mercoledì 17 gennaio 2024

Gli anziani del 2050

 


Saranno intanto molti, con una bella quota di ultracentenari, ma prevedo, intanto, che cambierà il limite di età che sancisce il passaggio all’età anziana e tutto fa presupporre che il limite non saranno i 65, ma i 75 anni. 

Probabilmente si avvicinerà all'età di pensionamento che subirà un innalzamento, magari selettivo a seconda della tipologia di lavoro, con forme flessibili di passaggio dal lavoro al pensionamento. 

Non è possibile però disgiungere la domanda posta dal quadro demografico complessivo e dalle dinamiche che esso attiverà. 

Le proiezioni recenti (Istat, Ocse) vedono un'Italia che perde abitanti in assenza di politiche demografiche correttive: nel 2050 difatti, vi saranno 54,1 milioni di abitanti, contro i 59,6 attuali. 

Gli over 65, che oggi sono un quarto della popolazione, diventeranno più di un terzo: 20 milioni di persone, di cui oltre 4 milioni saranno ultra 85enni.

Il rapporto tra giovani e anziani (sempre considerando la soglia dei 65 anni per l’ingresso nella età anziana) sarà di 1 a 3 nel 2050, mentre la popolazione in età lavorativa scenderà in 30 anni dal 63,8% al 53,3% del totale.

Previsto in crescita il numero di famiglie, ma con un numero medio di componenti sempre più piccolo. Meno coppie con figli, più coppie senza: entro il 2040 una famiglia su quattro sarà composta da una coppia con figli, più di una su cinque non avrà figli.

La crescita della natalità in Italia, ammesso che sia obiettivo condiviso culturalmente (le politiche sulla famiglia aiutano, ma non sostituiscono quella che è scelta di vita!), avrà bisogno di anni, misurati in decenni. 

Per compensare il buco di natalità negli anni che ci separano al 2050 vedo davanti, almeno per un periodo definito, due scelte possibili: 

a) una stabilizzazione dei flussi migratori, selezionata, ben fatta, inclusiva, per un range tra i 200 e i 300 mila giovani immigrati annui. 

b) una ri-attrazione intelligente e governata al rientro di una parte dei giovani italiani (negli ultimi 10 anni 250 mila giovani tra i 18 ed i 35 anni ha lasciato l’Italia nel contesto delle 500mila persone complessive emigrate) che escono dal Paese per trovare migliori condizioni di vita all’estero (costo stimato 16 miliardi di euro, 1 punto di Pil). 


Alberto Leoni



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