venerdì 14 giugno 2013

San Pietro alla fine della I° guerra


Ecco come si presentava il paese 
dopo aver subito le devastazioni della prima guerra mondiale.
Forse si tratta di una delle prime foto del paese; 
non mi risultano infatti scatti ritraenti il centro abitato prima del conflitto. 



La Chiesa è ancora quella vecchia, costruita da Don Bartolomeo Gianesini nel 1790*, molto più avanzata sulla piazza, con il campanile (rimasto il medesimo di oggi) affiancato all'abside e l'altezza decisamente inferiore alla torre campanaria. 
Certo un insieme più armonico del contesto attuale, almeno visto da lontano. 
Nella parte posteriore si erge evidente il bastione dell'antico sagrato, poi occupato dall'abside della chiesa nuova e dal parco delle Rimembranze. 

Più sotto si può notare un caseggiato dall'aspetto stranamente attuale: è il  Ricreatorio Santa Barbara (Cinema), costruito pochi anni prima, ma che si presenta come oggi, ... col tetto sfondato.

Manca la Casa del Capelàn e a lato della chiesa si vedono le antiche case dei Spéchi, nella loro struttura originaria, poi modificata dalla costruzione del nuovo tempio e dai rimaneggiamenti postbellici.
Colpisce il grande spiado delle Marògne, privo di vegetazione e opere di contenimento e l'abbondanza di alberi da frutto nei campi attorno al nucleo abitato, che sembrano ancora curati e non mostrano danni da bombardamento. 

Molte abitazioni appaiono prive del tetto e degli infissi. Non è, come si potrebbe pensare sulle prime, opera delle granate; la maggior parte delle devastazioni fu operata dai soldati per gli acquartieramenti e le necessità operative, che richiedevano grandi quantità di legname.

Sull'estrema destra si vedono diversi bàiti seminati per la riva delle Vegre. Non è chiaro invece cosa sia quel fabbricato nero a forma di torre sotto l'Areta.
Hotel Astico in Pisciavacca 

Ma è poi vero che le uniche foto prebelliche del paese sono queste che sempre vediamo girare? Non è che qualcuno, ruscando fra vecchi cimeli non rinvenga qualche scatto inedito e sia così gentile da fornircelo?




* Piccola notazione personale: Le travature del tetto della vecchia chiesa, costituite da poderosi tronchi di larice, tagliati sui costoni della Val dei Mori quasi tre secoli fa, furono impiegate per fare le porte  della nuova chiesa e anche ... una bella credenzetta che conservo gelosamente nella mia cucina. 
Gianni Spagnolo

1 commento:

  1. Delle altre cose avremmo l'occasione di parlarne in seguito.Vorrei parlare delle "Marogne",per noi i"Giaruni" era in fondo alla valle del Chestele.Ebbene nella mia infanzia alla mattina le vedevo cosi',a parte il grosso muralione che si vedeva di fianco alla Gioa,costruito subito dopo la prima guerra.Ho visto pezzi di montagna staccarsi e precipitare verso il paese. Ho visto degli inverni precipitare valanghe di neve,perchè il bosco era rasato per far legna,e l'erba e le foglie per far "farleto".Fu dopo gli anni cinquanta,a seguito della costruzione dei"muraiuni"(ci lavorai anch'io) che comincio' a nascere la vegetazione.Mi ricordo benissimo, ero piccolissimo , con mia mammma passavamo per il sentiero sotto le marogne e la Gioa per andare ai Fodati da mia zia catina (mosca).

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