La scorsa settimana, esattamente l’otto settembre, c’è stata la festa della Natività della Beata Vergine Maria, da noi conosciuta come la Madonna di Monte Berico di Vicenza.
La prima apparizione risale al 1426, in un periodo dove i vicentini morivano di peste, che perdurò per due anni, fino a che Maria apparve di nuovo alla veggente Vincenza Pasini, ricordando le promesse che aveva fatto se fosse stata eretta una chiesa consacrata a suo nome. Così nel 1430 fu scolpita la prima pietra del Santuario che andò via via ampliandosi fino alla struttura attuale (1703). Dal 1435 sono custodi del Santuario i frati missionari Servi di Maria che hanno portato in tutto il mondo la devozione della Madonna di Monte Berico.
La statua tanto cara ai vicentini, raffigura la Madre buona e potente che allarga il suo manto per accogliere noi suoi figli, deboli e peccatori per proteggerci da ogni male. Lei è anche guida sicura nel nostro cammino della vita, il ginocchio sinistro che piega la veste indica proprio la strada che percorriamo ogni giorno, cercando di andare incontro a suo Figlio Gesù.
Anche nelle nostre case, un tempo, posta sopra la porta, stava l’immagine della Madonna di Monte Berico a protezione di ogni famiglia. Era cosa usuale recarsi, una volta l’anno a Vicenza e far visita al Santuario per chiedere grazie o ringraziare per quelle ricevute. Anche nella mia famiglia natale, sopra la porta della cucina, c’è sempre stata l’immagine tanto cara a tutti e, pur essendo di un’altra Diocesi, la Madonna di Monte Berico è sempre stata onorata e pregata.
Mi è tornato alla mente quando con la mia famiglia ci recavamo al santuario: vestiti da festa andavamo a Vicenza e ci pareva di fare un viaggio straordinario. Percorrevamo i portici dove, allineati da cima a fondo, c’erano i banchetti che vendevano ricordini vari e ogni volta mio papà comperava per me e mia sorella un anellino con l’immagine della Madonna e qualcosa da portare a casa in ricordo della visita.
Ci pareva di essere delle principesse con quel piccolo anello al dito e dopo la visita alla chiesa, la S. Messa; uscendo c’erano sempre i fotografi che scattavano le foto alle famiglie che le richiedevano. Si andava poi a mangiare qualcosa “Al Pellegrino”, si ritirava la foto e poi si tornava a casa sapendo di aver fatto qualcosa di speciale che sarebbe stato ricordato e scritto sul tema a scuola. La foto allegata a queste righe, ritrae la mia famiglia nel 1969: io e mia sorella che nelle occasioni speciali eravamo sempre vestite uguali ed eravamo l’orgoglio della nostra mamma, mentre in braccio a mio papà, c’è mio fratello Gian Antonio.
Che dolci ricordi! Anche questa pratica religiosa, come altre usanze molto diffuse il secolo scorso, è quasi scomparsa… eppure Maria è sempre là che attende chi vuole fermarsi e fare una visita al suo Santuario. Siamo sempre pellegrinanti in questo mondo, pellegrini della fede, della speranza e della carità e ogni volta che ci rechiamo in un Santuario, che innalziamo le nostre preghiere, cerchiamo di rinforzare la nostra quotidianità per costruire famiglie e società migliori.
MADONNA DI MONTE BERICO, PREGA PER NOI!
Lucia Marangoni (Dàmari)
12 settembre 2024
Affido alla Madonna di Monte Berico le persone della Valdastico e tutto il suo territorio, pregando con Fede che ci liberi da tutti i mali, e da quelli che stanno sfruttando selvaggiamente il nostro territorio… e, a voi tutti una richiesta: non lasciate andare nell’’oblio questo tema, teneteci aggiornati sull’andamento di questa triste storia, grazie… non siamo in CALABRIA!
RispondiEliminaCome sempre hai saputo colpire nel segno. Magnifica spiegazione di M.Berico e delle gite che si facevano tempi addietro. Al giorno d'oggi non si và di certo dalla Madonna.
RispondiEliminaLa fede è importante,io sono stato alla Madonna di Monte Berico da giovane x problemi di salute,risolti grazie!!!
RispondiEliminaQuando ero bambina si andava spesso a monte Berico,era proprio come andare in gita!
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