lunedì 6 gennaio 2014

La Befana

 

Quando frequentavo le elementari, molti… anni fa, era consuetudine imparare tante poesie: erano allo stesso tempo esercizio di memoria ed apertura a mondi quasi immaginari o lontani dal nostro quotidiano. Tra le molte poesie del tempo, che ritmavano pure festività e stagioni, c’era quella, bellissima, del Pascoli, sulla Befana (…viene viene la Befana, vien dai monti a notte fonda…ricordate?) . Quella vecchina non era per noi propriamente bonaria, anche se la sapevamo giusta, e la sua attesa incuteva sempre un certo timore. La sera appendevamo un nostro calzettone sul passante della stufa a legna e poi filavamo a letto sperando di non svegliarci assolutamente per qualche strano rumore: guai se l’avessimo vista, la Befana, o l’avessimo disturbata! Appena sorgeva il giorno, di corsa in cucina… oh sì, era venuta! Svolgevamo il filo di lana che chiudeva la parte aperta del calzettone ed infilavamo la mano a tastare… e meraviglia! Ecco un mandarino, qualche carruba, noccioline americane e caramelle a fruttino… che leccornie per noi, per me! E finalmente potevo pure respirare perché non c’era carbone e questo significava che ero stata buona. Il poco che diveniva molto, anzi, moltissimo, tanto da colmare il cuore. Non sono una nostalgica perché ogni tempo è da vivere in pienezza, ma perché non provare a riservare il Natale all’attesa del bambinello, che è già dono per tutti, e riportare all’Epifania lo scambio di altri doni? Comunque, per chi volesse rileggere le strofe della poesia del Pascoli, ecco “La Befana”.
Ada


La Befana

Viene viene la Befana,
vien dai monti a notte fonda.
Com’è stanca! La circonda
neve, gelo e tramontana.
Viene, viene la Befana

Ha le mani al petto in croce,
e la neve è il suo mantello,
ed il gelo il suo pannello
ed il vento la sua voce.
Ha le mani al petto in croce

E s’accosta piano piano
alla villa, al casolare,
a guardare, ad ascoltare,
or più presso, or più lontano,
piano piano, piano piano.

Che c’è dentro questa villa?
Uno stropiccio leggero:
tutto è cheto, tutto è nero,
un lumino passa e brilla.
Che c’è dentro questa villa?

Guarda e guarda: tre lettini
con tre bimbi a nanna , buoni.
Guarda e guarda: ai capitoni
c’è tre calze lunghe e fini.
Oh! Tre calze e tre lettini….

Il lumino brilla e scende,
e ne scricchiolan le scale,
il lumino brilla e sale
e ne palpitan le tende.
Chi mai sale? Chi mai scende?

Coi suoi doni mamma è scesa,
sale con il suo sorriso.
Il lumin le arde in viso
come lampada di chiesa.
Coi suoi doni mamma è scesa.

La Befana alla finestra
sente e vede, e s’allontana.
Passa con la tramontana,
passa per la via maestra,
trema ogn’uscio, ogni finestra.

E che c’è nel casolare?
Un sospiro lungo e fioco,
qualche lucciola di fuoco
brilla ancor nel focolare.
Ma che c’è nel casolare?

Guarda e guarda: tre strapunti
con tre bimbi a nanna, buoni.
Tra le ceneri e i carboni
stan tre zoccoli consunti.
Oh! Tre scarpe e tre strapunti.

E la mamma veglia e fila,
sospirando e singhiozzando,
e rimira, a quando a quando,
oh! Quei tre zoccoli in fila….
Veglia e piange, piange e fila.

La Befana vede e sente,
fugge al monte ch’è l’aurora:
quella mamma piange ancora
su quei bimbi senza niente.
La Befana vede e sente.

La befana sta sul monte,
ciò che vede è ciò che vide:
c’è chi piange, c’è chi ride,
essa ha i nuvoli alla fronte
mentre sta sul bianco monte.
(G.Pascoli)






10 commenti:

  1. Ada, perché limitarsi nel bene, (due caramelle + un mandarino, non costa molto !), Limitiamoci nel male, nel modo che possiamo e se la vita c'è lo permette.......??
    "E un vento caldo soffierà sui deserti del Maragia', dall'Alaska al Canada'. una stella brillerà e seguirla lei dovra',
    per volare verso il nord la strada è lunga ma la bufera vincerà. E cantando Trullala', la Befana se ne va. E cantando Trullala' Trullalero Trullala Trullala' Trullala' Trullala' ...."

    RispondiElimina
  2. cara Odette, grazie per averlo sottolineato, mai limitarsi nel Bene! ma..limitarci nella ricerca di beni che magari portano a scordare il calore del poco condiviso, che diventa molto, questo sì, di questo sono fautrice! sessant'anni fa le due caramelle+un mandarino che trovavo nella mia calza erano davvero moltissimo! un abbraccio e buona Epifania a tutti. Ada

    RispondiElimina
  3. Da buona golosa adoravo la calza della Befana e mi divertivo a schiacciarla con le mani per indovinare cosa nascondeva!!!!! Floriana

    RispondiElimina
  4. La Befana l'ho vista oggi pomeriggio nei pressi della casa di riposo di Valdastico, aveva una scopa con luci lampeggianti ed un sacco pieno di caramelle, bagigi e cortecce!!

    RispondiElimina
  5. Tasi Nicolò, tasi ca jero drio a fare le bruschéte e gò sentìo na scampanelàda ca gò anca ciapà paura...
    vérdo la finestra e vedo la BEFANA in medo ala strada co na spassaòra lampegiante... massa bela... la me gà dito che la jera nà ala casa de riposo e che la li gà fati anca piàndare i veciòti poarìti... dopo la me gà saludà e la zé nà in là... (almeno che qualcheduna ca vudo na bona idea!!! E BRAVA LA BEFANA CON LA SPASSAòRA LAMPEGIANTE!!!

    RispondiElimina
  6. Carla, vito ca te si sempre co la testa sule nuvole? La gheto fotografà? No, vero?! Desso ridivimu un poco anca 'naltri...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Te ghè rasòn Alago, la me gà ciapà de soprassalto... e setu che da come che la parlava la me paréva na s-cianta anca in cerina??? ah ah ah................... se la sonàva in te ogni porta e da tuti la gà acetà un gioséto, magari par scaldàrse fora..........

      Elimina
    2. si cussi a ghi trova naltra riceta : la befana al gioséto (graspa o viski ?)

      Elimina
    3. Alago, ghetù visto come chi pensa ai estracomunitari ? Desso no ne resta pi che farse un romanso, co l'acueta in boca !

      Elimina
  7. Chi che vede la befana na volta a l'ano e chi che la ga par le savate tuto l'ano. Proprio vero chel mondo l'è mal spartìo.

    RispondiElimina

Avvisi della settimana

Sabato 1 e domenica 2 febbraio alle porte delle chiese di tutta la valle ci sarà la vendita delle primule a favore del Centro di aiuto alla ...