giovedì 24 agosto 2023

Il Capitello dei Pretto "Giona"

Prima di accedere all’abitato di Pedescala, sulla sinistra, in un grazioso slargo adorno di piante di cedro, nel 1958 venne eretto questo Capitello, in sostituzione del vecchio e cadente Sacello che sorgeva pericolante nel medesimo luogo. Il Sacro manufatto è di forme slanciate, misura m. 3,10x1,40x1,10, la facciata è in pietra faccia vista. Una bianca croce sovrasta la nicchia entro la quale, avvolta in un azzurro cielo vi dimora una statua della Madonna in gesso, dipinta. Sul timpano, una epigrafe ricorda la storia del Capitello.

PRETTO BORTOLO nell’anno 1866 eresse


PEDESCALA nel 1° centenario di Lourdes ricostruì

Ricorreva nel 1958 il centenario delle apparizioni di Lourdes (1858) per questo fu deciso dal consiglio dei fabbricieri di collocare nella nicchia la statua dell’immacolata Concezione. A progettare la nuova moderna opera fu Ideprando Lorenzi di Forme Cerati “Prandìno” (papà di Igino Lorenzi) che fu anche uno degli esecutori materiali assieme a: Giovanni Stenghele “Joàni Stèca”, Michele Longin “Lìno Mèa” e Francesco Pretto “Cèsco Giòna”, mentre Luigi Spagnolo “Gìgi Brentàri” mise a dimora le piante.

Al momento di abbattere la primitiva e pericolante Sacra struttura, nessun operaio ebbe però il coraggio di procedere. “Joàni Steca” disse: “davanti a un prète o un Capitèlo, levàrghe de capèlo”. Si procedette solo dopo una solenne benedizione del parroco pro tempore don Giuseppe Miotto (parroco a Pedescala 1952-1960).


Il vecchio Capitello dei Pretto “Giona” si presentava con una base rettangolare, costruito con sassi e calce, alto circa m. 2,80, il tetto era in coppi ad un solo spiovente ed un cornicione lo abbelliva a cm. 40 sotto la copertura. Entro la nicchia semicircolare c’era un affresco raffigurante la Pietà; a realizzarlo fu l’artista itinerante Giovanni Panozzo di Treschè Conca. Il tutto era molto rovinato dalle intemperie. L’iconografia centrale era costituita dalla Madonna che sorreggeva sulle ginocchia il figlio morto; la pittura era quasi scomparsa nella parte destra, sulla sinistra si intravvedeva un Santo, forse San Rocco in atteggiamento di preghiera; sullo sfondo dietro una croce, traspariva una veduta della Valle dell’Astico verso il Tirolo. Il manufatto era danneggiato ed inclinato a destra, soprattutto malconcio era il basamento, probabilmente a causa degli eventi bellici del 1915/18, quando solo a Pedescala furono letteralmente polverizzati e persi per sempre altri cinque antichi Capitelli.

PRETTO BORTOLO per sua devozione fece fare 29 maggio 1866

“ I GIONA di Pedescala”

Simon Pretto (1755-1832) detto “Crestanelo”, sposò Maddalena Cerato e generò: Nicolò.

Nicolò (1791-….) detto “Cerati”, generò Bortolo detto “Giona” e fu il primo di questo casato ad essere chiamato così.

Bortolo (1839-1922) generò: Nicolò e Giuseppe.

Nicolò (1865-1925) sposò Angela Campesan e generò: Bortolo, Maria, Giovanna, Maddalena Silvio e Giovanni della “Campesana e per loro prevalse il soprannome “Campesan”.

Giuseppe (1872-1953) detto “Giona” sposò Nina Nicolussi e generò: Giovanni, Francesco, Vittorio, Lucia “Lussia Giona” Giuseppina e Bortolo.

BORTOLO PRETTO “GIONA” (1839-1922) figlio di Nicolò e Giovanna Dalla Via era l’ultimogenito, si sposò a 26 anni con Lucia Busato (1836-1911) ed ebbe 6 figli. Fu per un periodo sindaco del Comune di Rotzo, era un fervente religioso, al punto che nel 1862 ospitava nella propria abitazione il cappellano don Giò Francesco Stefani di Roana (che aveva anche la mansione di maestro) con tutta la sua famiglia.


Il capitello dei "Giona".

Il vecchio e cadente sacello.

Stralcio di lettera di un illustre parrocchiano di Pedescala al parroco pro tempore: (...quello fu, e sarà sempre il “Capitello dei Giona”…)

Nella foto da sx: Paolo Gerosa, Sisto Pretto “del Tòn”, Ideprando Lorenzi "Prandìno", Giovanni Stenghele “Stèca” e Giovanni Marangoni “Dàmari”.

Delmo Stenghele



3 commenti:

  1. Grazie Adelmo per le tue storie della nostra valle

    RispondiElimina
  2. Che bei racconti, bravo

    RispondiElimina
  3. Sei. Un enciclopedia, sempre un piacere leggerti

    RispondiElimina

La vignetta