martedì 9 ottobre 2018

Il tratto di strada nei pressi di contra' Scalini






Due ettometri di asfalto drenante e il tratto di provinciale della Val d’Astico fra Scalini di Arsiero e contrà Barcarola, diventerebbe meno pericoloso per colpa di un asfalto liscio e spesso inumidito a causa dell’acqua che scola dalla roccia affiorante in piena curva. Si aggiunga inoltre l’aumento progressivo del traffico pesante (+20% annuo) che ingorga la circolazione. Il quadro generale della situazione è pertanto molto allarmante, visto che la sicurezza stradale su quel tragico pezzo di strada è estremamente compromessa. Gli incidenti che succedono sono sempre d’una certa gravità anche perché spesso coinvolgono soggetti che non ne hanno colpa. Altro problema impressionante è il blocco della circolazione, con gravi inconvenienti per il traffico in generale.
L’eziologia dei fatti punta il dito su tre piaghe allarmanti e cioè: la troppa velocità, l’asfalto viscido e il tracciato a doppio esse. Sull’ultimo punto è per il momento preferibile non discutere per non scatenare argomenti che implicherebbero aspettative di rango economico, men che meno sul dilemma velocità, anche perché eventuali limiti non li rispetterebbe sicuramente nessuno.
Quanto alla voce asfalto drenante, che oltre a risolvere in modo stabile il problema della sicurezza stradale comporterebbe una spesa non eccessiva, è invece auspicabile che la Vi.abilità, intervenisse prontamente per scongiurare la catena di fatti dolorosi. Si parla della posa di un manto antiscivolo-skin, che per sua natura vanta una straordinaria ruvidità e quindi una maggior tenuta sul bagnato.
C’è, invero, la teoria del cuscinetto che si formerebbe fra l’asfalto e la ruota in caso di pioggia, che ridurrebbe l’attrito provocando l’acquaplanning. Ma in materia ci sono chiare evidenze sulla bontà del prodotto e in proposito si citano arterie di notevole importanza, sulle quali l’asfalto antiscivolo-skin ha ridotto al minimo gli incidenti nei punti dove questi in precedenza avvenivano con molta frequenza.
Sulla stessa provinciale della Val d’Astico sono due i casi in cui l’asfalto drenante si è affermato positivamente, vale a dire: nei pressi del ponte della Civetta e alla pontara cd. di Casotto, dove la posa del manto grezzo ha posto un limite ai ripetuti sbandamenti.
Domenico Giacon

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