittima, in italiano) infatti era solita lamentarsi e urlare senza sosta seguendo il malcapitato debitore. 
Grazie a questa pressione e alla pubblica umiliazione  che ne derivava, il debitore si trovava dunque costretto a saldare i suoi conti. La pìtima era facilmente riconoscibile perché vestiva vistosamente di rosso e questo faceva sì che tutti sapessero del debito, aumentando l’imbarazzo del pedinato. Questo colorato molestatore aveva dunque un ruolo sociale riconosciuto e anche morale, essendo a suo modo un garante delle buone norme di comportamento. 
Per capire l’etimologia della parola, che è diffusa un po' in tutta l'Italia, dobbiamo però risalire al greco antico. Essa infatti deriva dal termine πίϑεμα ovvero “ciò che è posto sopra” e indicava una sorta di impacco usato a scopo terapeutico. La sua applicazione causava certamente una sorta di fastidio, di impaccio, che limitava la mobilità del medicato e quindi si è traslata a significare una persona fastidiosa, un impiastro appunto. Nei dialetti veneziano e genovese poi, questa accezione si è definitivamente affermata grazie al ruolo istituzionale descritto sopra. Attorno al questo pittoresco personaggio ecco quindi codificata un’espressione dalla storia lunga e intrigante a identificare una persona molesta o lamentosa: Ti si proprio na pìtima!
Di essa parla anche una canzone di De André:A’ pittima”, tratto dall’album Creuza de mä. Come si evince dalla stessa canzone, il ruolo sociale della pittima era ben definito, essendo questa una figura importante nel panorama umano della Serenissima e veniva reclutata tra le fila degli emarginati o delle persone indigenti. Il Dogado aveva sviluppato un sistema di assistenza sociale per il quale forniva a chi ne aveva bisogno delle speciali mense e ostelli, ma in cambio gli assistiti dovevano prestarsi al lavoro di pìtima. Per tutelare la sicurezza di questi individui, che svolgevano effettivamente uno dei compiti più fastidiosi di sempre, vi era tuttavia un sistema ben congegnato, che prevedeva la condanna di chi avesse arrecato danni alla pìtima. 
In questo modo si regolavano i conti e si manteneva alto il nome della Repubblica, in quanto si scoraggiavano i debitori morosi e si tutelava un sistema economico basato prevalentemente sui commerci e sui relativi prestiti. Fare la pìtima era, a suo modo, un lavoro socialmente utile.
Gianni


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