domenica 28 ottobre 2018

Penso, dunque sono

COGITO, ERGO SUM
(Cartesio)

“Penso, quindi sono”. La mente ha poteri sul corpo; può creare emozioni, limitare potenzialità, facendoci sentire potenti o addirittura inadeguati. La via del fare è l’essere”, ripeteva nel VI secolo il filosofo fondatore del taoismo, Lao Tzu,. Dal controllo della mente scaturisce l’omeostasi del corpo e dell’anima, in definitiva della vita. La mente è un muscolo: va allenata. Aiuto molto sostanziale in tal senso verrebbe dalla meditazione, cioè da quella riflessione mentale che permette di concentrarsi su pensieri, immagini e persino sul nulla. Il calmare la mente rallenta il corpo e reca quella pace interiore che coordina il caos della vita d’ogni giorno. Interessanti esperienze sono fornite dalla scienza, che ritiene utile la meditazione nell’abbassamento dei livelli di rabbia, ansia, fatica quotidiana, in funzione del sonno, dell’umore e naturalmente anche dell’attività cardiovascolare. E’ lapalissiano che il ritmo frenetico guasta la salute. Il neurone e in generale tutto il sistema nervoso, una volta offeso, non guarisce più. Ecco che interviene la meditazione che conferisce tregua e serenità. Chi riesce a meditare? Tutti, basta un ritaglio di tempo, mentre, per una perfetta concentrazione importante è la respirazione, vale a dire il controllo dell’aria che respiriamo. Perciò, campagna, montagna, bosco a foglia lata sono luoghi preferiti. Altri ambiti, la casa, il lavoro, l’ufficio, la strada. E per una full immersion non mancano siti specializzati di tranquillità, cioè monasteri, eremi, luoghi di silenzio, dove la pace è di casa. 

 (D.G.)

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