FACEBOOK me lo immagino così, come un enorme stanzone, pullulante della gente più disparata, in cui chiunque può entrare semplicemente girando la maniglia di una porticina.
E’ una porta a cui, ai tempi di Barbablù, probabilmente avrebbero severamente proibito l’accesso.
Ma i tempi cambiano...
Questa porticina è situata proprio in casa tua, è una porta piccola piccola, ma quando la apri, col semplice ”clic” del tuo cellulare, in un attimo ti ritrovi in mezzo a milioni di persone urlanti, belanti o sussurranti, che vogliono comunicarti qualcosa che per loro sembra fondamentale.
Una specie di Suk arabo, dove ognuno ti presenta la propria mercanzia e vuole convincerti che è unica ed è la più interessante di tutte.
Chi vuole mostrarti una foto, chi ti presenta sua cugina appena laureata, chi vuol farti sapere che sta degustando la migliore pizza del mondo, chi piange un lutto, chi vuol farti ridere ad ogni costo, chi vuol farti sapere quanto si è divertito alla festa di ieri sera, chi ti mostra i propri gatti travestiti da babbo natale, chi ti terrorizza con notizie false, chi invita a firmare petizioni che risolveranno tutti i problemi del mondo, chi ti vuol far leggere una poesia lunga 4 pagine, chi ha solo voglia di litigare, chi spara auguri a ripetizione anche se non c’è nulla da festeggiare, chi vuol farti vedere com’era aitante vent’anni fa... e potrei continuare per un’ora.
A volte ritrovi vecchi amici, più spesso non li ritrovi, perché (almeno i miei) son troppo anziani per accettare di inserirsi in quello strano mondo e ne stanno lontani, oppure conosci persone nuove, che magari non vedrai mai nella vita reale, ma alle quali ti affezioni come fossero amici veri.
Un mondo strano, a volte irritante, a volte divertente e affascinante, a volte educativo, che andrebbe sicuramente analizzato da uno psicologo.
Ma quando sei stanco o annoiato puoi sempre riaprire la tua porticina e ritornartene nell’intimità della tua cameretta, forse pensando che avresti fatto meglio a restarci ed utilizzare meglio il tuo tempo libero...
Ma dura poco, e lo sai perfettamente.
Scorrazzare nel variopinto caos di quell’edicola della follia è molto più intrigante della tua banale tranquillità.
Bruno Bozzetto
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