La nuova direttiva europea
sulle acque potabili è da poco entrata in vigore. Tra le tante
novità del giorno, l'inasprimento dei tetti massimi per gli
inquinanti (plastica, piombo, batteri nocivi ecc.), nonché nuovi
limiti per alcuni interferenti endocrini e sostanze
perfluoroalchiliche tipo Ptas. Gli stati membri sono chiamati quindi
a garantire a tutti l’accesso all’acqua naturale. Vedremo così
rinascere le classiche fontane della nonna laddove venero spiazzate
per far posto ad altre bellezze. Il Parlamento Europeo chiede perciò
che l'acqua del rubinetto entri gratuita o comunque a basso costo nei
ristoranti, pizzerie e bar al posto di quella minerale estendendo la
prassi già in uso in Francia, ad esempio, dove sui tavoli dei
ristoranti trovare una bottiglia d’acqua minerale è una rarità. E
la Francia non è un’eccezione dato che la stessa cosa si riscontra
sia in Svizzera che a NewYork. Da noi succede esattamente l’opposto.
Perché non far valere anche qui l’opportunità di avere l’acqua
naturale semplicemente chiedendola? E sì, perché se il ristoratore
piano piano se la sente chiedere da tutti, finirà con l’aderirvi,
visto che il suo obiettivo è quello di accontentare i clienti. O no?
D.G.
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