La “green economy” non è solo una parola chiave capace di suscitare speranza nelle nuove generazioni,
specie nei più istruiti, conciliando la ripresa economica, l’aumento
dei posti di lavoro e la protezione degli ecosistemi. È realtà in tante
situazioni che sono di esempio, suggerendo gli approcci corretti per
innescare quei meccanismi virtuosi in grado di realizzare benefici sociali, economici ed ambientali,
compiendo il principio di sostenibilità. Perché, dunque, non osservare
come si sono comportati quei paesi che sembrano sopportare meglio il
momento di crisi economica? Non andiamo lontano. L’Austria è un piccolo
paese che pur confinando con l’Italia mostra indici economici nettamente
migliori. Basti pensare che la disoccupazione è intorno al 4% e gli
investimenti entranti nel paese sono in continuo aumento.
La terza città più popolosa dell’Austria è Linz.
Una città che sorge nel Nord del paese sul Danubio, famosa per
l’elevata qualità della vita e la salubrità dell’aria. Eppure in città è
presente l’acciaieria VoestAlpine. Acciaieria che è riuscita a
mantenere la competitività rispetto alle industrie dei paesi emergenti
grazie al recepimento nei propri impianti delle più moderne innovazioni
tecnologiche che hanno, inoltre, permesso di minimizzare l’impatto
ambientale. Applicando i risultati della ricerca, l’acciaieria
austriaca, stando al passo con i tempi, ha adeguato ogni fase del
processo alle migliori tecniche disponibili (Bat) diventando punto di
riferimento normativo a livello europeo in materia ambientale.
I benefici economici sono enormi.
Infatti, non solo l’impianto è riuscito a rimanere produttivo e
competitivo garantendo dunque piena occupazione ai propri dipendenti e a
tutto l’indotto, ma ha anche premiato tutti quegli investimenti sia
pubblici, sia privati in ricerca e sviluppo liberati negli anni
precedenti in direzione dello sviluppo sostenibile. Negli anni Ottanta e
Novanta l’amministrazione comunale di Linz, su pressione degli
ambientalisti e della popolazione locale, ha fissato dei limiti per le
emissioni piuttosto severi che garantiscono ancora oggi un’elevata
qualità dell’aria in tutta la città. Le Bat sono state elaborate con il
lavoro della Siemens VAI, casa leader nella costruzione di impianti per
la siderurgia.
La qualità ambientale è ottenuta
per mezzo della tecnologia denominata “Riduzione massimizzata delle
emissioni dell’agglomerato” (Meros) consistente in una serie di
trattamenti a cui sottoposte le emissioni in uscita dai filtri dove le
polveri e gli inquinanti residui sono ulteriormente abbattute con
ricircolo e filtraggio.
Le Bat sono in grado di abbattere le
emissioni inquinanti del 90%. Un ambiente di lavoro poco inquinato dove
gli operai non si ammalano è certamente più produttivo. Tuttavia,
l’acciaieria di Linz è andata oltre componendo dei “circoli della
salute” costituiti dagli stessi lavoratori che partecipano così al
processo di miglioramento dell’azienda facendo proposte e suggerendo
soluzioni. Proposte accolte nel 94% dei casi e che hanno contribuito a
portare performance eccellenti quali , la diminuzione dell’ assenteismo e
il calo degli infortuni sul lavoro ampiamente inferiori all’1%.
Come è stato possibile, invece, che una delle maggiori acciaierie europee, come l'Ilva di Taranto si sia resa responsabile dell’inquinamento dell’aria, del mare e della terra compromettendo la salute e l’economia
locale? Pochi giorni fa si è celebrato il funerale di Lorenzo, il
bambino di 5 anni morto di tumore e diventato simbolo della lotta contro
l’inquinamento della città pugliese. È evidente come le responsabilità
della classe dirigente siano enormi sia rispetto alla salute degli
abitanti e dei lavoratori, sia per aver sostanzialmente ucciso la
competitività di un’azienda che avrebbe potuto, come quella di Linz,
conciliare lavoro, ambiente e salute anziché condannare a morte in 13
anni 386 persone, di cui 98 dipendenti (così come riportano alcune
perizie epidemiologiche). Una gestione di un’azienda che ha inseguito
troppo spesso la minor spesa e la massimizzazione del profitto solo sul
breve periodo basandosi sul compiacimento dei controllori e
sull’esclusione di qualsiasi etica d’impresa.
Paragonare la storia delle due acciaierie è importante
per avere ben chiari gli esempi negativi da abbandonare e le eccellenze
da imitare. Scommettere su innovazione, qualità delle produzioni, del
lavoro e dell’ambiente significa guardare lontano e dare vita a imprese
sostenibili capaci di creare ricchezza e bellezza.
Andrea Bucci
improntaunika
improntaunika
Già l'articolo la dice lunga. ogni ulteriore commento di sembra superfluo. I responsabili di tutti questi morti devono espiare le loro colpe, compresi i responsabili pubblici addetti ai controlli .
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