sabato 21 maggio 2016

Aumenta la rabbia degli abitanti di Casotto. Il consiglio non delibera sul calcificio





Nel consiglio comunale straordinario dell’altra sera, convocato a seguito delle numerose insistenze dei casottani, non è stata sufficiente la proposta di delibera presentata dal consigliere di maggioranza Florio Sartori, con lo scopo di creare rilevanti pressioni verso gli enti preposti che hanno la facoltà di autorizzare la costruzione del calcificio. ‘La stessa Regola di Casotto – ha sottolineato Sartori in Consiglio – ha presentato già una serie di osservazioni di carattere procedurale, urbanistico, ambientale e geologico’.

In particolare, ha precisato il consigliere, quella dove sorgerebbe il calcificio sarebbe una nuova zona produttiva, in contrasto con quanto previsto dal Piano territoriale di coordinamento provinciale (Ptcp), norma che verrebbe ‘scavalcata’ solo dalla concessione trentennale, tuttavia prorogabile. Senza contare le ‘importanti mancanze metodologiche’ che rendono poco credibile lo studio sulle emissioni inquinanti, le quali non tengono conto della complessa orografia della valle.

pedemonte - calcificio 17 maggio 2016Proprio in relazione alle emissioni non c’è una visione univoca nella maggioranza consiliare. Lo stesso sindaco Roberto Carotta ritiene che il progetto, che sta attendendo il parere della commissione regionale e quello definitivo del consiglio comunale di Valdastico, presenti uno studio dei fumi che ‘rientrano nei parametri di legge’. Anche per il rischio idrogeologico dell’area è necessario attendere il parere dei tecnici della Regione Veneto, mentre si concorda che la frazione di Casotto è penalizzata sia perché l’edificio è troppo vicino al centro abitato, sia perché è troppo grande l’impatto visivo del complesso produttivo.

calcificio fassa a MontichiariLa consapevolezza che Casotto è contraria alla costruzione del calcificio e che la gente va ascoltata c’è tutta, ma il Primo cittadino non nasconde la convinzione che il consiglio comunale di Pedemonte non è certo la sede adatta per bloccare il progetto o decidere i passi salienti dell’opera, costruita in territorio di Valdastico.

A Pedemonte non è rimasto quindi altro da fare che rinviare a nuova data da destinarsi e a nuovo consiglio comunale la votazione di una delibera condivisa in tutti i punti. La palla passa al comune di Valdastico, al quale si chiede in tempi brevi di realizzare uno studio scientifico a controllo dei dati forniti della Fassa Bortolo e valutare seriamente la delocalizzazione del calcificio al di fuori della vallata.
Altovicentinonline

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