POESIA CONTADINA
Lasciatemi qui
nella mia casa piena di crepe
e di fessure, dove anche gli stracci
profumano di buono.
Qui, tra le mie mura e la mia gente,
anche un povero contadino come me
con la faccia arrostita dal sole,
si sente un Re.
E quando verrà la mia ora,
portatemi nel mio campo
che ho zappato, arato e seminato
per tutta la vita,
sotto una manciata di terra
che mi farà da coperta e cuscino;
potrò sentire ancora
l'odore della stalla, il profumo del fieno
il canto del gallo al mattino
ed i cricri dei grilli la sera
e mi troverò bene
come un nocciolo in una ciliegia.
Autore sconosciuto
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