lunedì 28 agosto 2023

Il petricore

[Gianni Spagnolo © 23G23]

Stasera il termometro ha sfiorato i 40 gradi Celsius, una temperatura che non ricordo d’aver mai patito dalle nostre parti; peraltro intrisa di quell’umidità che ti fa boccheggiare come un marsòn infiocinà. In contesti più secchi, avevo già sperimentato i 49°C della Valle della Morte e i quasi 52°C del deserto sudanese in bonaccia. Brutta cosa per chi, di suo, ama il freddo. 

Quand'ecco che un rombo lontano, tacita magicamente l'assordante frinire delle cicale, annunciando un’effimera nuvolaglia giallastra. Da questi vapori, che filtrano un sole ormai morente di una luce irreale, si mungono quattro goccioni di pioggia. Quattro, non di più, ma bastanti a diffondere nell’aria quella caratteristica e rara fragranza che si sprigiona dal terreno secco quando viene timidamente bagnato. 

In questi casi mi riaffiora vivido alla mente un brano dell’unica poesia che mi ricordo di un autore vicentino: ".. lieve dal suolo di spenta polve una fragranza esala .."

Si tratta del sonetto “Temporale estivo” di Giacomo Zanella, che lessi nell’antologia delle Superiori alla sezione degli autori minori dell’Ottocento.

Eccola per intero:

Il suo stridor sospeso ha la cicala:

 la rondinella con obbliquo volo

terra terra sen va: sul fumaiuolo

bianca colomba si pulisce l’ala.

Grossa, sonante qualche goccia cala,

che di pinte anitrelle allegro stuolo

evita con clamor: lieve dal suolo

di spenta polve una fragranza esala.

Scroscia la pioggia e contro il sol riluce,

come fili d’argento: il ruscel suona

che la villa circonda e par torrente,

sulle cui ripe a salti si conduce

lo scalzo fanciulletto ed abbandona

le sue flotte di carta alla corrente.

Quel brano mi si fissò d’allora nella mente per l’estrema efficacia nel descrivere la particolare ed effimera sensazione olfattiva scatenata da qualche improvviso temporale seguito ad un periodo di secca.  Fragranza che abbiamo sicuramente avvertito un po’ tutti, e che ha pure un nome specifico, che forse pochi conoscono: il petricore.

Leggiamo infatti nell’Enciclopedia Treccani:

Petricore: è il nome dell’odore che si sente durante e dopo la pioggia che interrompe un periodo secco. Il termine è un composto neoclassico nato in inglese (petrichor) e formato da petro, “pietra” e icore, “essudato” e in origine descriveva in modo più specifico l’odore del mix di acidi grassi, alcoli e idrocarburi rilasciati da molecole di origine vegetale o animale su superfici minerali o argillose che si ricombinano dopo il contatto con l’acqua.

Non me ne vorrà il povero Zanella, sacerdote e patriota nativo di Chiampo, se di tutta la sua produzione letteraria m’è rimasto solo questo piccolo inciso. Peraltro, si sa, è anche dalle piccole cose che si palesano i grandi uomini.




2 commenti:

  1. La sfumatura poetica ti dona molto Gianni

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  2. Abbiamo bisogno di un sindaco Gianni!... che abbia le tue caratteristiche.

    RispondiElimina

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