giovedì 30 luglio 2020

Ricordando Monsignor Alberto Carotta

Reverendissimo Arcivescovo Lauro Tisi, Reverendi Sacerdoti, Congiunti di Don Alberto, Signori Sindaci e Amministratori di Pedemonte e Luserna, Autorità e Comunità Parrocchiali presenti.

Porgo il mio saluto ad ognuno di Voi e pensieri affettuosi per il nostro Don Alberto, in qualità di coetaneo e amico carissimo, con il quale ho vissuto l’infanzia e la prima gioventù nei tempi lontani di Don Arcangelo Riz e Don Ettore Pederzolli impareggiabili maestri di vita oltre che educatori severi di un catechismo rigido e illuminato, guida fondamentale di vita spirituale e cristiana.
Oggi Don Alberto ritorna tra noi preannunciato dal suono delle nostre campane e di Luserna, fuse in una unica melodia a memoria della nostra comune identità storica tutt’ora testimoniata, anche dall’antico sentiero delle origini, fonte di immaginazione collettiva che tutt’ora espande nelle due Comunità reminiscenze affettive e voglia di stare assieme per superare le frequenti solitudini.
In questi ultimi anni questi lembi si storia portavano anche a Te reminiscenze di un passato lontano, ma non dimenticato, che per noi anziani rappresenta ancora un prezioso sostegno di vita.
Anche per questo il tuo domenicale salire a Luserna per la Santa Messa era, oltre che dovere di scelta pastorale, motivo di gioia da consumare nell’abbraccio della storia e nella sacralità della devozione ai Supremi Valori.
Animato dallo zelo e dal desiderio di memorie imperiture hai scritto per noi il Libro delle origini, Brancafora, dove le parole sono sentimenti e amore, esperienze di vita, desiderio di donare un volto a Pedemonte con lineamenti profondi della nostra esistenza fisica territoriale altrimenti consegnata al destino di una espressione geografica marginale, insignificante, ignorata e chiusa tra le pieghe dei monti. Grazie Don Alberto anche per questo privilegio.
Don Alberto, hai rappresentato fino ai nostri giorni con gande dignità, intelligenza e prestigio, uno degli ultimi preziosi anelli di congiunzione dell’antica appartenenza della nostra Parrocchia all’Arcidiocesi di Trento dalla quale siamo stati separati, ignorando il tacito dissenso della Comunità, per motivi ispirati più dalle ragioni del secolo, che al dovere di un riordino dei servizi religiosi per i quali ora esprimiamo gratitudine alla Diocesi Berica.
Caro Don Alberto, rimangono incancellabili i frequenti momenti della Tua presenza tra noi nella gioia e nella sofferenza, come rimangono indimenticabili i pellegrinaggi con la nostra Comunità nelle lontane terre dell’Impero per ricordare i momenti della dolorosa esperienza del nostro profugato: Braunau,Vorarlberg, Boemia e altri luoghi remoti dove sono tutt’ora sepolti nostri congiunti, soprattutto bambini, che abbiamo il dovere di ricordare in un luogo dedicato alla memoria a testimonianza che ”nel nostro cuore nessuna croce manca”.
Caro Don Alberto, con fede e amore infinito per Gesù ti sei unito a noi nella esperienza di sofferenza, tutt’ora viva, di questo male oscuro che perseguita l’umanità e che ha spento molte vite anche nel nostro Paese. In questi ultimi tempi il nostro Campo Santo testimonia più che mai la nostra fragilità e il suo amore di grembo materno per l’accoglienza dei nostri Cari.
Ora Tu sei con loro al cospetto della suprema bellezza del Signore e la Madonna. Dà ad ognuno il bacio della pace e una carezza come simbolo di unione tra i nostri cuori.
Don Alberto, circa 10 giorni or sono ero a Luserna con Te e amici, e ancor prima a Trento con Mario e Alberto, per parlare dei 150 anni della nostra Chiesa e dare lustro a questo evento straordinario anche a memoria delle sue origini quando la Comunità era riuscita nell’intento nonostante la sua endemica povertà. Anche in questo compito eri per noi Angelo Custode e guida sapiente impegnata all’idea con profonda cultura animata dalla fede, convinto che il nostro Paese onorerà ora questa circostanza con il dovuto sostegno.
Don Alberto in questo momento in cui ci stiamo avviando ai riti di congedo ti prego di rimanere spiritualmente vicino a tutti noi.
Prega, come Tu sai pregare con voce meravigliosa, presso l’Altissimo, per il futuro delle nostre Comunità; per gli anziani affinchè la grazia divina li sostenga, gli ammalati perché trovino conforto nelle loro famiglie e le locali strutture di accoglienza, i giovani affinchè scelgano il nostro Paese come progetto finale di vita e luogo di fioritura per nuove esistenze.
Don Alberto chiudo con un grande abbraccio, che vuole essere universale e amplesso affettuoso da custodire nel cuore sigillato per l’eternità. Un rinnovato grazie alle Autorità Religiose e Civili presenti, alle Comunità partecipi a questo solenne momento di amicizia e vicinanza per un grande fratello che ha varcato la soglia del Cielo. Partecipo ancora il personale cordoglio ai congiunti di Don Alberto testimoni di appartenenza ad una grande Famiglia della quale devono sentirsi fieri e onorati.
Pedemonte, 23 luglio 2020
Bruno Scalzeri

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