Qualche tempo fa, parlando con dei compaesani non più giovanissimi, sentivo affiorare nei loro ricordi, luoghi comuni dei giochi d’infanzia fra i quali e con grande nostalgia il Capitello dei “Spagnùi” (alla “Papussola”) che si trova a Pedescala in località “Rocchetti” appena fuori dall’abitato, all’incrocio di due stradine interpoderali immerse in un intenso verde che portavano rispettivamente, ad est in località “Campi e Giardini” e verso la Valdassa, ad ovest in paese; i miei ricordi sul Sacro manufatto si limitano ad un cumulo di sassi intrecciati a filo spinato sovrastati da una malconcia croce lignea.
Nel 2007 con la partecipazione di molti, anche giovani e donne, è stato possibile recuperare un frammento della nostra storia. Il basamento del nuovo Sacello è stato innalzato sulle fondamenta del vecchio Capitello, in pietra naturale con fugato in cemento, alto 60 cm. I sassi benedetti sono quelli recuperati dalla vecchia struttura, come si può notare da quelli sagomati ad angolo. Lo sovrasta una nuda croce in ferro battuto di 78 cm. decorata alle estremità ed agli incroci. Una litica ciotola lo adorna in ogni momento con bellissimi fiori di campo. Sopra il basamento, fissata ad una roccia, una targa in ottone riporta la seguente scritta:
PEDESCALA - Per antica Fede eresse
Per grazia ricevuta riedificò - L’odio distrusse
La comunità per una storica Sacra continuità
18° sec. - 1902 - 1945 - 2007
Il vecchio manufatto era conosciuto come Capitello degli Spagnolo conosciuti come “Spagnùi” da un ramo di questa famiglia residente a Pedescala con Zamaria Spagnolo sin dal 1640. Secondo le memorie, questa edicola votiva doveva essere molto antica, sembra esistesse già nel 18° secolo però in paese nessuno ricordava quale Sacre immagini vi fossero dipinte. Sappiamo però che nel 1902 un certo Matteo Spagnolo (1865-1914) detto “Nello” papà della “Rina Marianna” (per chi ancora ricorda) durante un viaggio di ritorno dall’America scampò miracolosamente alla furia del mare (rimase naufrago per 8 giorni), ed in quell’occasione fece voto di ricostruire il Capitello di famiglia.
Venne fatto con un’originale struttura a tre facce, con base a triangolo equilatero con lato di m. 1,35, l’altezza misurava m. 2,30, la costruzione in sassi e malta si presentava robusta, le tre nicchie semicircolari si aprivano su un alto basamento ed erano rientrate di cm. 15, la copertura era in piattabanda di mattoni. Sul timpano del lato che guardava il paese campeggiava un’epigrafe incisa sulla malta:
1902 SPAGNOLO MATTEO RICOSTRUI’ P.G.R.
Entro le nicchie erano raffigurate a fresco tre iconografie tutti immersi in un paesaggio rurale e lo sguardo rivolto verso l’Altissimo.
SAN MATTEO - SAN PIETRO - SAN GIOVANNI EVANGELISTA
Purtroppo nei tristi giorni del 30 aprile 1945 vicino al Capitello furono fatti esplodere ingenti quantità di esplosivi e munizioni, forse per vanificare un estremo baluardo di difesa causando la distruzione dello stesso.
Delmo Stenghele
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