Il rischio della longevità è sottostimato: nove persone su dieci
sopravvivranno ai propri risparmi. Se pensate di vivere con l’eredità
lasciata dai genitori, potreste avere un’amara sorpresa: i famosi
risparmi di una vita saranno azzerati, ben prima che
voi ne possiate godere, dal rischio longevità.
L’aspettativa di vita dei nostri cari si è allungata e questo è di
certo un bene, ma è necessario ricordare, che non avviene a costo zero.
Uno degli ultimi allarmi lanciati che riguarda tutto il mondo
occidentale è stato evidenziato dal documento "The Challenge of Longevity Risk: Making Retirement Income Last a Lifetime",
appena stilato dagli attuari di Stati Uniti, Gran Bretagna e Australia
rivolto ai governi e alle autorità affinché il rischio della longevità
venga assorbito nei sistemi pensionistici
(pubblici e privati) e soprattutto trasmesso ai cittadini attraverso
una maggiore consapevolezza ed educazione finanziaria.
Il pericolo che tutti corriamo sarà infatti quello di sopravvivere
(male) senza redditi sicuri. Per evitare questa catastrofe è
fondamentale accumulare risorse adeguate nel corso della propria vita
lavorativa, essere informati e informarsi sulla gestione
dei propri risparmi non solo in prossimità della pensione ma molto
prima. La sostenibilità della rendita pensionistica negli anni va
pianificata guardando sempre più lontano.
Le statistiche ci dicono che se è vero che a 65 anni di età la
sopravvivenza media è di 18,4 anni per gli uomini e 21,9 anni per le
donne è altresì vero che nell’ultimo periodo, aumenta la percentuale
di patologie invalidanti: sono non autosufficienti il 27,1% degli
uomini over 80 e il 39,2% per le donne. Il pratica quando le entrate
diminuiscono, in realtà potrebbero servire più risorse per le proprie
cure e assistenza. La tendenza, evidenziata da un recente
articolo del Wall Street Journal "Baby Boomers hugely underestimate what they need for retirement" è che i
baby boomers, i nati tra il 1946 e il 1964, abbiano fatto male i conti
sottovalutando le performance degli investimenti accantonati, che
complici i bassi tassi di interesse, non stanno
generando abbastanza denaro per mantenere lo stile di vita che si era
prospettato. Secondo alcune simulazioni algoritmiche della società di
investimento SSGS (State Street Global Advisors) nove persone su dieci vivranno oltre al limite concessogli dai risparmi.
A conferma di questa tendenza ci sono diversi studi. Tra i più
completi e aggiornati, pubblicato il 25 ottobre, c’è il MMGPI (Melbourne
Mercer Global Pension Index) che giudica la sostenibilità del
reddito pensionistico considerando il sistema
previdenziale pubblico, quello integrativo, i rendimenti degli
investimenti e i risparmi privati. Nelle prime posizioni ci sono
Danimarca, Olanda, Australia, Svezia e Svizzera. Il nostro Paese
purtroppo
si trova al ventesimo posto su 25 con una rating pari a C per la scarsa sostenibilità sul lungo periodo. Un motivo in più per fare bene i calcoli per il domani.
di Luisanna Benfatto olycom
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