Qualche volta
ancora mi succede di perdermi,
ma non è più in quel modo doloroso di prima:
lo faccio come un seme che il vento che ho sempre dentro si porta via.
Mi rannicchio dentro la mia mente e vado via, ovunque,
tanto nessun posto è per me irraggiungibile.
Covo dentro di me assurdi orizzonti che non posso far a meno di amare.
Mi sgretolo un poco ancora, non lo nego,
ma sono ben irta sulle mie gambe:
in quei momenti rimango solo uno stelo di fiore,
il mio,
ben piantato a terra eppure in aria
con tante braccia e mani che si sollevano in alto
in cerca di utopie da realizzare,
da far diventar vere.
Non mi calpesto più l'anima ma la lucido ogni giorno
con carezze di parole senza rime.
I travagli interiori si sono addormentati,
devo solo far si che non si sveglino.
MariSole - I sentieri dei papaveri
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