La questione sta esacerbando da un paio d’anni gli animi di
favorevoli e contrari e, tra una serata informativa e l’altra, il comune
di Valdastico interessato dall’insediamento e i due comuni vicini di
Pedemonte e Lastebasse stanno tentando non senza difficoltà di trovare
una posizione equilibrata e capire le istanze della popolazione.
A questa esigenza ha voluto dare realtà l’approvazione nel consiglio
comunale di Valdastico del 17 marzo del regolamento comunale sulle
consultazioni popolari, ‘referendum’ che di fatto farà emergere senza
ombra di dubbio l’opinione dei cittadini, e di fatto sarà vincolante
nelle decisioni dell’amministrazione di Claudio Guglielmi. Ma ai
‘pasionari’ del ‘No’ non è sufficiente, e vogliono adesso una presa di
posizione netta anche da parte del sindaco di Pedemonte Roberto Carotta,
la cui frazione di Casotto si troverebbe proprio davanti al ‘mostro di
metallo e cemento’.
Il sindaco, secondo quanto riportano i volantini firmati dai
casottiani Giuseppe Sentelli e Michele Sartori, dopo aver fatto
intendere ancora nel 2014 in campagna elettorale che si sarebbe opposto
al calcificio, non ha presentato alcuna osservazione contraria dopo la
presentazione ufficiale del progetto, in settembre 2014, e dopo il nulla
osta alla costruzione da parte del Suap di Thiene nell’agosto 2015.
Per quanto riguarda invece Lastebasse, il 17 marzo sindaco Emilio
Leoni e Consiglio hanno invece votato una mozione di ‘forte contrarietà
alla realizzazione di un nuovo complesso produttivo sul sedime della
frana Marogna’, dopo aver valutato principalmente le problematiche di
carattere geologico, che sembrano non dare nessuna certezza
relativamente a possibili frane.
Resta quindi da definire la posizione di Pedemonte, e per mantenere
alta l’attenzione della popolazione il comitato del ‘No’ nei giorni
scorsi ha consegnato casa per casa a Casotto un paio di volantini che
rinfacciano a Carotta di ‘attendere che Valdastico decida per poi
adeguarsi’ e di ‘non aver mantenuto gli impegni’, cioè quelli di non
aver ancora portato la questione calcificio in consiglio comunale, pur
promettendolo da mesi. ‘Visto il loro comportamento – recita uno dei
volantini – non ci aspettiamo un’opposizione decisa, al massimo una
contrarietà di facciata, sicuramente non sufficiente per una decisa
resistenza alla costruzione del calcificio’.
Ma Pedemonte invece un passo avanti forse lo vuole fare, ed ha
convocato un consiglio comunale per il 16 maggio, dove si parlerà solo
del calcificio Fassa. ‘Personalmente – ha commentato Carotta – penso che
il progetto sia valido sotto il profilo economico e occupazionale.
Parliamo di una ditta seria che fa uso di una tecnologia avanzata, e
quindi il rischio ambientale per l’inquinamento è praticamente nullo.
Purtroppo – ammette però – nutro da sempre perplessità dal punto di
vista urbanistico poiché il sito è molto impattante per la vicina
frazione di Casotto’.
Marta Boriero
altovicentinonline
Un altro collaborante!
RispondiEliminase TOSI parla de autostrada che se farà..anche el calcificio ghe sarà
RispondiEliminaSecondo la logica è come tu dici. Ma dobbiamo guardare la realtà. Quando sostengono di fare una cosa Quando mai sono riusciti è portarla a termine? Può darsi che rovinano un po di territorio per inizio cantiere ma poi si fermano. Sanno che è un'opera inutile e costosa sia nel realizzo che nella gestione senza una contropartita . Il loro cruccio è il rinnovo delle concessioni. Fassa chel Fassa quel che voe; el rompara' i Maroni ai valligiani,dopo el so forno sarà una cattedrale nelle marogne e lu el gavara' el piaser de ammirarla dall'alto,anzi ,più fasile dal soto.
RispondiEliminasperiamo di non fare la fine della rana... vedi post odierno
RispondiElimina"Parliamo di una ditta seria che fa uso di una tecnologia avanzata, e quindi il rischio ambientale per l’inquinamento è praticamente nullo."
RispondiEliminaCarotta....... MA CI SEI O CI FAI?
Quando si dice che il rischio ambientale per l’inquinamento è praticamente nullo, si dimostra di non essere neppure in grado di comprendere il significato delle parole scritte dallo stesso Fassa nel suo Studio di Impatto Ambientale. In tale Studio, Fassa è costretto ad ammettere che il calcificio avrà un impatto atmosferico negativo medio su un’area maggiore a due chilometri.
RispondiEliminaMa secondo te, Carriolante, il sindaco si è letto la documentazione? In maniera approfondita?? Sta pur certod di no. E' già stato preso in castagna una volta riguardo ai documenti depositati in comune come osservazioni dove si esponevano le criticità. Non li aveva ancora letti. Testuali parole.
RispondiEliminaMa questi Sindaci si rendono conto della responsabilità che rivestono. Pertanto li inviterei a pensare molto bene prima di esprimere un concetto o un opinione. Sostenere la tesi che il calcificio inquina quasi niente è come dire che la capra produce vino ( ? ). Caspita che amministratori abbiamo !! Alle prossime elezioni potrebbero proporsi come politici in Regione.......
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