Per me l'estate è giugno e un po' luglio, non amo particolarmente agosto, che per me è un po' come la domenica sera. Agosto è caos, è un dovere esserci, è folla, è divertimento obbligato, è rumore, ed è un po' la luce che si spegne dopo il bagliore dell'inizio dell'estate di giugno con le sue giornate lunghissime, e quella sua luce accecante, con il suo richiamo a vivere fuori, all'aria e al vento, è il respiro a pieni polmoni, è la mia voglia di scoprire, di fare e di conoscere, è il futuro, il progettare, sono i pensieri che volano felici.
Luglio invece sta in mezzo, un po' indeciso, ma accogliente, soprattutto nella sua parte iniziale, conteso fra giugno esplosivo ed agosto caotico; la luce diventa più calda, il respiro è un po' più faticoso, poi velocemente ti trascina però verso il caos e fa allora capolino il mio desiderio di fuga.
Sarà che sto invecchiando, ma rifuggo quando posso dal "devo" e dalla confusione; per questo agosto è per me città e il paesello di mamma, magari un pelo anonimo, ma una certezza di presenze e radici.
E settembre? Beh... è ricominciare, la luce morbida, le giornate corte, un po' di malinconia, i ricordi dell'estate appena passata, il ritorno alla concretezza e alla routine, piena di tanti buoni propositi che non manterrò.
Rossella
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