Qualche giorno fa avevo scritto un post e un signore mi ha dato dell’ignorante perché per errore avevo scritto «gli» invece di «vi». Tempo addietro, una mia lettrice è stata insultata pesantemente perché a detta di un altro signore non sapeva «scrivere». Lasciatemele dire: odio i saccenti, gli arroganti, quelli che non fanno che mettersi in mostra, quello che si sentono migliori degli altri solo per il fatto di possedere una laurea.
Vedete, con il tempo ho notato una cosa. Le persone che magari hanno letto migliaia di libri, ma non hanno un diploma sono sempre umili. E lo stesso vale per i grandi. Ti parlano con semplicità, non si vantano mai di ciò che sanno. Sono quelli convinti di sapere già tutto che sono presuntuosi. E pericolosi, perché la cultura non è essere un’enciclopedia vivente di fatti, nomi e date.
Ogni giorno provo a far entrare nella testa dei ragazzi questa cosa qui: che la «cultura» è qualcosa di più di un bel voto o di dimostrare di essere il più bravo del tuo compagno che sta all’ultimo banco, di tuo cugino, di tuo fratello o di chicchessia.
Ma fare dell’apprendimento una sorta di «gara», significa non aver capito nulla della cultura.
Non abbiamo bisogno di altra gente incapace di scendere anche soltanto per un minuto dal loro piedistallo; invece abbiamo bisogno di persone che sappiano mettersi in discussione, che sappiano ragionare e guardare alla sostanza, senza farsi impressionare dai titoli o dai discorsi altisonanti.
Perché, fateci caso, in televisione, nelle arene politiche e perfino al lavoro, c’è gente che sa parlare benissimo, che usa parole ricercate, altisonanti e un eloquio forbito, ma poi quando vai a tirare le somme, ti rendi conto che non hanno detto nulla.
E a coloro che sono convinti di sapere tutto e di essere migliori degli altri, voglio rispondere così: «ci sono persone che sanno tutto e purtroppo è tutto quello che sanno».
Studiare ,è utile capire che serve per fare lavorare il cervello oltre che imparare!
RispondiEliminaSottolineare gli errori degli altri (pagliuzze)non si notano i propri (le travi). Chi puntualizza lo ignoro xchè mi fa un po' pena
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