"Sento il dovere di informare la gente riguardo alla
scienza".
Stephen Hawking, 73 anni, nonostante la malattia degenerativa
che lo ha reso paralitico è più lucido che mai.
In una lunga intervista
rilasciata al giornale spagnolo El Pais a Tenerife in occasione della presentazione della terza edizione del festival scientifico Starmus,
il fisico ha toccato diversi temi: dalla necessità di conquistare lo
spazio affinché la specie umana sopravviva, fino al pericolo
rappresentato dallo sviluppo dell'intelligenza artificiale e al futuro
dei giovani scienziati. Lo speciale sintetizzatore vocale posizionato
all'altezza delle guance gli permette di parlare, seppure con lentezza e
difficoltà.
Hawking ha anticipato che, dopo "La teoria del
tutto", il suo prossimo libro potrebbe parlare del fatto che sia
sopravvissuto così a lungo contro ogni prognostico e ha rivelato che un
suo sogno è viaggiare nello spazio con la Virgin Galactic. La
conversazione si è quindi spostata sul tema del futuro dei giovani
scienziati, che secondo il 73enne si trova negli Stati Uniti, e su
quello della conoscenza scientifica.
La scienza e la tecnologia stanno cambiando drasticamente il mondo ed è fondamentale assicurarsi che questi cambiamenti avvengano nella direzione corretta. In una società democratica ciò significa che tutti dobbiamo avere una conoscenza basilare della scienza, in modo da potere prendere le nostre decisioni con cognizione di causa senza lasciarle in mano agli esperti.
Un'altra
questione dibattuta è stata quella degli extraterrestri, che a detta
del fisico rappresentano una minaccia concreta. "Se gli alieni ci
faranno visita, il risultato sarà molto simile a quello che è successo
quando Cristoforo Colombo ha scoperto l'America: non è stata una gran
cosa per gli indigeni americani", afferma Hawking. "La sfida reale è
scoprire come potrebbero essere". In ogni caso, lo scienziato sostiene
che la razza umana per sopravvivere dovrà trovare un nuovo luogo dove
abitare e sottolinea l'importanza dei voli spaziali. "Il rischio che un
disastro distrugga la Terra è sempre maggiore".
Non sono però i
buchi neri a preoccuparlo. "Venire risucchiati da un buco nero è come
precipitare nelle cascate del Niagara in canoa: se remi abbastanza
rapidamente puoi scappare", spiega. "I buchi neri sono il migliore
sistema di riciclaggio: ciò che esce è ciò che è entrato, ma dopo avere
subito un particolare processo". Quello che al giorno d'oggi desta
grande preoccupazione è invece l'intelligenza artificiale. "L'importante
è assicurarsi che, quando i computer supereranno gli esseri umani, gli
obiettivi dei primi e dei secondi coincidano".
I giornalisti gli
hanno poi domandato la sua opinione sulla religione. "Per spiegare
l'origine dell'universo basta la scienza, non serve Dio", asserisce lo
scienziato. Hawking ha infine parlato di che cosa significa essere
disabili.
"Bisogna concentrarsi su quelle cose per cui la disabilità non
rappresenta un ostacolo ed evitare di lamentarsi di ciò che non si
riesce a fare".
Andrea de Cesco, L'Huffington Post
Quando si leggono sintesi come queste, che riferiscono di seconda mano quello che sembra essere stato detto, bisogna prenderle con un pizzico di sale. La giornalista in questione non ha studiato fisica, ha una laurea in lettere, sarà molto brava a scrivere articoli in un linguaggio ben modulato, ma di fisica ne sa ben poco. Stephen Hawkins invece è un eccellente fisico, e trasmette i suoi pensieri utilizzando le tecnologie più avanzate, muovendo gli occhi sullo schermo che permette di tradurli in parole, frasi e sintetizzare dei suoni. È un tipo incredibile. L’articolo però da l’impressione che Stephen Hawkins possieda solo certezze da gran predicatore e profeta. Questo non può corrispondere al suo pensiero, perché un fisico non ha certezze, ma sopratutto incertezze che vuole ridurre immaginando il funzionamento della natura (fisica da physis = natura) e verificando le sue tesi con i segnali che la natura emette. La prova delle sue incertezze è che in due libri successivi (che ho letto) si corregge dichiarando il contrario, perché ci ha ripensato, perché la sua analisi si è approfondita, senza dubbio altre incertezze gli rimangano.
RispondiEliminaIl termine intelligenza artificiale è un espressione usata da giornalisti e non dagli esperti, là si parla piuttosto di sistemi neuronali, e il numero di neuroni oggi utilizzati in calcolatori sono ridicolmente pochi rispetto a quelli del cervello umano. Noi possediamo un’intelligenza naturale, quella artificiale non esiste, è solo immaginaria nei romanzi di fantascienza.
Recentemente ancora abbiamo letto della scoperta della “particella di dio”. Un’altro termine che crea confusione e che non è usato dai fisici. L’autore l’aveva chiamata “la particella maledetta da dio”, in inglese “the goddam particle” (perché non si riusciva a trovarla). Bene, gli editori e giornalisti hanno tagliato il “dam” ed è diventata “the god particle”.
L’umanità dovrà spostarsi su altri pianeti per sopravvivere? Ma scherziamo ! I pianeti a noi accessibili sono dei deserti inospitali. Non dobbiamo fuggire il nostro magnifico pianeta, basta mantenere una popolazione che non superi diciamo i 10 miliardi di individui, che i governi dei paesi agiscano affinché non sia distrutto dall’avidità ed ingordigia di pochi ed impongano regole che rendano il pianeta vivibile.
Gli extraterrestri? Abbiamo visto la fine che hanno fatto gli UFO oppure OVNI (oggetti volanti non identificati). Che ci sia vita fuori dal nostro sistema solare? È possibile. Ma è molto improbabile che una tale vita sia simile a quella che noi conosciamo sul nostro pianeta, poi se c’è, è talmente distante che non riusciremo a comunicare, o se comunicheremo sarà con segnali che non riusciremo a decifrare? (Per esempio, la lingua degli etruschi non è stata ancora decifrata), i segnali saranno partiti talmente tanti anni fa che nel frattempo gli emittenti non esistono più.
Preoccupiamoci con priorità del nostro pianeta unico, della gente che ci vive, di minimizzare conflitti, di non pensare che siamo in possesso delle verità e certezze. Lorenzo dei Medici lo disse in una sua poesia “di doman non c’è certezza”.
Enrico Sartori, fisico
Mi pareva impossibile che Hawking fosse così bacato in testa! Sono i giornalisti che non sanno
RispondiEliminaniente su tutto, e scrivono castronerie in abbondanza.
Del resto questa è l'Italia di oggi, e non solo l'Italia. Pochi occupano posti meritati, pochi hanno
contezza di ciò che fanno. La "politica" purtroppo ha portato ad occupare sedie sbagliate a sederi
parassiti. E l'ignoranza dilaga, e spesso detta legge.