【Gianni Spagnolo © 200705】
Ogni tanto l’amico Alago (al secolo Alfredo Agostini da Valpegara), ci propone qualche suo scatto di volatili colti nel boschetto di casa o nel corso dei suoi segreti e furtivi appostamenti. Solo roba di piuma però, niente pelo, a testimoniare che si tratta di una passione mirata al mondo avicolo svolazzante. Qualcuno si sarà magari chiesto l’origine di questa attrazione del nostro fotografo per il mondo degli uccelli, ma si sa che i gusti son gusti e non ammettono disputa.
Sapendo però quanta verità si celi nell’antico adagio che dice che: “il frutto non cade mai lontano dall’albero”, mi sono avventurato fra gli antichi rami alla ricerca dei nidi e delle radici di questa passione.
Sapendo però quanta verità si celi nell’antico adagio che dice che: “il frutto non cade mai lontano dall’albero”, mi sono avventurato fra gli antichi rami alla ricerca dei nidi e delle radici di questa passione.
Quindi questo Girolamo dovrebbe essere il capostipite degli Agostini stabilitesi in quel di Forni fin dalla fine del XVI secolo e detto provenire da Caltrano. Girolamo morì nel 1612 e fu suo nipote Francesco, figlio del suo primogenito Nicolò a propagare poi il cognome fino ai giorni nostri.
La cosa è interessante per alcuni aspetti sui quali val la pena soffermarsi. Gli Agostini sono una delle rarissime famiglie ad essersi accasate da noi in quel secolo proveniendo dal piano, almeno a quanto mi risulta. Dalla Pedemontana ne arrivarono poche altre in epoche più recenti, come i Cipriani (Breganze-1800) e i Casentini (Malo-1820) a Pedescala. Altri afflussi si registrarono dopo l’Unità d’Italia, prevalentemente concernenti funzionari pubblici: Campesan, Basso, Ninato, Zampieri, ecc.
L’uso dei soprannomi negli atti notarili è piuttosto inconsueto: lo si fa solo in presenza di omonimie che potrebbero creare confusione. Qui invece il nostro Girolamo, che ha un patronimico e una provenienza certamente originali, è indicato anche con il soprannome di “Merlo”. Non è chiaro dallo scritto se questo soprannome fosse stato attribuito a lui stesso oppure l’avesse ereditato da suo nonno di Caltrano. Certo è che l’imprinting ornitologico risulta vecchio di almeno quattro secoli. Sarà per questo che il nostro povero Alago insegue un’impronta genetica assai radicata e dalla quale non può evidentemente prescindere.
Il soprannome “Merlo” è piuttosto comune in tutta la zona e può richiamare significati diversi, quando non antitetici, ma generalmente è associato alla furbizia. In verità da noi l’astuzia è rappresentata da un uccello più leggiadro e canterino, cioè il “Finco” (fringuello), mentre si associa un parente del merlo, il tordo, alla dabbenaggine.
Perché dunque Girolamo è stato indicato anche con il soprannome? Significa forse che c’erano in zona altri Agostini con i quali poteva essere confuso? La cosa appare improbabile; forse la confusione poteva ingenerarsi a Caltrano, dove è più verosimile che ci fossero altri ceppi omonimi e perciò Girolamo magari si dichiarò come si sarebbe dichiarato nel suo paese d’origine. Tuttavia è più realistico pensare che "Merlo" fosse stato il soprannome della famiglia della moglie e quindi attestasse una sorta di "naturalizzazione" per matrimonio di Girolamo nella comunità. Essendo infatti egli foresto, l'attribuzione del soprannome della famiglia della moglie, a tutti localmente noto, permetteva di individuare Girolamo in modo inequivocabile. Questa dinamica caratterizza molti soprannomi dei nostri paesi che sono migrati da una comunità all'altra al seguito della sposa (es. Contessi, Baise, Badoni, Pituco, Marcioréto, Traco, ecc.) arrivando poi a denominare stabilmente la famiglia dello sposo.
Il cognome ebbe poi diffusione locale particolarmente a Valpegara, da dove si estese con l’emigrazione. Agostini è peraltro un cognome patronimico ubiquo e molto comune in tutta Italia, che può originare da una pluralità di ceppi non parenti fra di loro ma accomunati dall'aver un capostipite di nome Agostino. Chissà se esistono ancora in Valle residenti di questo ceppo, che, come abbiamo visto, appare un po’ volatile.
Il cognome ebbe poi diffusione locale particolarmente a Valpegara, da dove si estese con l’emigrazione. Agostini è peraltro un cognome patronimico ubiquo e molto comune in tutta Italia, che può originare da una pluralità di ceppi non parenti fra di loro ma accomunati dall'aver un capostipite di nome Agostino. Chissà se esistono ancora in Valle residenti di questo ceppo, che, come abbiamo visto, appare un po’ volatile.
Vedete come basti un frullo d’uccello per sollevare interrogativi che s’insinuano birichini nel buio dei secoli. ;-)
Molto interessante, adesso si sa perchè Alago è un ottimo fotografo di uccelli ! Chi potrebbe spiegarmi il sopranome di miei antenati tra i quali ci sono 3 fratelli, figli di Valentino Fontana : Domenico Fontana "Torresan" nato in 1687 a Forni, sposato a Angela Carota(di Brancafora), Francesco Fontana detto "Merlo",nato in 1693, sposato a Catterina Agostini(i Merli di Alago) e Giovanni Fontana "Torresan", nato in 1699, sposato a Domenica Pretto(origine Pedesczala?). Torresan perchè è un uccello anche quello, o per quale altra ragione ?
RispondiEliminaCiao Odette, ho idea che anche tu sei un po' volatile, perché Torresan, in veneto, è tipicamente il colombo che nidificava (o veniva allevato) nelle torri colombare che costellavano le campagne della regione. Cibo da nobili comunque, che da noi non mi pare bazzicassero. Più probabile che abbia attinenza con le torri scaligere di Pedescala (che però, a rigori, sono nel territorio di Cogollo). I soprannomi più antichi sono "migranti", in quanto possono spostarsi nei secoli da una famiglia (cognome) ad un'altra per legami matrimoniali fra provenienti da paesi diversi. Gli esempi sono innumerevoli in valle. Rimane un mistero perché quelli dei Forni abbiano fatto il campanile a torre, invece del classico a cipolla; imitati in questo da Ponteposta e Lastebasse, magari per marcare la diversa appartenenza di diocesi e non perché invidiosi degli Stoner. ;-)
RispondiEliminaGrazie Gianni. Come dici,tante volte è la moglie che portava il soprannome alla famiglia.Si potrebbe pensare che, forse, è la moglie di Valentino la responsabile in questo caso.
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