martedì 14 giugno 2016

Lettera aperta alla Cittadinanza del Comune di Valdastico



10 commenti:

  1. Purtroppo non posso dire, sarebbe "vilipendio" ai topi!

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  2. Sempre encomiabile il vostro impegno! Nonostante le difficoltà , non arrendetevi mai.

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  3. a me piace stare con i giovani di buona volontà,per la loro cultura, il loro umorismo,i loro sogni,credo molto nei giovani ma francamente un gruppo giovani che fa questa scelta sul calcificio mi lascia basita!A mio modesto parere penso che del futuro hanno capito una beata m.....Povera Valdastico!!!!

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    1. Questi sono giovani che non sanno pensare con il loro cervello. Sono manipolati dai volponi della politica o dell'impresa e vengono SCARICATI appena hanno ottenuto i loro interessi. Poi li voglio vedere quando cercheranno di ritornare semplici cittadini della Valle.

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  4. Complimenti Carla, dove l'hai trovata la foto ? E' uno spasso guadarla. Almeno sdrammatizza gli animi sul dramma del calcificio.

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  5. Che simpatica la foto! Pero' questo problema del calcificio mi da pensiero. Quando ci sono tutte queste lungagimi gatta ci cova.

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  6. A questi ragazzi e soprattutto al sindaco non interessa nulla della valle e di chi la abita... quando è sera chiude il capannone e se ne va a Thiene e molti dei giovani in maggioranza fanno la stessa cosa anzi alcuni vanno direttamente in america.....devono vergognarsi e basta è inaccettabile il modo in cui trattano i cittadini con continue menzogne e perdite di tempo per favorire intanto il proseguo del progetto fassa...

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  7. Mi verrebbe da dirne una ma poi c'è la censura. Allora mi limito a ripetere dei modi di dire. CAN NO MAGNA CAN - PESCE GROSSO EL GA MAGNA' SEMPRE QUEL PICOLO - SCHEI E AMICISSIA SOFEGA LA GIUSTIZIA - CHE COMANDA EL MONDO XE SOLO EL DIO SCHEO - CHI TACE ACCONSENTE - Ho offeso qualcuno? mi pare di no.

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    1. Aggiungo: chi è causa del suo mal, pianga se stesso!

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  8. Fin da piccoli noi siamo stati abituati ad usare le scorciatoie, gli scùrtoli, i tajòni. Allora lo si faceva per necessità, per risparmiare tempo, perché non c’erano mezzi e il fisico era ben allenato alla fatica, pur se il suo carburante era scarso. Oggi mi sembra che si scelgano le scorciatoie perché non si ha la capacità di impegnarsi a trovare soluzioni alternative, non si vuol fare fatica, si lascia suppurare la piaga sul collo.
    Così il calcifico diventa la panacea del bilancio comunale e solleva l’AC dal provvedervi diversamente. Se fosse capace d’iniziativa, d’idee, di rete, di comunicazione, di “imprenditorialità” (ma sì, usiamo pure anche questo termine, visto che amano definirsi tali) ecc,. la questione del calcificio sarebbe argomento di ordinaria urbanistica del territorio, da valutare serenamente in termini di costo-opportunità e senza pistole puntate.
    Si aspettano le valutazioni della Regione: come se la Regione fosse la Custodia di Terra Santa e i suoi funzionari casti francescani devoti al bene comune (Thiene docet). D’altra parte è notorio che la gestione della cave in Veneto è paragonabile a quella del parco di Yellowstone e non alla devastazione e alla rapina che hanno subito fette di territorio dal dopoguerra.
    Siamo sicuri che l’AC ingaggerà qualche geologo, chimico o tecnico che sappia fare le pulci ai dati d’impatto ambientale in modo scientifico e soprattutto indipendente, visto che ne va della nostra salute, prima ancora che della nostra economia? Con quali soldi li pagherà? Darà per ineccepibili le valutazioni delle ditta interessata e degli Uffici Preposti, universalmente ritenuti al di sopra di ogni sospetto? No, sapete! Temo che piagnucoleranno che non ci sono risorse, che ci sono le autorizzazioni degli organismi preposti, che loro ritengono sufficienti le garanzia fornite, che sono tutte persone benpensanti.
    Poi saranno ormai decorsi i termini, saranno maturate le cose, dovranno obbedire (loro malgrado) alle leggi e ai regolamenti, che com’è noto favoriscono chi li conosce, non chi ci dorme sopra, e via di questo passo. Qualcuno capace di fare la O col goto dovrebbe pur esserci in consiglio, se non altro per ragioni statistiche, piuttosto che di studi raffazzonati, ma non è detto che ne abbia interesse. E siamo punto e a capo.
    Mala tempora currunt!

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