mercoledì 29 giugno 2016

Contra' MASO


La contra' del MASO è situata in posizione un po' sopraelevata, su di uno spalto dirimpetto al ponte che attraversa l'Astico. Al tempo delle nostre mappe, ovvero negli anni trenta del milleottocento,  questo nucleo consisteva in una decina di abitazioni a schiera a formare una stretta corte chiusa su tre lati. Manca del tutto il gruppo di case che attualmente prolunga la contra' verso sud, che sono quindi di edificazione posteriore. Allora non esisteva il ponte né la strada provinciale e l'abitato era collegato agli altri masi della comunità da sentieri e mulattiere. Solo dopo il 1884, con l'inaugurazione della provinciale per Trento e la costruzione della prima passerella in legno per iniziativa di Antonio Toldo Polàco, venne edificata l'osteria e quindi le abitazioni a fianco della nuova arteria e prospicienti il ponte. 

Grazie a questo attraversamento, Maso è la contra' di Forni più prossima e comoda all'attuale capoluogo comunale, distando da esso meno di un chilometro. La sua posizione strategica sul nuovo asse viario della Valle, ha favorito nel tempo l'insediamento di alcune attività economiche, come una segheria, un distributore di carburanti, un'officina meccanica e un magazzino ortofrutticolo. La segheria dei Pesavento venne trasferita a San Vito nel 1970, mentre gli altri esercizi sono tutt'ora in corso.
Come abbiamo già osservato per le contra' della parrocchia di San Pietro, che si sono originate da insediamenti di famiglie provenienti dalla montagna, anche su questo versante della valle si ripropone lo stesso schema. Al Maso s'è stanziata prevalentemente la famiglia Pettinà, così come i Sella ai Sella, i Dalla Via ai Luconi e i Fontana alla Grotta. Queste famiglie provenivano da Tonezza e colonizzarono i contrafforti dei Siroccoli probabilmente a partire dal XVII secolo. 

Il Maso dovette essere il più antico di questi insediamenti, potendosi giovare di una collocazione più favorevole e del territorio pianeggiante formato dall'ansa dell'Astico, che in origine dovette essere ancora più estesa.
Il nome di questa contra' e la sua posizione strategica a presidio del torrente, farebbe pensare che il Maso sia stato in origine nelle disponibilità dei Cerato dei Forni (che sull' Astico vantavano secolari diritti). A differenza degli abitati più prossimi, le case del Maso sono infatti disposte a corte semichiusa e non in batteria rivolte verso valle. 
Una curiosità è data dal fatto che questa piccola contra' assunse addirittura al rango di capoluogo comunale nel 1812, quando l'effimero dominio francese volle trasferirvi il municipio da Tonezza, per la posizione più comoda e funzionale alle vie di comunicazione. In tale posizione fungeva di riferimento anche per l'amministrazione di Lastebasse, che era stata accorpata a quella di Forni dall'amministrazione napoleonica.
Con la Restaurazione, la casa comunale fu presto trasferita a Forni e poi a Barcarola, ma questo precedente dette origine ad una serie di diatribe con Tonezza che portò alla costituzione di quest'ultima in comune, nel 1922, e poi alla separazione di Forni nel 1925. Con l'occasione Tonezza mutò il proprio nome in Tonezza del Cimone, legandolo all'epopea di quel suo Monte durante la prima guerra mondiale; analogamente a quanto fecero Cogollo, Bassano e altri comuni del Vicentino in quel periodo. 
Anche il neonato comune di Forni, pur fortemente perorato dalla popolazione,  ebbe tuttavia vita effimera e travagliata per la scarsità di risorse di cui disponeva e finì per essere assemblato in quello neocostituito di Valdastico nel 1940. Si ruppero così, sulle terre alla destra e alla sinistra dell'Astico, gli atavici legami fra le comunità di monte e di valle, che avevano smpre caratterizzato le nostre comunità.
Gianni Spagnolo

X-VI-MMXVI

Mappa fondiaria austriaca di Contra' Maso di Forni d'Astico (1836/40)
Mappa catastale austriaca di Contra' Maso di Forni d'Astico (1836/40)

Bibliografia, annotazioni, avvertenze e diritti:
  • Valdastico Ieri e Oggi - Mons. Antonio Toldo - Ed. La Galaverna - 1984;
  • I documenti catastali qui riportati sono estratti dagli originali  conservati presso l'Archivio di Stato di Vicenza -  Catasto  Austriaco del comune censuario di Forni  - Mappa d'Avviso;  Mappa I; II e Libri partite  e riportano in filigrana il marchio d'origine. Sono concessi ad uso esclusivo di questa pubblicazione con  prot. n. 01  del 04/02/2015 dal Mistero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo sez. d'Archivio di Stato di Vicenza.
  • E fatto divieto di riproduzione e ulteriore divulgazione in qualsiasi forma e modalità.

3 commenti:

  1. Bravo GIANNI!Con le tue competenze e passione ci fai conoscere le nostre origini e storie dei nostri avi.Avrei voluto darti un'aiuto ma purtroppo non ho trovato nessun documento . GRAZIE a TE e a CARLA .A presto

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    1. Grazie a te Agos. Ero partito col proposito di non fare post di commento alle mappe della dxAstico, ma la cosa mi sta prendendo e quindi proverò a scrivere comunque qualcosa, perché mi rendo conto che nessuno pare si sia occupato finora di fissare un po' di storia di queste contra', ed è un peccato. Proverò dunque a ricostruire quel che posso con l'aiuto di chi mi darà la disponibilità, chiedendo venia per gli ev. errori in cui potrò incorrere per la mia scarsa conoscenza diretta di questo territorio.

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  2. Ciò, .. ma lora, la famosa "Segha da Russa" gerelo el Maso o Barcarola?

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