martedì 10 novembre 2015

Expo 2015, cosa resta della rassegna internazionale sul cibo?

Chiusi i padiglioni con numeri record, per organizzatori e imprese si aprono nuove sfide. L'idea è quella di creare una Silicon Valley italiana con centri di ricerca e innovazione


Sull'Expo 2015 è calato il sipario, l'albero della vita ha spento le sue luci dopo sei mesi caratterizzati da cibo, incontri e tanti visitatori in coda. Chiusi i padiglioni, ecco che si aprono le sfide future sull'alimentazione e l'innovazione.

CIFRE RECORD

I numeri della rassegna evidenziano il grande successo. Sono stati ben 144 i Paesi partecipanti, con il coinvolgimento di circa il 94% della popolazione mondiale, 58 padiglioni, 1300 operai e 4000 operatori impegnati nelle attività quotidiane. Hanno aderito tre Organizzazioni internazionali: Onu, Unione europea e CERN.
A livello economico, gli oltre 20 milioni di visitatori, pari a un media giornaliera di oltre 100mila, dovrebbero portare a una cifra d'incasso molto vicina al pareggio di bilancio. I Paesi presenti hanno investito un miliardo di euro per costruire i padiglioni che verranno smontati nei prossimi mesi.

SILICON VALLEY

La grande area della Fiera di Rho verrà smobilizzata entro il 2016, ma nelle ultime settimane prende sempre più piede l'idea di trasformare il parco in un polo tecnologico-universitario, una vera e propria Silicon Valley del cibo tricolore.
La Lombardia, d’altro canto, ogni anno registra il 30% dei brevetti italiani e può contare sul 27% delle startup innovative. Terreno fertile per la realizzazione del progetto che, puntando sui centri di eccellenza universitari, ospiterebbe un campus e un hub per centri di ricerca e incubatori a favore dei privati. Si tratterebbe di un polo in grado di diventare un punto di riferimento per le aziende e di competere a livello europeo, con la possibilità di generare introiti per un totale di sei miliardi di euro.
La decisione finale spetterà alle autorità politiche cittadine e regionali che dovranno trovare un punto d'incontro per gestire al meglio il dopo Expo.

LA RICERCA EUROPEA

Anche l'Unione Europea ha cercato di affrontare le sfide lanciate dalla rassegna: catena alimentare, nutrizione e sostenibilità ambientale. Per dare seguito a queste tematiche, i vertici comunitari hanno avviato una serie di programmi di ricerca sui temi del cibo e dell'energia istituendo un Comitato scientifico indipendente. L'obiettivo finale è quello di contribuire al miglioramento della sicurezza alimentare a livello mondiale.

BUSINESS TO BUSINESS

L'Expo 2015 è stato soprattutto un successo anche per tutte le imprese italiane coinvolte. Secondo Unioncamere Lombardia, la rassegna sul cibo ha accelerato il business di 15 anni. In soli sei mesi le aziende nostrane hanno incontrato e conosciuto centinaia di delegazioni estere, governative e imprenditoriali, stringendo accordi commerciali. I cosiddetti incontri B2B (Business-to-Business) sono stati più di 14mila e hanno coinvolto ben 7200 aziende italiane e 4600 estere.
Tra gli argomenti trattati ci sono stati l'attrazione degli investimenti, i programmi per i Paesi in via di sviluppo e i progetti europei.
Ovviamente, il settore maggiormente interessato negli incontri di business è stato quello agroindustriale per il 50%, seguito dai beni strumentali (25%), turismo e cultura (10%), energia e ambiente (10%).


17 commenti:

  1. Secondo il nostro parere, cioè mio e di me medesimo stesso, con questa expo ci hanno propinato la solita minestrina di acqua calda, stelline e dado per gran manicaretto, alla maniera di quanto sta facendo il Grande Chef nelle cucine che furono degli Aldobrandini. Come si fa a parlare di successo con 21 milioni di visitatori, prevalentemente italici e raccolti col palo in tutte le scuole della repubblica di ogni ordine e grado? Se nel 1992 a Siviglia sono stati 41 milioni, 64 Osaka nel 1970 quando ancora si viaggiava con la biga, 41 a Bruxelles nel 1958 quando ancora i c’erano i nostri picconavano carbone un chilometro sotto, 50 a Montreal nel 1967 quando pelavano i castori coi denti.
    Dei, …nemo, vanti, ahn!
    Prima ci hanno maciullato le gonadi col fatto che non ci arriveranno a finire i lavori, con gli scandali, gli appalti, le camarille, ecceteramente. Poi , pluff! Tutto ok, grandeeeeee…………….. I ga cargà el turibolo col baìle e i lo ga tacà sula rua del calcinculo. Alè!

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  2. Io non sono potuto andare e me ne rammarico. Mi chiedo, come mai non hanno prorogato, visto il successo, di altri 6 mesi o un anno. Davano lavoro, si accorciavano le file e aumentavano gli introiti. Un vero peccato !! E' proprio vero, se le cose funzionano, fanno di tutto per impedirlo.

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  3. Da quel che ho capito non si può prolungare.
    Mi permetto di dubitare delle parole del Don... nel senso, era tutta una fila ma se andavano il doppio delle persone cosa veniva fuori??

    Non ci sono andato perchè non mi va di pagare per stare in fila ore e ore... se mi pagavano al limite..

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  4. Appunto tutto una fila ve lo dice chi per lavoro ha dovuto andarci, pensate se fossero stati il doppio, disorganizzazione stellare, il successo della disorganizzazione. Quanto poi alle ragioni "nutrire il pianeta", stendiamo un velo pietoso. Caro anonimo delle 22.10 i dati del Don sull'affluenza nelle diverse edizioni quelli sono, anzi alcuni sono anche più abbondanti, Shanghai 2010, 73 milioni.
    Boh mi sa che la pagheremo cara... e se proprio preferisco Gardaland oibò.
    un caro saluto Andrea

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  5. Caro Andrea non condivido assolutamente il tuo pensiero, disorganizzazione stellare ,velo pietoso.....ma per favore....io.ci sono stato più volte, per me è stato un grande successo!!! le manifestazioni precedenti sono state organizzate in un clima internazionale diverso e la recensione mondiale non esisteva ancora, quindi? una cosa ho capito per molti quello che dice sponcio è vangelo.

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  6. Continuo a credere che commentare sia uno sforzo inutile quando non dannoso. In ogni caso gentile Bao Nero (suppongo sia nome proprio, quindi lo scrivo con le maiuscole) se entrambi siamo stati alla stessa manifestazione in quel di Rho, provincia di Milano, chiamato Expo 2015 evidentemente ci siamo fatti due opinioni molto diverse e questo non significa che entrambi possiamo avere ragione o torto. Però, lei riesce con le poche parole concesse da un commento a dirmi cosa significhi nutrire il pianeta? Perchè codesta manifestazione si è chiamata in questo modo? Sono forse stati stanziati i miliardi necessari per nutrire il pianeta? Sono state fatte scoperte (a parte i bao bianchi che da ora in poi troveremo sulle nostre tavole, mentr paghiamo il latte ai contadini 30 centesimi)) che possano dare questa speranza? Coca cola e Mc Donalds sponsor della manifestazione (e guai se non ci fossero stati) hanno promosso campagne per sconfiggere in tempi rapidi la fame che ancora affligge un miliardo e mezzo di persone? (e per favore non mi dica che li devo sfamare io a casa mia è già tutto così trito e ritrito non voglio nemmeno ricordarle il ruolo degli stati) Ecco, questo per quanto riguarda il velo pietoso. Per le file, ripeto, io ho dovuto lavorare a Expo 2015 per un periodo piuttosto lungo e per quanto il mio datore di lavoro canti anch'egli vittoria (ci mancherebbe con i soldi che ci ha smenato) un po' di cosine in privato avrei da dirgli, ma rischio, il mio pur precario posto e mi taccio; (ho il coraggio della vigliaccheria) ma non posso tacere che dal deserto del primo mese e mezzo si è passati alla più totale follia, le file sono materia solida e non discutibile, dire che stare in fila per sei o sette ore certifichi il successo di una manifestazione mi sembra un ossimoro degno solo di un tempo degenerato come il nostro . I numeri sono anch'essi tutti lì, i motivi sono materia molto complessa, molto più complessa del solito lamento: c'è la crisi. In ogni caso davanti a questi numeri sarebbe necessario essere prudenti. Io non dimentico che al Salone del Libro di Torino, benché tutti noi che ci lavoriamo eravamo convinti di un calo sostanziale negli ultimi tre anni l'organizzazione sbandierava crescite esponenziali, per scoprire solo poche settimane fa che hanno fatto un make up alle cifre, parole del direttore (ex) Ferrero. Per ultimo, io non credo a Don Sponcio, ma, In Don Sponcio, Signore e Padrone che sta in cielo in terra e in ogni luogo a lui la gloria e l'onore. Ecco solo non l'ho visto a Rho dove mi è capitato di vedere e sentire con occhi e orecchie di uomo, le mie, sordo alle campane di mille religioni, eretico per censo di nascita più che per convinzione, nutro infatti un'invidia smodata per le tante stanche pecore bianche, ma io non mi elevo a questa schiera morrò pecora nera. Citazione a memoria di un vecchio refrain dei tempi andati quando i turiboli democristiani ci accecavano di incenso e non con il putridume di oggi. Chiedo perdono a mio padre, giuro che mai in vita avrei creduto di poter dire una cosa simile. Un caro saluto a lei alla Carla e al mio vate Sponcio. No forse commentare non è così inutile.
    Andrea

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  7. Conti spannometrici. Costo della Expo 2,5 miliardi. Ricavi attorno ai 500 milioni...
    Se aggiungiamo il costo della Brebemi, costruita con questa scusa, l'affare che abbiamo fatto
    lo sa chi vive su Marte. Teniamo conto che la Brebemi (nuova autostrada) non incassa, e per contratto
    lo stato e la Regione pagano i mancati introiti... quest'anno mi pare che coi soldi nostri si sia sopperito
    con 350 milioni, fra stato e regione... ma dai, con la A31 faremo bis... gli spagnoli però non ci sono
    ancora cascati...

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  8. Cio tusi, .. ma la Ody,.. no vorè mia dirme che la Ody no la xe gnanca sta al'Expo, vero?
    2° mi la ghe garà spiegà i problemi di Smale ai pensionati fransè in coa dal Giapone.

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    1. @♂ : anca massa, tra quili la teoria del caos consecutivo ai problemi di coa. Sempre ricordarse de Puntoquadro (Poincaré in francese) La solussion xe non moverse da casa parchè i dixe che 'il
      minimo battito d'ali di una farfalla sia in grado di provocare un uragano dall'altra parte del mondo' che saria la “terra del Sole nascente” in questo caso (o caos; o coas)☼

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  9. Sono l’anoninomo dell’8/11 h22.10
    Andrea, se i tuoi commenti sono inutili allora tutto il resto è M---A :-))
    Ma non dirlo neanche per scherzo.
    Sento nelle tue parole la sincerità, in particolare nella coraggiosa affermazione della vigliaccheria!!

    La mia unica perplessità sui numeri derivava dal fatto che se con così “pochi” le file erano interminabili.. cosa sarebbe successo con altri numeri??
    Probabilmente era già preventivato quel numero di visitatori, poi le file vengono create perché la struttura da visitare non può ospitare più di tot persone alla volta per cui penso che la disorganizzazione centri fino ad un certo punto.
    Semplicemente se alcuni padiglioni erano così “straordinari”... si doveva trovare il modo di poter prolungare la loro visione..
    Peccato non esserci andati all’inizio, quando era ancora “visitabile”..
    Non lo reputo comunque un evento negativo, adattandomi però alla real politik perché così va il mondo e questo è il meno peggio..
    Concordo poi sulla possibilità di alterare con relativa facilità i numeri (o-e l’informazione) e di conseguenza modificare il pensiero della “massa”.
    Per fare un esempio concreto e molto vicino a noi, sarei curioso che numeri segreti avrà da dare il ministero delle infrastrutture al Veneto ed al Trentino per giustificare o meno l’A31 nord..
    Sono abbastanza evidenti e conosciuti... peccato che poi ci saranno gli interpretatori che vedranno per questa meraviglia della tecnologia (ed effettivamente non sarebbe una cazzata farla..) e lo scarso traffico, la possibilità di raddoppiare il PIL della zona.... che se poi si considerasse il PIL di Valdastico, allora potrebbe anche essere vero :-))
    Caro Andrea, sai scrivere veramente bene e questo sicuramente ti aiuta non poco nell’affrontare questa dura realtà di banalità e menzogne, ma almeno si hanno gli strumenti per comprenderla e la possibilità di dirlo, non è poco!!

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  10. Squisitissimo bao nero (ciò, a te leco su na s-cianta, che putacaso no te sipi dela benemerita, vero), chi vutu che tole mai MMS come maitre à penser. Gnaca uno che se ga secà la bossa de l’aséo par lustrare el caliero. Tuttaviamente mi punge vaghezza (son sponcio e purtroppamente ogni tanto mi autopungo) che siano in troppi a prendere per Vangelo la vulgata che ci propina il mainstream. Se hanno previsto circa 20M di visitatori e ne sono arrivati proprio 20M sono stati degli dei della previsione, ma dei nani in fatto di organizzazione, difatti le code ci dovrebbero esserci quando superi le aspettative, altrimenti significa che non hai strutturato bene i flussi. Se vedi che ci sono le code, eviti di fare promozioni con i biglietti e anche di far entrare i milanesi la sera a farsi el spriss. Fare più di 3 ore di coda non denonta il solo il successo dell’attrattiva ma più evidentementemente l’improvvisazione dell’organizzazione.

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  11. Ma come Don, vi eleggo e vi nomino (forse invano, ma vi nomino) mio solo idolo e voi rifuggite questo alto incarico, non è da voi rispondere con seriosa pacatezza, forse vi ho contagiato con la mia? C'è un tempo caro anonimo in cui le parole valgono come la cacca di piccione un tempo questo wo Ein Gespräch über Bäume fast ein Verbrechen ist Weil es ein Schweigen über so viele Untaten einschließt! Da Guccini a Brecht nemo ben ciò Un caro saluto Andrea

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    1. Vielleicht ist es wahr, mein Lieber, dass du hast mich plagiiert. Purtroppissimamente deine Wanderung umarmt den Boden mit der Bescheidenheit des Maulwurfs überzeugt mich nicht überhaupt. Du bist eine Eule, die auf dem Zweig bleiben muss und die Maulwürfe essen sollten. Ma pò,… a no go mia capìo, toi. Quando che mi a tento de risponderte in veteroslaparico, gnanca te me caghi de strissio e desso te me ve a scomodare anca el Brecht. Dörran is destar an gabant gabochet, sbear is richtan au gudegar gaprochet.

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    2. Me ne scuso, seguo solo a sprazzi il Blog e molto mi scappa o me ne accorgo molto tardi. Certo che questa volta mi sei criptico Don. In ogni caso non credo alla modestia di nessuno, meno che mai alla mia, quanto all'umiltà quella è patrimonio dei santi e di santi ne nascono uno ogni 800 anni.
      un caro saluto Andrea

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    3. parole ovvie...questo è risaputo da sempre.

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    4. Bisogna essere criptici, così si costringe a pensare. Altrimentemente si pensa di aver capito tutto e si archivia il file. Invece il tarlo del dubbio, quel rodimento interiore , quel baéto vorace che scava anca le stele de fagàro massa sute rénte la stua, fàndote anca compagnia, deve esercitare la sua precipua e preziosa funzione. Quanto ai santi, credo che avresti del margine. Non sono sicuro, ma l’ultimo santo trentino dovrebbe appartenere ancora al primo millennio. Hai margine perfino con gli statisti, datosi che dicono che il Trentino ne produca uno ogni secolo. Mai dire mai!

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  12. Sono stata anche io in gita all'expo. Ho solo patito caldo e stanchezza. Se stavo a casa era meglio. Soldi butati via. delusione massima mi dispiace

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