| 【Gianni Spagnolo © 200212】 |
Dovevano trascorrere ben tre secoli immersi nel buio pesto dell'ignoranza, ad arrovellarci sulla misteriosa origine di questi belumàt capitati chissà perché nell'Astico felix (cioè nella nostra gioconda valle), prima di svelare il segreto che ammanta i Fondas(e)i.
Si celarono infatti da subito dietro il luogo d'origine trasformato magicamente in cognome, sfruttando la notoria pigrizia mentale dei sanpieròti. Che venissero dal Fonzaso feltrino, c'era infatti un po' il dubbio, ma che cognome avessero e da cosa fuggissero è rimasto finora un enigma. Per confondere ancor più le acque, provvidero poi a duplicare il cognome rendendolo plurale. Fu solo per un rigurgito di sano realismo che evitarono di trasformarlo in Von Dasen.
Ma i tempi erano ormai maturi affinché, al culmine del carnevale d'un anno bisesto dal doppio venti, dagli stantìi archivi, promanasse un bagliore accecante: Toffolato(1), questo è il loro cognome originale: sono Toffolati, non Fondas(e)i.
Giù la mascherina!
Era il 18 aprile del 1600, di martedì(2) quando Simonis f. q. Petri Tofolati à Fonzase comprò una casa in centro paese da Nicolaus f. q. Rezarini de' Rezarinis per 50 ducati(3). La casa è detta: murata, solarata e coperta a scàndole. Un altro velo è dunque caduto: non sono qui in paese dalla metà del millesettecento, come s'era finora ingenuamente creduto, ma da ben un secolo e mezzo prima. Quatti quatti, gatton gattoni, questi scaltri feltrini s'erano assai ben intoffolati nel tessuto paesano facendo quasi perdere le loro tracce.
Ma c'è chi vigila!
(1) Toffolo (da cui Toffolato - in Veneto il suffisso -ato significa "figlio di..") deriva, tramite una forma ipocoristica, dall'aferesi del nome Christopholus, alterazione del nome Cristoforo.
(2) Né de véndre, né de marti non te rìvi e no te parte, né te dé prisìpio à l'arte.
(3) 50 ducati del tempo corrispondevano a circa 1,7 kg d'argento, che al valore d'oggi sarebbero suppergiù 850 €. Avanti di questo passo mi sa che le case del centro torneranno ai valori del 1600 ;-) .
Si celarono infatti da subito dietro il luogo d'origine trasformato magicamente in cognome, sfruttando la notoria pigrizia mentale dei sanpieròti. Che venissero dal Fonzaso feltrino, c'era infatti un po' il dubbio, ma che cognome avessero e da cosa fuggissero è rimasto finora un enigma. Per confondere ancor più le acque, provvidero poi a duplicare il cognome rendendolo plurale. Fu solo per un rigurgito di sano realismo che evitarono di trasformarlo in Von Dasen.
Ma i tempi erano ormai maturi affinché, al culmine del carnevale d'un anno bisesto dal doppio venti, dagli stantìi archivi, promanasse un bagliore accecante: Toffolato(1), questo è il loro cognome originale: sono Toffolati, non Fondas(e)i.
Giù la mascherina!
Era il 18 aprile del 1600, di martedì(2) quando Simonis f. q. Petri Tofolati à Fonzase comprò una casa in centro paese da Nicolaus f. q. Rezarini de' Rezarinis per 50 ducati(3). La casa è detta: murata, solarata e coperta a scàndole. Un altro velo è dunque caduto: non sono qui in paese dalla metà del millesettecento, come s'era finora ingenuamente creduto, ma da ben un secolo e mezzo prima. Quatti quatti, gatton gattoni, questi scaltri feltrini s'erano assai ben intoffolati nel tessuto paesano facendo quasi perdere le loro tracce.
Ma c'è chi vigila!
(1) Toffolo (da cui Toffolato - in Veneto il suffisso -ato significa "figlio di..") deriva, tramite una forma ipocoristica, dall'aferesi del nome Christopholus, alterazione del nome Cristoforo.
(2) Né de véndre, né de marti non te rìvi e no te parte, né te dé prisìpio à l'arte.
(3) 50 ducati del tempo corrispondevano a circa 1,7 kg d'argento, che al valore d'oggi sarebbero suppergiù 850 €. Avanti di questo passo mi sa che le case del centro torneranno ai valori del 1600 ;-) .
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