sabato 28 maggio 2016

Mattarella sull’Altopiano - by Maurizio Pretto

Durante l’incontro con la popolazione, più volte applaudito ha lanciato non un solo monito ai Governi d’Europa, ma diversi moniti, per non disperdere l’eredità avuta in dote dopo il disastro dei due conflitti mondiali. La folla in Piazza Carli l’ha interrotto ben 8 volte per applaudire il Suo discorso durato circa 25 minuti.
“…no a guerre, barriere o muri, la pace si costruisce con i ponti” e continua ancora con il Suo discorso in una Piazza Carli gremitissima “…è stata la pace e non la guerra ad assicurare stabilità e progresso, è stato il dialogo non lo scontro a permettere le grandi conquiste civili ed economiche di questi ultimi 70 anni… sono state le intese, le alleanze e non le chiusure e le barriere a garantire al nostro paese e agli altri la libertà e il benessere”.
Presenti alla cerimonia il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, i Generali dei vari reparti dell’Esercito, il Governatore del Veneto Luca Zaia, Elena Donazzan Assessore alle Politiche dell’Istruzione, della Formazione e del Lavoro della Regione del Veneto, il Vescovo della Diocesi di Padova e tantissime altre autorità civili, militari ed ecclesiastiche.
Anche il discorso del Ministro della Difesa Roberta Pinotti che ha preceduto il discorso del Capo dello Stato, trova consensi e viene interrotto quando fa riferimento alle barriere: “…sarebbe ironico che a cento anni dalla guerra sinistri simboli come muri e barriere tornino a promuovere divisioni e separazioni, non possiamo tornare indietro…”
Alle 10.30 l’auto presidenziale preceduta da varie auto di scorta arriva al Piazzale del Leiten e sale verso il colle dove si trova il Sacrario. Prima dell’entrata al viale un drappello di alpini con l’uniforme del 1915-1918, rende omaggio al passaggio dell’auto, sono i figuranti del Battaglione Alpini 7 Comuni, con la divisa rifatta ma con i fucili di cento anni fa.
Blindatissimo l’Ossario per questioni di sicurezza hanno potuto accedervi in pochi, mentre il Presidente onorava i caduti deponendo una corona di alloro alcuni bambini delle scuole hanno intonato qualche canto, e alla fine il Capo dello Stato ha stretto a tutti loro la mano dicendo“…i bambini e i giovani sono figli d’Europa e vanno tutelati e i politici devono per loro costruire un futuro solido evitando pericolosi balzi all’indietro…”
Mattarella lascia il Sacrario per recarsi in Comune dove incontra i sindaci degli 8 Comuni dell’Altipiano, scende poi in piazza e dopo l’intervento del Sindaco di Asiago Roberto Rigoni Stern e del Ministro della Difesa inizia il Suo discorso dal palco gremito da fasce tricolori dei vari sindaci della Provincia di Vicenza. Rievocando la guerra Mattarella chiama come testimoni Lussu, Gadda, Hemingway e Mario Rigoni Stern; cita anche Ermanno Olmi che, presente alla cerimonia, ha un incontro privato con il Presidente.
A fine cerimonia il Presidente in elicottero sale sul Monte Lozze, alle pendici di quel triste monte considerato il Calvario degli Alpini “Monte Ortigara” e ai piedi della statua della Madonnina con il Ministro Pinotti e tantissimi Alpini commosso depone una corona di fiori dicendo “…in questi luoghi bisogna vestire l’abito dell’ umiltà e della gratitudine”.
In Piazza Carli erano inoltre presenti vari reparti dell’Esercito con addetti che davano spiegazioni su mezzi, e tecnologie attuali, inoltre grazie al circolo filatelico 7 Comuni in collaborazione con le Poste Italiane è stato creato un annullo speciale che ricorda la visita del Presidente della Repubblica e i 100 anni del profugato.
P.S. Elena Donazzan, ha scritto personalmente al Presidente della Repubblica una lettera per salvare i Sacrari: “Presidente Mattarella, mi appello a lei affinché intervenga per salvare quelli che non rappresentano solo luoghi sacri per la nostra storia, ma che incarnano memoria, sangue e tradizione della nostra patria, come i Sacrari Militari… Dobbiamo valorizzazione nel giusto modo il sacrificio di chi ieri ha deciso di donare la vita per la nazione…” (la maggior parte dei Sacrari versano in uno stato pietoso).
Fotoreportage:
Foto 1 – Il Sindaco di Asiago Roberto Rigoni Stern, Luca Zaia, Governatore del Veneto, il Ministro della Difesa Roberta Pinotti e il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella;
foto 2 – il palco, l’intervento del Ministro della Difesa Pinotti,
foto 3 – discorso del Presidente della Repubblica;
foto 4 – mentre si canta “Fratelli d’Italia”;
foto 5 – il gruppo Alpini con le divise e i fucili come cento anni fa rende omaggio al passaggio dell’auto Presidenziale;
foto 6- l’ auto Presidenziale scende dal Sacrario;
foto 7 – soldati con divise d’epoca scendono dal Sacrario;
foto 8 – dimostrazione dell’esercito in Piazza Carli;
foto 9 – spiegazione della tuta per artificieri;
foto 10 – l’annullo speciale.
 Notizie comuni italiani.it

12 commenti:

  1. Parole, parole, belle parole, … ma rivolte a chi? Non lo sanno che sono loro che comandano e devono dare l’esempio?
    Il 19 luglio del ’38, Sulla quella scalinata del Leiten, insieme a tanti altri ragazzi rastrellati dai mascelloni in tutti i 7C e limitrofi, per rendere omaggio al Re e Imperatore che inaugurava con ispirate e alate parole quel Sacrario, c’era anche un giovane e ancora ingenuo MMS . Lo stesso MMS che qualche anno dopo, a Bassano, con la nappina di metallo, giurava solennemente fedeltà al quel medesimo stesso Re e Imperatore. Il quale R&I, di lì a pochi anni, scappava vigliaccamente lasciando alla deriva tutti i giurati sparsi per l’Europa. Mattarella e la Pinotti avrebbero dovuto andare al Lozze, non scendendoci dall’alto in elicottero, ma salendovi da Gallio a carponi col passo del lombrico, come fanno i pellegrini tibetani intorno al lago Manasarovar. Solo così i caduti per sull’Ortigara per il R&I, li avrebbero accolti (forse).
    Tutto il resto, come cantava Califano, è noia.

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  2. Graffiante e allo stesso tempo toccante commento di colui che erroneamente pensavo fosse incapace di esprimere idee profonde. Caro Don, avrai sempre la mia stima ed il mio affetto.

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  3. E' proprio vero, come dice il Don. Tante parole buttate al vento fresco dell'Altopiano. Quanti capoccioni , quante persone al seguito, oltre al Presidente, ministri, sottosegretari, generali , colonnelli e via di seguito. Quanti soldi sprecati, ( mi piacerebbe ,se qualcuno facesse una stima fra spese del comune e quelle dello Stato per varie indennità). Quei soldi potevano impiegarli per migliorare le condizioni dei militari e delle forze dell'ordine. Non serve aggiungere altro! l'evento parla da se......

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  4. Don, mi sembri un po' ingenersoso. Sono altri tempi, altre circostanze a altre tempre di uomini.

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    1. Sui tempi e le circostanse, belo, gnanca na parola, ma sula tempra dei omeni messà che xe mejo lassar stare. Quilive i li garà temprà cola saònda.

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  5. Siamo alle solite, se non vengono a commemorare giù a criticare, se vengono giù a criticare. Voglio vedere se nel 2020 quando si farà l'adunata nazionale degli alpini nell' Ortigara per coerenza critichiamo anche la, perchè anche allora ci saranno politici come ogni ricorrenza e commemorazione che si voglia dalla più piccola alla più importante. E' come criticare i figli per gli errori dei padri..

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    1. Non possiamo contraddirti, però ci vuole un po' di moderazione. In un periodo di vacche magre, ma tanto magre, anche i 100.000 euro spesi ( ipoteticamente ) per una manifestazione ( ma quante ce ne sono in tutta Italia ) sono più utili nell'asfaltare una strada o sistemare un asilo o meglio, far pagare meno tasse agli abitanti. Sono convinto, che gli unici che la manifestazione l'hanno sentita nel cuore sono coloro che non hanno percepito alcun compenso.

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    2. Ed io dico che le "autorità" dovrebbero smetterla di sfruttare le malefatte delle "autorità" che le hanno precedute, pavoneggiandosi alle manifestazioni, con parole e discorsi retorici. Dovrebbero invece impegnarsi a far sparire monumenti a certe "autorità", ed intitolazioni di vie e piazze. Le guerre mica le vogliono, i "sudditi"... le devono subire, sui libri di storia mica sono descritti i sacrifici di chi è andato in prima linea a farsi ammazzare per le glorie altrui, e se non andavano, drogati dall'alcool, venivano sparati sul posto! eccetera...

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    3. Ciò, Nonimo dele otomancavinti, ... scolta chìve el vecio. Se sà che no se fa mai ben par tuti, tutaviamentemente la critica al Potere la ghe sta sempre ben, come el basto al mulo. I papavari che gera su pal slissego del Leiten nel trentaoto, no se podea gnanca pensare de criticarli, e vara andove chei ne ga menà.

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    4. Forse quei papavari i Ghe voria desso e non Ghe saria tuto sto casin

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