mercoledì 8 giugno 2016

Terra Matta di Vincenzo Rabito

Ciao Carla, sto leggendo un libro, un diario di guerra, che si intitola Terra Matta di Vincenzo Rabito. Era un soldato siciliano praticamente analfabeta, e ha raccolto i suoi ricordi in dialetto siciliano. 
Poi dopo la sua morte sono stati pubblicati e per me è un capolavoro.
Ho tradotto dal siciliano, con licenza, un passaggio che mi è molto piaciuto, te lo allego, giudica tu se vale la pena metterlo nel blog, visto che siamo nel centenario…
Giorgio

...Ricordo poi che era proprio il giorno di Natale, e proprio in quella notte si era presentato nelle nostre posizioni un soldato austriaco che parlava in italiano, e forse era di Trieste. Disse che voleva darsi prigioniero e per questo la sentinella non gli ha sparato. Ed io lo tenevo in consegna.

Proprio quel giorno era domenica ed il prete ci ha radunati sotto gli alberi per farci sentire la messa, come tante domeniche. E così a messa è venuto pure il prigioniero.

Così quando il prete aveva finito di dire la messa, come tante volte ci disse che Dio doveva darci la grazia di vincere questa sanguinosa guerra e scacciare il nostro potente nemico.
Il prigioniero che aveva sentito quella frase si è messo a ridere e senza tremare disse: “guarda che tutti i preti sono uguali, domenica scorsa il prete nostro ci ha detto le stesse parole, e che Dio ci doveva fare una grazia, che l’Austria doveva scacciare il suo potente nemico, che era l’Italia, e vincere questa sanguinosa guerra”… e il triestino rideva e non sapevamo perché rideva, e non ci sembrava pazzo, e poi ci ha detto perché rideva, ci ha detto che forse ci sono due Padreterni, uno Italiano e uno Austriaco, e non ci capiva nulla, e rideva, e fece ridere tutti, tanto che il prete si era rotto i ....... e mi ha detto: “Chi ci ha portato questo che va contro la religione? Portatelo fuori dalla messa”.

Così me ne sono andato perché il prete si era innervosito. E poi hanno portato il prigioniero in campo di concentramento, ma era uno che diceva la verità...



1 commento:

  1. E' l'eterno dilemma: siccome non riusciamo ad adeguarci ai disegni di Dio, proviamo adeguare Dio ai nostri, che è più facile e meno impegnativo.

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