T'invio
questa missiva perché ho bisogno di un parere da parte del Don, che
nelle sue innumerevoli scorribande in punta di penna, ricordo ben che
dimostrò una certa conoscenza della chimica...
Martedì era
stato presentato da quasi tutto il consiglio di Pedemonte (tranne
Florio che ne ha poi contrapposto un altro) un documento che vi
facciamo conoscere qui sotto:
(allegato
1)
Come vedete,
ho evidenziato in neretto alcune parti dello scritto che trattano
l’inquinamento atmosferico.
I dati
citati sono stati copiati dagli elaborati della Fassa; riporto ad
esempio un estratto dello studio dove si parla degli NOX (ossidi di
azoto) (questo, assieme alle 2 delibere proposte e ad altro, è
stato consegnato ai numerosi presenti in municipio).
(allegato
2)
Se uno non è
orbo (Don, miti sù i ociài spissi) nota subito che l’unità di
misura differisce: la delibera scrive ppm (parti per milione) lo
studio microgrammi/metro3.
Questo a mio
avviso è un grossolano errore visto che stiamo parlando di due
approcci diversi, ovvero uno chimico e l’altro fisico... ed
è qui che vorrei il parere del tuttologo della valle perché
qualche consigliere, mi è stato riferito, ha bisbigliato che invece
è la stessa cosa...
Poi si sono
citati i valori delle medie annuali, omettendo i dati orari che
arrivano al 50% del valore limite.
Queste
ritengo siano mancanze gravi, che evidenziano che chi scrive non
conosce la materia.
Il tema è
complesso e mi guardo bene dal trattarlo; al massimo mi permetto di
rilevare le incongruenze...
Nello studio
fatto da un ingegnere ambientale, per conto della Regola, si
evidenziano delle carenze metodologiche, quindi questi dati, già di
per sè preoccupanti, come evidenziato dallo studio stesso nelle
conclusioni, potrebbero essere ben peggiori.
Faccio
presente infine che questi sono dati indicativi, non limiti massimi,
poi una volta ottenuta l’autorizzazione, loro possono anche andare
oltre, basta che rimangano sotto i limiti di legge, (che tra
l’altro sono difficilmente rilevabili, visto che non stiamo
parlando dei fumi emessi, facilmente analizzabili, ma di
concentrazioni ipotizzate nei territori intorno, o almeno così mi è
sembrato di capire).
Pertanto
ritengo sbagliato (e di parte) l’aver riportato questi dati in
maniera così superficiale su un tema così importante come quello
dell’inquinamento.
Oltre a
questo, subito dopo si fa la richiesta di far andare l’impianto a
metano (si richiede il metano dopo che in pratica affermano che non
inquina... poco seri...)
Abbiamo
analizzato per bene questa possibilità e appurato con una serie di
motivazioni, che se volete riporterò in un
prossimo articolo, che tale richiesta è uno
specchietto per allodole, non essendoci praticamente possibilità che
venga accettata.
Gioska
Secondo mi, coi schei te cumpri tuto, trane el Don.
RispondiEliminaTroppa e immeritata fiducia, mon cher Gioska, sul povero MMS, che è solo un modesto Accademico di Gnentologia Sperimentale. Tuttaviamente, dato che mi tiri in ballo e l’argomento è serio, stavolta proverò a fare il serio (ma non sono sicuro di riuscirci).
RispondiEliminaNon è questione di chimica pulviscolare, ma di quella del cervello. I dati e i numeri li tiri e interpreti come vuoi, nemmeno gli scienziati sono d’accordo, troverai sempre qualcuno disposto a certificare che Gesù è morto di freddo. A meno che uno non dorma per dieci anni consecutivi su una lastra di amianto o con il cellulare appiccicato all’orecchio o sotto i tralicci dell’alta tensione, i danni direttamente e certamente ascrivibili a una fonte di inquinamento saranno sempre confutabili (casistica docet). Troppe sono le variabili in gioco: intensità del fenomeno, durata dell’esposizione, distanza dalla fonte (calcolata al quadrato), situazione personale, predisposizione, casistica clinica di riferimento, condizioni ambientali e, last but not least, ….avvocati in pista. Con l’inquinamento ci conviviamo, è un prezzo da pagare al benessere in termini di accettabilità del costo/beneficio. Il problema non è il calcificio in sé. Se questi p.e. portasse in valle piena occupazione e una ripresa della vita sociale trattenendo i giovani sul territorio e dando loro prospettive, potrebbe valutarsi anche positivamente il progetto, pur con le ripercussioni ambientali che certamente comporta. L’assurdità sta nel fatto che in un luogo, già pesantemente dissanguato di risorse umane e intellettuali, al quale rimane soltanto una certa salubrità ambientale e integrità del paesaggio, svenda anche queste per trarne nessuna evidente compensazione.
Sui dati analitici potremmo eventualmente discutere se questi fossero espressi da un organismo pubblico di riconosciuta competenza, terzietà e autorità di controllo nel tempo, cosa che mi sembra irrealistica da noi, sorvolando, per carità di Patria, la capacità di lettura e interpretazione che possono averne un geometra o un formaggiaio.
Adesso ti dico cosa pensa MMS: Fassa fa il suo lavoro d’imprenditore e persegue i suoi legittimi interessi dislocando il suo impianto in un posto ora marginale, ma che potrà comodamente servire, magari riconvertito in cementificio, quando proseguiranno l’autostrada fino a Casotto. Il filo rosso che lega gli interessi del settore in Veneto non è certo un mistero. La letargia degli abitanti, per numero, età e divisione, è certamente un plus su cui si può contare. Sugli amministratori non occorre dire niente, non devono essere necessariamente disonesti, possono anche essere solo inadeguati o incapaci, il risultato è lo stesso. Ma non preoccupatevi, L’A31 non arriverà mai in Val d’Adige, è sufficiente che arrivi a Casotto e per appagare quel quid di appetiti, interessi, carriere, ecc. che ora sono un po’ al palo per la crisi degli investimenti infrastrutturali. Il giochino sarà più o meno quello che ha prodotto quel mostro di logica e logistica che è l’ospedale di Santorso, ma solo per restare nelle vicinanze. Basta guardare l'Alto Vicentino dal Paù per capire l'inconsistenza strategica (per non dire altro) di chi ci ha finora amministrato e quanto ci si possa fidare della mediazione delle istituzioni rappresentative.
Grazie Don per la tua preziosa consulenza e riflessione. Speriamo che " qualche servelo che nol ga tute le fassine al coerto " ne prenda spunto e inizi a ragionare con la propria materia grigia.
EliminaMaria santa Don, quanta serietà, tessarè mia drio mettare la testa sul colo??
EliminaGrazie comunque dell’analisi equilibrata e a 360°.
Riguardo l’A31, dipingi bene l’incapacità programmatica di chi ci governa..
Ma quando si tocca il fondo, c’è anche chi inizia a scavare....:
ritrovarci con l’autostrada (o superstrada) fino a Cogollo prima e dopo 10-20 anni a Casotto e poi chissà...
è proprio la dimostrazione di quanto detto sopra.
Ti ringrazio Don per il tuo generoso contributo e per la tua intuizione a cui non ero ancora arrivato: infatti, per riconvertire il calcificio in cementificio, peraltro più inquinante, non è una cosa troppo difficile e che richiede molto tempo per la sostituzione di macchine o forni, è questione soprattutto di additivi chimici, che si trovano pronti sul mercato.
EliminaLogico Cariolante, ..no te vorè mia credare che par far l'autostrada fusse bastà gente come la pora Bepa a portar su el cimento intei sachi, vero?
EliminaPerò Don così si avrebbe la piena occupazione,nevvero?
EliminaMiracolo!
RispondiEliminaMa chi li galo vota' sti consiglieri ? Pinsili fursi de tornare li la prossima tornata elettorale ? A ghen vedremo dele bele !!
RispondiEliminaBen valà Don, che ci sorprendi sempre. Ma tu, con tutta la tua erudizione e capacità di analisi, hai mai ricoperto ruoli pubblici in questa lacrimarum? Finora ti sei caparbiamente trincerato dietro il tuo paravento goliardico, ma qual'è la tua vera essenza'. Ricordati che: When the Going Gets Tough, the Tough Get Going!
RispondiEliminaTi si fora strada, benedeto. MMS è sempre stato cittadino d'Altrove e oggi l'unica cosa che gli funziona mancomale è la materia grigia, e non è detto che sia un bene, nelle sue condizioni.
Elimina- Per ogni cosa c’è il suo momento,
il suo tempo per ogni faccenda sotto il sole (Qo 3,1).
Altra cosa che mi è concessa è il meditabondeggiare sulle secrete cose che move il sol e l'altre stelle.
Simpatica anche la goliardia, Gianni.
RispondiEliminaL'esperienza didattica del Don non mi sorprende. Direi che se non ha avuto ruoli pubblici nella Val d'Astico, ne avrà avuto su per i monti. Per questa ragione, può vedere le cose dall'alto, con distacco,la plupart du temps.