“Il protocollo di accoglienza diffusa firmato dal prefetto con i
sindaci dell’Alto Vicentino è stato un successo – ha commentato Franco
Balzi – Il prefetto stesso ha dovuto ammetterlo, nonostante un primo
commento negativo. Il fatto è che solo nella conferenza dell’Ulss 4 lo
abbiamo firmato, dando così una mano sia al governo che agli comuni ad
affrontare il fenomeno immigrazione. Se condividiamo la situazione e ci
‘spartiamo’ i profughi, nessuno sarà travolto”.
Il numero dei profughi da ospitare nei singoli comuni va stabilito in base al numero degli abitanti.
Un richiamo alle ‘regole’ stabilite nel protocollo d’accoglienza
diffusa è stato fatto ieri al prefetto di Vicenza Eugenio Soldà da
Franco Balzi, sindaco di Santorso e promotore del documento sottoscritto
dai sindaci dell’Ulss 4 Alto Vicentino con la sede locale del governo.
E al capo di stato nella provincia di Vicenza, che ha giudicato il
protocollo “un insuccesso”, Balzi ha fatto presente la positività
dell’accordo.
Durante il vertice indetto dal prefetto con i sindaci dell’intera
provincia per ‘organizzarsi’ sull’accoglienza dei profughi, alla
proposta di Soldà di distribuire quattro richiedenti asilo per ogni
comune, molti primi cittadini hanno ‘tirato su le antenne’. Perché se da
una parte, in molti, stanno concedendo accoglienza ad un buon numero di
richiedenti asilo, dall’altro lato ci sono comuni che non hanno nemmeno
un profugo. Con il risultato che chi si è detto a favore
dell’accoglienza rischia di essere ‘sommerso’, mentre gli altri che non
si sono resi disponibili, pare non vengano nemmeno ‘disturbati’ dalla
prefettura.
Dello stesso avviso Piera Moro, sindaco di Marano Vicentino. “Se ogni comune fa la sua parte nell’accoglienza non esiste nessuna
emergenza – ha sottolineato Piera Moro – A Marano ne abbiamo undici e non creano particolari disagi. L’importante è che noi sindaci abbiamo la possibilità di gestire direttamente la situazione nel territorio e di scegliere con chi collaborare”.
emergenza – ha sottolineato Piera Moro – A Marano ne abbiamo undici e non creano particolari disagi. L’importante è che noi sindaci abbiamo la possibilità di gestire direttamente la situazione nel territorio e di scegliere con chi collaborare”.
Giovanni
Casarotto, sindaco di Thiene, si dice soddisfatto del protocollo e i
dati dimostrano che, nella storicamente non accogliente Thiene, la
presenza di alcuni profughi non è mai stata percepita come ‘emergenza’
dai cittadini. “La collaborazione è fondamentale per non soccombere
all’arrivo di un numero esagerato di richiedenti asilo in alcuni comuni –
ha spiegato Casarotto – Spero che tutto il territorio si mostri
solidale, non solo con i migranti, ma anche con gli altri comuni che
hanno dato la loro disponibilità all’accoglienza. In ogni caso – ha
concluso – spero che la prefettura consideri di coinvolgere anche tutti
quei comuni che al momento non hanno nessun profugo, in modo da non
gravare solo su chi ha dimostrato disponibilità”.
Il progetto di accoglienza diffusa torna sempre più protagonista e
pare essere l’unica soluzione reale all’emergenza profughi. “Il fatto è
che non si tratta più di una emergenza – ha sottolineato Balzi –
L’arrivo dei richiedenti asilo è una prassi e solo una gestione
strutturata e progettuale dell’accoglienza riuscirà a dare risposta a
quella che in molti, sbagliando, credono sia ancora un’emergenza.
Dobbiamo collaborare nella gestione delle persone e nel loro inserimento
nella società – ha continuato Balzi – e solo applicando il progetto
Sprar (sistema di protezione per richiedenti asilo), cioè un
‘regolamento’ che prevede l’accoglienza di uno o due profughi ogni mille
abitanti in un contesto di accoglienza diffusa e non massificata, ci
permette di affrontare il fenomeno dando una risposta costruttiva e non
invasiva. Il prefetto alla fine ha ammesso che il protocollo ha avuto
risvolti molto positivi – ha concluso Franco Balzi – Ora ci auguriamo
tutti che anche i comuni che finora non sono stati collaborativi si
muovano verso l’apertura e speriamo che lo Sprar venga applicato ad
ampio raggio”.
Anna Bianchini
altovicentinonline
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