Chiuso l’ultimo panificio
nel comune di
Valdastico
Il pane è un alimento di uso
quotidiano sulle nostre tavole, ha vari modi di essere consumato e tanti sono i
formati e le qualità che si trovano in commercio. Quando una famiglia viveva di
stenti, si diceva che non aveva nemmeno un tozzo di pane; nel Padre Nostro si
recita: ”dacci oggi il nostro pane quotidiano” come preghiera per avere di che
sfamarsi, ci si raduna intorno ad un altare per spezzare il “Pane di
vita”.
Possiamo quindi capire quanto importante, unico e insostituibile sia il
pane. Quando nei nostri piccoli paesi, un panificio chiude, la tristezza è
ancora più grande perché viene a mancare qualcosa d'insostituibile. Il profumo
del pane appena sfornato è uno dei ricordi che la nostra mente e l’olfatto sa
apprezzare e che porta gioia.
Marco Bonifaci, da più di 50 anni si è impegnato al difficile lavoro del
panettiere, nel suo forno situato a San Pietro Valdastico, con l’aiuto e il
supporto della moglie Nadia, ha portato avanti un’attività che gli è stata
tramandata dalla famiglia.
Il Panificio Bonifaci è stato fondato da Marco
Bonifaci Senior nel 1904; la grande guerra vide la famiglia profuga in
provincia di Pavia, precisamente a Stradella.
Durante il secondo conflitto mondiale, il figlio di Marco, Mario, è in
guerra, quindi il lavoro del panificio viene svolto e portato avanti dalle
sorelle Rosetta e Caterina. Nel 1945/46 il forno viene trasferito nel nuovo
fabbricato che affianca l’abitazione della famiglia. Molte persone della
famiglia si susseguono nella conduzione del panificio fino ad arrivare al 1975,
quando Marco Junior inizia a portare avanti l’attività. Assieme alla moglie
Nadia e ad alcuni famigliari, il panificio continua la produzione con nuovi
formati di pane e le mitiche “Fugasse de Marco” molto apprezzate specialmente
dai bambini. Sentire il profumo delle piccole focacce che venivano offerte agli
alunni durante la “Festa degli Alberi”, infondeva una gioia
indescrivibile!
Il lavoro del panettiere
richiede sacrificio: se il pane deve essere pronto alle prime luci dell’alba,
si comprende che le ore notturne sono quelle dove si lavora, ma l’ingrediente
principale deve essere la passione e l’amore per un mestiere antico, che porta
a superare il sonno e la stanchezza. Nel panificio di Marco si potevano gustare
tanti tipi di pane che erano venduti nel negozio attiguo al forno, ma che
arrivavano, portati a domicilio, nelle case di gran parte dei paesi della valle.
veramente impegnata quando
il lavoro lo permetteva, ed è sempre stata a fianco di suo marito, sia nella
lavorazione che nella distribuzione. Ora il pane arriva da altri forni, fuori
dalla valle, e ci sembra proprio di aver perso qualcosa che difficilmente potrà
tornare… Credo che Marco, dopo tutti questi anni, si meriti un po’ di riposo,
ma sono certa che la nostalgia del suo lavoro e del profumo del suo pane, si
farà sentire. Ora ha tempo, più tempo da passare con la sua famiglia e i suoi amici che in
questi anni gli sono stati vicini e attendevano di poter godere totalmente
della sua compagnia.
A tutta la famiglia Bonifaci, partendo da chi ha fondato
il panificio e andando avanti fino ad oggi, va un grazie per il lavoro e
l’impegno che hanno messo nella loro
attività.
Lucia Marangoni
(il filmato è gentilmente concesso da Gino Sartori che ringrazio)
Grazie Lucia per questa bella testimonianza su Marco e grazie a Gino del video. magistrale!!! E a Marco mille complimenti per aver portato avanti il panificio di famiglia per mezzo secolo. E' stata ricordata la moglie Nadia, le sorelle e i cognati. Un pensiero alla sua cara mamma, che è stata anche lei una colonna del panificio. "Marco, te si sta bon come el pan.... anche con i clienti che i te pagava alla fine del mese, o i faseva finta de desmentegarse!". Adesso divertiti.
RispondiEliminaIl Passator Cortese
"Dopo il pane, l'educazione è la prima necessità del popolo" A loro due, Marco e Nadia, facevano loro questa frase di Danton, il rivoluzionario francese del 18°s. Un panificio è anche vita in paese.
RispondiEliminaMarco, ti auguro di essere un pensionato felice, con Nadia e famiglia !
Che pecà, che tristessa.
RispondiEliminaRagazzi su ' un po' di allegria !!!!!! Cerchiamo di dare una mano a MARCO un consiglio "anche se non ne ha bisogno":MARCO chissa' quanto pan che te ghe' fatto ; te ghe continua' la sto ria de to pupa' e de to nono a ghi partecipa' ala storia dela VALE adesso riposete e serca de recuperare el tempo passa 'a respirare farina par farne trovare la CIOPA DE PAN FRESCO.TANTI AUGURI A TE E AI TUOI CARI .UN CALOROSO ABBRACCIO. GRAZIEEEEEEEEEEE.
RispondiEliminaun peccato che non vada avanti l'attivita.. buona pensione e bel video
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