venerdì 17 giugno 2016

Frutti dimenticati... le more di gelso

La coltivazione del gelso, così comune un tempo, oggi è quasi del tutto dimenticata. Ve ne sono di due specie, il gelso nero (Morus Nigra L.) e il gelso bianco (Morus Alba L.), che possiamo distinguere agevolmente in base al colore dei loro frutti.


Lo si vede sporadicamente lungo le strade di campagna o come semplice albero ornamentale in parchi e giardini. E i suoi frutti, le more di gelso, spesso vengono lasciate sui rami, a maturare fino a cadere e a marcire, senza che nessuno si degni di raccoglierli.
Le more si raccolgono da maggio fino a metà luglio, hanno molte proprietà salutari e se ne ottengono buonissime confetture e sciroppi.

(Io ho ricordi che da piccola andavo a prenderle dai rami più accessibili, anche perchè sulla strada che porta alla Torra ce ne sono parecchi, ma inevitabilmente ci si sporcava sempre indelebilmente e... ahimè... quante ne sentivo!)

2 commenti:

  1. Anche io ricordo furti di more verso "la tora", ma ancor di più una meravigliosa marmellata di "cornole" che non ho più mangiato, ahimè! Ma esistono ancora??

    RispondiElimina
  2. Nel campo di "Ghiti" in campagna i "morari" producevano degli ottimi frutti. Bisognava però essere lesti nel scendere dalla pianta per evitare spiacevoli inconvenienti dovuti al proprietario.

    RispondiElimina

Girovagando

  Il passo internazionale “Los Libertadores”, conosciuto anche come Cristo Redentore, è una delle rotte più spettacolari che collegano l...