L'attività di escavazione in argomento non è un ampliamento di cava, come sembrerebbe di primo acchito, ma la realizzazione del progetto definito con singolare fantasia "Salvezza". Il progetto "Salvezza", approvato dall'Amministrazione Comunale di Pedemonte verso la fine del secolo scorso, si pone il nobile fine di mettere in sicurezza la viabilità e l'abitato di Casotto al "modico" costo di 640.000 euro di contributo a carico del contribuente italiano. La ditta realizzatrice dell'opera non deve pagare al Comune la relativa tariffa per l'attività di commercializzazione dell'inerte scavato, cioè essa asporta il materiale, lo vende al prezzo più vantaggioso per sè e paga solo al proprietario del terreno la somma in denaro che ritiene più equa, perché, appunto, non si tratta di attività di cava, ma di lavori di pubblica utilità, di cui l’Amministrazione Comunale si fa vanto. Prima dell'inizio dei lavori di messa in sicurezza del luogo, però, i massi che si staccavano dal monte avevano la possibilità di arrestarsi sul materiale franato fin da epoca remota; ora, invece, essi possono, cadendo, frantumarsi in mille schegge, e/o scivolare sulla roccia liscia, pericolosamente pendente, impattando la viabilità e l’abitato sottostante! Gli abitanti di Casotto, pertanto, hanno ragione da vendere a mettere in dubbio l’utilità dell’opera, vedendoci un chiaro rischio per la loro incolumità. Penso che questo sia il problema più grave per le persone "cum grano salis": l’impatto visivo, cioè la bruttezza dell’opera vista dalle "Slecche", resta, comunque, notevole.
Immagino che anche l'abitato di San Pietro sia in serissimo pericolo e non passerà molto che l'oculata e provvida amministrazione locale, da sempre attenta alla sicurezza e al benessere dei cittadini, avvii un bel progetto di rimozione degli sfasciumi delle Giare per ricavare un immenso piazzale omologato per le gare di paraolimpiadi per anziani.
Vero!anche la mia casa è li sotto😲😲😲😢
RispondiEliminaScusa Carla, paura di cosa ? Oramai l'asportazione del materiale e soprattutto dei minacciosi massi che sovrastavano la strada, è quasi completato.
RispondiEliminaCerto sono quelli che verranno giù dal monte quello è il problema!
EliminaL'attività di escavazione in argomento non è un ampliamento di cava, come sembrerebbe di primo acchito, ma la realizzazione del progetto definito con singolare fantasia "Salvezza". Il progetto "Salvezza", approvato dall'Amministrazione Comunale di Pedemonte verso la fine del secolo scorso, si pone il nobile fine di mettere in sicurezza la viabilità e l'abitato di Casotto al "modico" costo di 640.000 euro di contributo a carico del contribuente italiano.
RispondiEliminaLa ditta realizzatrice dell'opera non deve pagare al Comune la relativa tariffa per l'attività di commercializzazione dell'inerte scavato, cioè essa asporta il materiale, lo vende al prezzo più vantaggioso per sè e paga solo al proprietario del terreno la somma in denaro che ritiene più equa, perché, appunto, non si tratta di attività di cava, ma di lavori di pubblica utilità, di cui l’Amministrazione Comunale si fa vanto.
Prima dell'inizio dei lavori di messa in sicurezza del luogo, però, i massi che si staccavano dal monte avevano la possibilità di arrestarsi sul materiale franato fin da epoca remota; ora, invece, essi possono, cadendo, frantumarsi in mille schegge, e/o scivolare sulla roccia liscia, pericolosamente pendente, impattando la viabilità e l’abitato sottostante!
Gli abitanti di Casotto, pertanto, hanno ragione da vendere a mettere in dubbio l’utilità dell’opera, vedendoci un chiaro rischio per la loro incolumità.
Penso che questo sia il problema più grave per le persone "cum grano salis": l’impatto visivo, cioè la bruttezza dell’opera vista dalle "Slecche", resta, comunque, notevole.
sì sì, ci prendono per i fondelli...
RispondiEliminaVorrei sapere quanti e quali vantaggi la valle abbia avuto a vendersi...
Immagino che anche l'abitato di San Pietro sia in serissimo pericolo e non passerà molto che l'oculata e provvida amministrazione locale, da sempre attenta alla sicurezza e al benessere dei cittadini, avvii un bel progetto di rimozione degli sfasciumi delle Giare per ricavare un immenso piazzale omologato per le gare di paraolimpiadi per anziani.
RispondiEliminaFinita la ghiaia possono portarsi via anche la montagna a pezzi cosi faranno una gran spianata per un immenso parcheggio
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