Spesso, camminando fra i
boschi, nei prati, vicino a corsi d’acqua, abbiamo modo di scorgere
piccole meraviglie che silenziosamente, nascono, vivono e di stagione
in stagione migrano e ritornano.
Le rondini che anni fa
oscuravano il cielo con i loro voli, ora non ci sono più e se ce ne
sono, sono in numero minimo. Nella mia Contra', tra le vecchie case,
quando arriva primavera, è tutto un volare e un cinguettare che
porta gioia. Un giorno, osservando attentamente questi voli, ho
visto un uccellino infilarsi in un buco di fianco a una porta
d’entrata e il suo andare e venire era molto frenetico. Cercando di
guardare da vicino, ho capito che dentro quel buco c’era un nido!
Che strano, ho pensato, costruire un nido e allevare i piccoli in un
luogo così rumoroso, di fianco a una porta dove c’è sempre
movimento, strano, ma…
Sono seguiti i giorni
della cova, finchè osservando i ripetuti viaggi della coppia di
codirosso, abbiamo capito che erano nati i piccoli e da lì è stato
un continuo andare e venire con il cibo. Avevano però problemi non
indifferenti per raggiungere il nido: una persona che arrivava, un
cane o un gatto, un rumore più forte, la porta che si apriva.
Provavano e riprovavano, tornavano sui tetti e poi ancora e ancora,
fino a raggiungere il nido e cibare i piccoli: era questione di un
attimo, poi via ancora in cerca di cibo. Passavano i giorni e, a
distanza, siamo riusciti a vedere i becchi aperti e le testoline in
movimento; in quel piccolo nido c’erano quattro piccoli sempre
affamati!
Casa di fronte al nido,
tetto, finestra, altra finestra, marciapiede. Prendevano la mira e
s'infilavano perfettamente nel buco per uscirne subito dopo volando
alti; Il tutto accompagnato da continui cinguettii, con tonalità
diverse, che facevano compagnia per tutto il giorno. Poi, quando
scendeva la sera, tutto taceva: i piccoli si mettevano tranquilli e i
genitori rimanendo nei paraggi, sorvegliavano il nido.
Osservando questa
famigliola che cresceva, questi genitori premurosi con i loro
piccoli, mi sono detta che la natura è straordinaria, che l’istinto
fa fare cose impensabili, eppure questi piccoli uccelli hanno
costruito il nido, hanno covato le uova, hanno cibato i loro piccoli,
hanno tenuto pulito il loro nido e poi li hanno incitati a volare
senza nessun manuale d’istruzione!
Un mattino, nell’aria
c’era qualcosa di strano, i voli e i cinguettii continuavano
incessanti e ci siamo accorti che il nido era vuoto, i genitori
chiamavano e incitavano, i piccoli… chissà dov’erano!
I genitori li chiamavano
senza tregua, volavano, si posavano quasi a cercarli, a capire se
erano riusciti a volare…
Poco dopo, uno era a
terra e uno si era infilato fra i vasi di fiori posti in una
finestra: che fare? Con delicatezza sono stati posti in un luogo,
dove chi li cercava li avrebbe visti e incitati al volo, ma non
sappiamo se ci sono riusciti… Forse due hanno spiccato il volo
librandosi in alto e riposandosi di tanto in tanto, ma non sappiamo
il destino degli altri due, trovati a terra. La speranza è che si
siano ricongiunti alla loro famiglia e che magari il prossimo anno
possano tornare ma… sorpresa! Due piccoli stanno ancora volando in
mezzo alla contrà, si posano per terra, sulle finestre, sul filo
della luce e continuano ad allietarci con i loro acuti cinguettii.
Il
nido ora è vuoto, ma è rimasto in quel buco come testimonianza di
un lavoro per costruirlo, di quattro piccoli che sono stati allevati
con ogni cura, che ci fa capire che la natura sa sempre sorprenderci,
anche nelle piccole cose, nelle più semplici.
Brava Lucia, sempre attiva e presente nella nostra quotidianità. Ci rallegri e ci emozioni con toni racconti.
RispondiEliminaGrazie, fa bene sentire che a qualcuno fanno piacere i miei scritti… grazie di cuore, Lucia
RispondiElimina