Non per fare il menagramo, ma perché documentarsi e sapere non fa mai male, riporto un resoconto, segnalatomi dal prof. Zampieri, su una frana catastrofica verificatasi in un villaggio del canton Glarus, in Svizzera nel lontano 1881. Questo evento può insegnarci qualcosa circa la dinamica di spostamento di grandi masse franose, che a volte può essere controintuitiva. In particolare vanno considerati gli effetti della violenta "proiezione orizzontale dei detriti" che può manifestarsi in questi casi, ampliando notevolmente l'area di azione dell'evento, ben oltre a quanto si potrebbe supporre confidando nella sola azione della gravità.
La catastrofe di Elm del 1881 divenne famosa perché gli eventi che produssero e accompagnarono la caduta di roccia furono attentamente documentati in lingua tedesca da parte di Buss e Heim (1881) e Heim (1882, 1932). Una rigorosa ricostruzione di questi rapporti fu pubblicata in lingua inglese da Hsü (1978), mentre l’articolo di Heim del 1932 fu tradotto in inglese solo nel 1989.
I primi rapporti includono interviste con testimoni oculari e osservazioni geologiche. In questo caso la rottura del versante fu originata in parte da cause naturali e in parte dall’estrazione di roccia nella cava Plattenberg situata al piede della parete. Questa cava fu sviluppata dagli agricoltori e allevatori locali, che non avevano esperienza di scavi (Hsü 1978). Gli scavi furono fatti al di sotto di una grande massa di roccia soprastante la cava. Quando lo scavo raggiunse oltre 50 metri di profondità, una grande frattura si produsse nel versante al di sopra della cava e una massa di milioni di metri cubi iniziò a muoversi molto lentamente, ma incessantemente. Massi caddero nella cava ferendo alcuni operai e i lavori furono sospesi.
Gli abitanti di Elm inviarono un loro rappresentante alla capitale del cantone per informare dei fatti. Le autorità inviarono come esperto un forestale, che rassicurò suggerendo solo di alleggerire il peso togliendo la massa degli alberi caduti. Pochi giorni dopo, l’improvvisa rottura del versante, stimata in 10 milioni di metri cubi di roccia, provocò la caduta nel piazzale della cava. Da qui la roccia fu espulsa orizzontalmente a velocità superiore a 80 m/sec (Heim 1932) verso la valle e il villaggio di Elm, provocando la morte di 115 persone. I rapporti iniziali enfatizzarono i modi inaspettati in cui la frana si mosse.
Per esempio Heim (1882) riportò che parecchie persone persero la vita mentre correvano in salita verso il villaggio di Düniberg e furono sopraffatti dal detrito che risalì il versante opposto per almeno 100 metri (Hsu 1978). Heim riportò le osservazioni di molti sopravvissuti di Elm, in particolare le loro impressioni sull’aspetto di flusso della massa di detrito e sulla rapidità con cui si fermò. Le dettagliate osservazioni di Heim permisero di comprendere il pericolo di questo tipo di frana, specialmente le grandi distanze orizzontali su cui si possono muovere (Eisbacher e Clague 1984). Nel suo articolo successivo Heim (1932) incluse dei calcoli sul comportamento cinematico della frana, ma le interpretazioni di Heim non ebbero subito la meritata attenzione, forse perché questo articolo fu tradotto in inglese solamente oltre 50 anni più tardi.
Bibliografia:
Buss E. und Heim A., 1881, Der Bergsturz von Elm. Zurich, Wurster & Cie, 163 p. Eisbacher G.H. and J.J. Clague, 1984, Destructive Mass Movements in High Mountains: Hazard and Management. Geological Survey of Canada, Paper 84-16. Heim A., 1882, Der Bergsturz von Elm. Deutsch. Geol. Gesell. Zeitschr, v. 34, 74-115. Heim A., 1932, Bergsturz und Menscheleben. Zurich, Fretz & Wasmuth Verlag, 218 p. Hsü K. J., 1978, Chapter 1 - Albert Heim: Observations on Landslides and Relevance to Modern Interpretations. Developments in Geotechnical Engineering, Volume 14, Part A, 1978, 71-93.
Potrebbe succedere anche in Valdastico con le Marogne?
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