martedì 4 giugno 2013

I prodotti de.co Vicentini - la maresina



Valdagno

Gran parte dell'attuale sistemazione urbanistica della città risale al '700, nel periodo della Repubblica Veneta. Entrando in Valdagno, si possono notare numerosi edifici storici.L'ex Convento di S. Maria delle Grazie, antico complesso risalente al '500, fu per tre secoli, dal 1510 al 1810, centro propulsore di vita comunitaria. Conserva ancora per buona parte le sue linee architettoniche originali, mentre gli interni sono stati rimodernati ed adibiti ad altri usi. A pochi passi dal convento si trova Villa Valle, ora Centro Culturale Comunale "G. Marzotto", che ospita la Biblioteca Civica, e la Galleria Civica d'Arte Moderna. Villa Gajanigo Barbieri è una bella costruzione dalla facciata neoclassica, e fu progettata alla fine del '700 dall'architetto vicentino Carlo Barrera. Villa Zanuso, ora Fontanari, è un esempio di architettura della seconda metà dell'800.A poca distanza è situato Palazzo Festari, edificio del XVII secolo, caratterizzato da uno stile architettonico tipico settecentesco. Di fronte si può notare Palazzo Nanti, altro esempio di architettura seicentesca, presumibilmente progettato dall'architetto Carlo Borrella, mentre a fianco sorge Palazzo Comunale, progettato dall'architetto Luigi Saccardo. Si presenta come esempio di architettura del tardo '800. Altri palazzi sono Palazzo Pedoni, età seicentesca, Palazzo Dalle Ore, con caratteristiche architettoniche dal vago sapore veneziano, e l'ex Casa del Fascio.Completa la nostra vista lungo le vie della piazza valdagnese il monumento a Gaetano Marzotto (1820-1910), innalzato dalla cittadinanza in onore al noto pioniere dell'industria laniera.Un breve cenno meritano anche le chiese, tra le quali il Duomo di S. Clemente, eretto nel XVIII secolo su disegni degli architetti Giovanni Miazzi di Bassano e Luigi De Boni di Feltre. La navata unica presenta delle articolazioni che ospitano sei cappelle e le pareti sono ricoperte da ben 41dipinti ottocenteschi, quasi tutti opera di Lorenzo Rizzi da Udine.. Altre chiese più recenti si possono trovare dislocate nel centro e nelle varie frazioni del paese, tra le quali citiamo la parrocchia di S. Gaetano Thiene, S. Maria Madre della Chiesa, S. Paolo, Santissima Trinità, S. Maria del Carmine e S. Giuseppe delle Cappuccine.

 



La maresina

“Maresina erba madre nella gastronomia tradizionale locale” del comune di Valdagno
La Maresina è una pianta che cresce lungo le strade di campagna o nei giardini e presenta notevoli valenze sia farmacologiche che culinarie. A Valdagno il suo nome è legato in primis alla tradizionale “frìtola”, ma è associata anche ad altri prodotti alimentari e a varie iniziative di carattere gastronomico-culturale, come “La Maresina  d’Argento”, prestigioso ed affermato concorso gastronomico organizzato dagli ideatori Gabriella Polita e Amedeo Sandri con la collaborazione della Provaldagno, e la “Confraternita della Maresina”, recentemente istituita.
L’erba maresina viene impiegata in cucina, nella realizzazione di ricette tradizionali (frìtola con la  maresina), di primi e secondi piatti nonché di dolci. Il suo utilizzo è stato inoltre testato nell’ambito di nuovi prodotti, quali cioccolatini, marmellate, grissini, formaggio, gelato e altri.
maresina

FRITOLA CON LA MARESINA 

La “frìtola co’ la maresina” è una frittella salata a base di riso stracotto che veniva fritta la domenica pomeriggio all’uscita delle “funsiòn” (i Vespri), nei pressi della Chiesa. Ancor oggi rappresenta un apprezzato cibo di strada e viene consumata calda e fragrante, avvolta in un foglio quadrato di carta.
L’area di produzione è il territorio del comune di Valdagno.  La “Frìtola con la maresina De.Co. di Valdagno“ può essere prodotta anche al di fuori del territorio  comunale in occasione di eventi o manifestazioni locali.

Ingredienti

- Riso Kg. 0,6
- Farina “00” kg. 0,1
- Erba “Maresina De.Co. di Valdagno” c.a. due tazze (in foglia o sminuzzata a mano)
- Zucchero kg. 0,1
- Acqua lt. 2 c.a.
- Sale q.b.
- Olio di semi (arachide o soia) q.b.
Preparazione
1) Mettere in pentola l’acqua ed il riso e cucinare per circa un’ora, fino a quando non si ottiene una crema densa e omogenea. Solo allora si può procedere mescolando a lungo e aggiungendo il sale q.b.
2) Lasciare raffreddare, quindi aggiungere la farina, lo zucchero e la “Maresina De.Co. di Valdagno” e, all’occorrenza, aggiungere dell’acqua per ottenere un impasto morbido. Lasciare riposare per  almeno due ore con pentola coperta.
3) Procedere quindi con la friggitura, in ampia padella con abbondante olio. Una volta raggiunta la  temperatura di 170-180°, versare un “mestolino” di pasta fino a formare con l’impasto una forma tonda con diametro di circa 10/15 cm. e cucinare girando la frittella fino ad ottenere una rosolatura dorata.
4) Tolta dalla padella, lasciare sgocciolare e servire calda.

2 commenti:

  1. Ma varda tì se devo trovare la spiegazione della maresina sul blog! Anni che la sento nominare e ora ho chiaro tutto! Dalla foto mi pare ce ne sia anche a San Pietro? Lino me lo conferma lei che sa tutto? GRAZIE

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  2. A quando un giretto nei campi di San Pietro o sopra Valpegara per "far erba" per la cucina ?

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