giovedì 25 gennaio 2024

Trar sù

[Gianni Spagnolo © 24A14]

Ormai abbiamo tutti in casa il riscaldamento autonomo a comando automatico, basato prevalentemente sui termosifoni, ma non solo. 

La tecnologia mette infatti a disposizione una pluralità di scelte e tecnologie per il riscaldamento e il raffrescamento delle abitazioni. 

Chiave di tutto sono i termostati, che permettono di impostare e mantenere con precisione la temperatura voluta nei vari ambienti. Anche i termostati hanno le loro varianti: dalla semplice rotellina manuale, ai dispositivi digitali multifunzione, per arrivare a quelli più evoluti, connessi in rete e a comando remoto o addirittura vocale.

Alexa... regola la temperatura a 22 gradi!” Detto, fatto!

A ben pensarci, però, Alexa c’era anche stiàni.  

Non proprio Alexa, per la verità, ma qualcosa che ci assomigliava parecchio. Fatte infatti le debite proporzioni, ovvero rapportandoci alla tecnologia dei nostri anni belli, con la cucina come unico ambiente riscaldato, le cose funzionavano più o meno uguale.

Troneggiava nell’ambiente la cucina economica, spesso accanto al fogolàre, più o meno monumentale, alimentata a legna. Legna strappata ecologicamente ai monti vicini, nell’arco di massimo qualche chilometro (assai meno in linea d’aria), rigorosamente strossata giù per valli e menadòri nel limite di un paio di quintali a persona. Una giornata di lavoro per qualche stanghéta di fagàro o càrpane, tagliata rigorosamente a menàra. 

Le stcione non avrebbero retto allo sforzo degli strossi, perciò occorreva creare dei fori sulla testa delle stanghe, sui quali passare le sóghe da strosso per legarle fra loro e collegare  l’asola da spalla.  Questi fori erano detti “oci” e realizzati con il calcagno della menàra; ci voleva pratica e soramànego, par farli svelto e pulito. 

La preparazione veniva completata modellando le teste delle stanghe a prua di nave, così da facilitarne lo scivolamento. Talvolta erano forse maggiori le calorie spese per procurare la legna che non quelle prodotte dalla stessa, ma era così che andava fatto. 

Torniamo ora nella nostra cucina d’antan, certamente più trafficata di oggi. Allora il nostro termostato/Alexa era generalmente l’anziano/a di casa che, per l’età, aveva il termoregolatore più sensibile. Il comando era perentorio: Trà su! (= Alexa: aumenta la temperatura!).  Subito qualcuno dei presenti eseguiva l'ordine alimentando il fuoco con na stèla, na sìcola o qualche toléta, secondo lo stato del fuoco. 

No sté pì trar su!” (= Alexa: abbassa la temperatura!).  

Era il comando per quando la temperatura ambientale fosse salita troppo. Era questa un'evenienza piuttosto rara, dacché le sfése di serramenti e solari garantivano un costante e sistematico ricambio d'aria. La temperatura ambientale era poi parecchio variabile a seconda di quanto ci si allontanasse dalla fornéla. Per trovare il proprio di comfort era perciò sufficiente sistemarsi nella giusta posizione.

Esisteva inoltre un ulteriore comando, che oggi Alexa non riuscirebbe neanche ad interpretare: 

No sté far nar dó el fogo! 

Era questo il comando serale che serviva ad attizzare il fuoco, non più alimentato, affinché producesse un bel bronsàro da usare poi per preparare fogàre e mòneghe per scaldare i letti.

Non tutti i termostati de stiàni erano però regolati uguale; c’era parecchia oscillazione in merito. Se l’anziano/a di casa, abituato ad altre temperie ed economie, era sullo sparagnino spinto, piuttosto che tràr su avrebbe ripreso la Campagna di Russia. Subentrava allora la sposa a trar su de scondòn, e le cose si sistemavano comunque.

Non abbiamo inventato niente. 

Ancamassa!





 


3 commenti:

  1. Sempre una gioia leggere i tuoi scritti

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  2. bravissimo come sempre Gianni. Io uso ancora una stufa così, ora penserò a te quando, sentendo calare il crepitio del fuoco, trao su na legna! Grazie

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