Sin dalle epoche antiche l'uomo aveva lo stretto bisogno di differenziarsi da un altro individuo.
Di solito si faceva caso a una caratteristica fisica, a un lato caratteriale, al nome del padre (paternità), così nasceva spontaneamente un soprannome, molto spesso scherzoso, canzonatorio o gratulatorio (Es. Antonio figlio del biondo, del barbiere ecc..) come quelli che ancora oggi sentiamo nei vicoli dei paesini quando ci si chiama l'un l'altro.
I primi cognomi appaiono in Italia nel IX secolo come prerogativa distintiva di una classe privilegiata, poi man mano il fenomeno si diffonde sempre più, fino ad arrivare in epoca rinascimentale ad essere abbastanza diffuso.
Non è ancora comunque una caratteristica ereditaria, ma piuttosto un carattere distintivo della persona, solo i nobili trasferiscono ai figli primogeniti l'uso dell'identificativo del casato (cognome), che così si tramanda.
Verso il XVIII° secolo il bisogno di far un po' d'ordine e la necessità di identificare popolazioni diventate ormai troppo popolose porta all'imposizione per legge dell'obbligo del cognome.
I primi cognomi nascono tra atti notarili e anagrafi clericali. Per lo più derivano da espressioni latine che venivano usate per identificare una persona: se io mi fossi chiamato a quell'epoca Roberto, per distinguermi dagli altri Roberto che erano presenti in un paese, mi veniva chiesta la paternità, cioè il nome di mio padre. Mettiamo caso sia stato Luciano, ne nasceva la seguente espressione “Roberto filius Luciani”, forma genitiva del nome Luciano, che starebbe a significare Roberto figlio di Luciano. Da questa espressione nasce il cognome, poiché la particella latina “filius” veniva persa e ne rimaneva solo Luciani. D'ora in poi sarebbe nata la stirpe dei Luciani. Ecco dimostrato perché la stragrande maggioranza dei cognomi italiani termina con la -i- finale.
Una vera e propria statistica riguardante l'origine dei vari cognomi non esiste, ma si stima che un 35% derivi da nomi propri del padre o del capostipite, un altro 35% abbia relazione con la toponomastica, cioè faccia riferimento a nomi di paesi o località o zone, un 15% sia relativo a caratteristiche fisiche del capostipite, un 10% derivi dalla professione o dal mestiere o dall'occupazione o dalla carica mentre un 3% sia di derivazione straniera recente ed un 2% sia un nome augurale che la carità cristiana riservava ai trovatelli (nomi che venivano attribuiti agli orfani). Non a caso i cognomi più diffusi in Italia sono Rossi, Russo, Esposito, Bianchi, Ferrari ecc.. nati tutti da caratteristiche fisiche, soprannomi e mestieri.
In foto i primi 5 cognomi più diffusi per regione.
da: Origine dei cognomi
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