Conto corrente bancario: il bonifico a favore di un parente, se non è giustificato agli occhi dell’Agenzia delle Entrate, fa scattare la presunzione di evasione fiscale: legittimo allora il sequestro dei soldi depositati.
Attenti a motivare ogni singolo trasferimento di denaro dal vostro conto corrente
personale, anche in favore di familiari e parenti: bonifici
e movimentazioni bancarie sospette potrebbero infatti
far scattare la presunzione che si tratti di operazioni volte a
sottrarre il denaro al fisco. Insomma, la cara e vecchia
evasione fiscale. Legittimo, allora, in questo caso, il
sequestro del conto e, quindi, il blocco di ogni operazione. A ricordarlo, ancora una volta, è la Cassazione con una sentenza di poche ore fa
[1]. Secondo la corte, le movimentazioni bancarie, fra
cui le cessioni ai familiari, se non giustificate da documentazione o da
valide ragioni, legittimano il
sequestro sui beni del presunto evasore fiscale.
Il punto è che la legge sacrifica la libertà dei correntisti
all’interesse generale dell’ordinamento rivolto al contrasto al “nero” e
all’evasione. Ecco allora la necessità che ogni contribuente, nel
momento in cui trasferisce a un altro soggetto i propri
averi, lo faccia in base a una valida causale e/o, prima di qualsiasi
bonifico (specie se di rilevante importo) si tuteli con la relativa
documentazione fiscale o con una scrittura di “data certa”, che motivi le ragioni del passaggio del denaro da un conto a un altro.
Per scaricare il modello con la scrittura privata, da esibire all’Agenzia delle Entrate, relativa al
prestito o alla donazione tra familiari clicca qui.
In tema di accertamento delle imposte sui redditi, la normativa [2]
prevede una presunzione in base alla quale sia i prelevamenti
che i versamenti operati su conti correnti bancari dai relativi titolari si considerano automaticamente
ricavi (e, come tali, soggetti a tassazione).
Spetta al contribuente dimostrare il contrario (ossia che si tratta,
invece, di redditi esenti dalle tasse): dimostrazione che, comunque, può
essere fornita con ogni mezzo di prova,
anche attraverso presunzioni semplici.
Il giudice dovrà analizzare attentamente le prove fornite dal titolare del conto e verificare ogni altro
indizio (purché grave, preciso e concordante) relativo
alla movimentazione del conto corrente bancario oggetto
dell’accertamento, anche alla luce dell’ammontare delle somme
movimentate.
Ma non solo. Per la Cassazione, tale principio è applicabile a qualunque contribuente
che svolga attività imprenditoriale, quale che ne sia la forma
giuridica, sia esso una società oppure, come nel caso in esame, una
persona fisica.
E infatti, conclude la Cassazione, le presunzioni legali previste dalle norme tributarie, pur non potendo costituire di per sé fonte di prova dei reati fiscali, hanno un valore
indiziario sufficiente per far scattare l’applicazione del
sequestro. Questo significa, in termini molto spiccioli, che o
il contribuente si sa difendere in anticipo e, già prima dell’operazione
bancaria crea e si prepara tutta la documentazione da esibire – in un
futuro non troppo imminente (stanti i tempi
degli accertamenti) – all’Agenzia delle Entrate, oppure, a distanza di
diversi anni, la sua difesa potrebbe diventare impossibile anche per il
migliore dei professionisti e dovrà soccombere alla richiesta di
pagamento di ulteriori
tasse. Ricordiamo infatti che nel processo tributario – quello cioè che vede come controparte il fisco –
non sono ammesse prove testimoniali, ma solo quelle documentali.
Dunque il ricorrente può dimostrare i fatti a sé favorevoli solo
attraverso scritti e non per altri modi. Scritti che, per forza di cose,
si dovrà procurare in
anticipo e con data certa, non potendo certo crearli al momento del giudizio e poi retrodatarli. Ecco perché è sempre bene documentare e motivare, anche con apposite scritture private, ogni bonifico o movimentazione bancaria,
sebbene avvenuta tra familiari.
[1] Cass. sent. n. 25451/2016 del 20.06.16.
[2] Art. 32, del dPR n. 600 del 1973.
laleggepertutti
laleggepertutti
Interessante l'argomento anche se mi sembra esagerato. Però nulla si può escludere . Se disgraziatamente ti contestano qualcosa magari anche lecito, ti fanno vedere i sorci verdi. Che schifo! I grandi evasori sono intoccabili mentre il piccolo lo divorano.
RispondiEliminaEi perde par strada schei neri... gnente questa?
RispondiEliminaSarebbe interessante capire di che importi si tratta, ovvero di 2-3000€ o cifre superiori alle decine di migliaia.. perchè altrimenti si potrebbero generare inutili timori anche per bassi importi..
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