giovedì 13 febbraio 2020

I cugini di campagna

Gianni Spagnolo © 200211
Mi capita talvolta di paragonare i paesi alle piante, quando ne imitano l’andamento e lo sviluppo.  Penso che per San Pietro niente lo rappresenti oggi meglio del moràro capitozzato (Gelso): un tronco dal durame vuoto o marcescente al centro, contornato da un alburno più aggrovigliato e vitale e dalle fronde informi e scapigliate. Lo sviluppo del paese, infatti, ha seguito una logica di espansione delle periferie a scapito del nucleo, così da mutarne sostanzialmente l’aspetto. Questo almeno a partire dall’ultimo scorcio del XIX secolo, per poi imporsi con evidenza nella nostra epoca in seguito all’abbandono delle coltivazioni. Basta però una veloce occhiata alla foto d’apertura per capire che secoli addietro la pianta simbolica del paese sarebbe stato invece un bel Jégano (maggiociondolo), dal durame compatto come la roccia contornato da uno striminzito alburno.
Alla fine del millecinquecento è verosimile che il paese iniziasse verso Sud all’altezza dell’Ara (il gruppo di case dei Toldo Gànbari risalgono alla prima metà del 1600) per finire ai Chéca verso Nord (le Fontanéle). Delle attuali contra’ esistevano verosimilmente solo Costa e Belàsio, abitate da gente oriunda di Rotzo, dato che oltre la Val dell’Orco era territorio conteso e finalmente pacificato dal lodo del 1578. Il paese d'allora giaceva raggruppato sul culmine roccioso attorno alla chiesa, pur essendo anch’esso costituito da un aggregato di corti delle famiglie più antiche. Ritengo che tutte le altre contrade siano posteriori, a partire dalla Campagna.
Corre appunto l’Anno del Signore 1600 quando appare questo nome. Non come abitato però, bensì come identificativo di persona.
Il vecchio .. patron Laurentius f. q. Facinii de’ Facinis .. giace infermo nella sua abitazione in .. Sancti Petri Vallis Astici, pertinentiam Rotii, Vicentinii districtus .. e s’appresta a dettare le sue ultime volontà. Vuol fare le cose per benino e s’affida pertanto alla professionalità d'un notaio1, chiamando a presenziare una nutrita squadra di testimoni: ben 7!
1)        Johannes Baptista f. q. Mathei à Campagna, ditti loci (di questo luogo);
2)          D. Johanne Petro f. D. Laurentis Ceratti e D. Johanne Petro f. D. Hieronimi Ceratti, ambedue dai Forni e cittadini di Vicenza (noblesse oblige);
3)  Crestano f. q. Antonii à Putheo (Dal Pozzo) da Castelletto;
4)          Matheo f. q. Jacobi Nicolussi da Luserna;
5)          Jacobi f. q. Johannes Nicolussi da Luserna;
6)          Antoni f. q. Johannes Gnacara(!?) da Lavarone.
Il testatore ha tre figli maschi e due figlie, una delle quali sposata in Luserna e l'altra in paese. Dispone quindi la divisione delle sue sostanze raccomandandosi l’anima a Dio con le prolisse formule rituali in uso al tempo. Tutto fa pensare che il vecchio Lorenzo sia fra i maggiorenti della comunità sanpieròta, dato che questi atti testamentari erano nelle disponibilità di ben pochi. È però ricorrente che compaiano come testimoni persone delle comunità limitrofe di Luserna, Rotzo, Forni-Tonezza, Pedemonte o Lavarone, così come osservare che i matrimoni con donne lusernàte fossero allora piuttosto comuni in paese. Anche gli atti di compravendita e commerciali dell’epoca evidenziano una forte interazione fra queste comunità.
Non è però su questo aspetto che ci soffermeremo, quanto sulla comparsa per la prima volta del cognome Campagna. Don Giovanni Toldo, nel suo libro2, attesta infatti la sporadica presenza del cognome Campagna ai primi del milleseicento, per poi darlo per scomparso. Riporta anche una tradizione paesana che ricordava addirittura l’esistenza d’un prete di questa schiatta in un’epoca imprecisata.
Sono del parere che Campagna non fosse un cognome, quanto il soprannome d’un ramo dei Gianesini, i quali furono probabilmente i fondatori dell’omonima contra’. Le uniche famiglie a dare dei preti nel XVI secolo furono i Toldo (Lunardo, parroco a Brancafora) e i Lorenzi (Gio:Maria, parroco a San Pietro), mentre i Gianesini ne ebbero tre nei due secoli successivi (Gerardo, Francesco e Bartolomeo, parroco a San Pietro). Solo le famiglie più abbienti infatti, potevano permettersi le relative doti ecclesiastiche e non è realistico pensare che sia esistito un sacerdote che non abbia lasciato traccia documentale. La memoria paesana riguardo ad un prete dei Campagna la ascriverei quindi ad un Gianesini del ramo così soprannominato. Ho evidenziato in altro Post3 che all’inizio del milleottocento i Gianesini costituivano ancora la maggioranza degli abitanti di questa contra’. Non si sa se il soprannome fosse mutuato dal luogo o viceversa, dato che entrambe le opzioni sono possibili, anche se propenderei per la seconda. Facendo un confronto con la lista dei capifamiglia del 1578 (in essa compare anche il testatore), vediamo infatti che gli unici a portare il nome proprio di Jo:Baptista sono proprio i Gianesini. Sono tutti indizi che confermerebbero l’assunto, senza tuttavia darne la certezza. 
In verità io ero arrivato sin qui alla ricerca dei due fittavoli che nel 1551 presero a livello il maso di Belefiore dal barone Von Trapp e che pare abitassero a San Pietro. La fugace apparizione di questo cognome foresto "à campagna" (Dalla Campagna) poteva collimare; anche il luogo, cioè l'abitato più prossimo a Belefiore ma in terra veneta, poteva starci. Non invece i nomi: Bernardino fu Francesco da Villaverla e Gio:Maria suo nipote, pur risalendo a cinquant'anni prima, non s'abbinano proprio al nostro testimone dalla Campagna, per incompatibilità di nome e patronimico. Va considerata infatti l'imperante tradizione di tramandare i nomi di battesimo di nonno in nipote (e pertanto i patronimici di padre in figlio) per cui i nomi di battesimo rinnovavano quasi sempre quelli delle generazioni precedenti.
Bibliografia e annotazioni:
1)   Archivio di Stato di Vicenza – Notaio Lodovico Cerato dai Forni (1546-1628) – Atti;
2)  San Pietro Valdastico - Storia del paese - Don Giovanni Toldo (1936);
3) https://bronsescoverte.blogspot.com/2015/09/contra-campagna.html – Contra’ Campagna – G. Spagnolo (publ. 10/09/2015).

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