mercoledì 8 gennaio 2014

La Befana

Prima che leggiate la mia storia, desidero raccontarvi il perchè è stata scritta.
Ogni anno, da qualche tempo, la notte di Natale, senza farmi vedere, lascio davanti alla porta di alcuni amici, una Storia di Natale, che scrivo come mio personale regalo. (a tanti la invio per e-mail come augurio). 
Per loro è diventata un'abitudine piacevole e so che danno per scontato, che io la scriva per loro. Quest'anno non ho avuto nè voglia, nè ispirazione e mi sono detta che non bisogna abituare troppo bene le persone, perchè poi si aspettano sempre di più; insomma volevo fare un Natale sabbatico. Ma quando 2 dei tanti amici, mi hanno confessato di essersi alzati più volte nella notte per vedere se avevo lasciato qualcosa, ho capito quanto era  importante per loro.
Emozionati mi hanno detto che attendevano con ansia il mio regalo e che sono rimasti delusi e increduli. Così in pochissimo tempo, ho messo sù una storiella e l'ho lasciata davanti alle loro porte, la notte dell'Epifania. 
Grazie alle loro parole ho avuto lo stimolo per scrivere e quindi sono io a ringraziarli per avermi dato una spinta. 
Dedicata a Gilda, Edoardo e Livia, grandi amici del cuore.  
Lucia



                                          

 “Una notte di magia”                                       Epifania 2014



Succedeva ogni anno, ormai da tanto tempo prima delle festività Natalizie, La Befana e Babbo Natale si davano appuntamento per raccontarsi le novità prima di entrare nel periodo chiamato: “Fuori tutto”, che era sempre un periodo proprio tosto! Avevano deciso di incontrarsi in una grotta in mezzo ai boschi, per non destare sospetti e lì, tra un brulè e qualche biscotto, discutevano di questo e di quello. 
Certamente erano vestiti normalmente, per non dare nell'occhio: lui con pantaloni di fustagno e camicia a quadretti, lei con maglione e jeans. Era stata la vecchina a invitare il vecchio barbuto, l’anno dopo che aveva fatto il suo debutto e aveva conquistato tutti i bambini e peggio ancora, anche i grandi! Lei, fino a quel momento era rimasta la regina, l’unica protagonista di quel magico periodo, l’unica a cui venivano scritte lettere. La sua fama era risaputa da tutti e, specialmente i bimbi, avevano imparato che lei portava piccoli doni ai bimbi buoni e carbone, pezzi di legno e cenere, ai più monelli. Era come un giusto giudice che premiava o puniva a seconda delle azioni commesse e questo era uno stimolo per comportarsi meglio! Poi il suo arrivo coincideva con quello dei Re Magi: loro con i doni a Gesù, lei con qualcosa per i bambini buoni; dopo quel sei gennaio, tutto tornava alla normalità, le feste erano finite, lei era l’ultima cosa gioiosa di quel periodo così pieno. C’erano stati tempi, in cui sentiva dire dai genitori ai propri figli: “Gesù Bambino ti ha portato un regalo”… ma che Gesù Bambino! Lui non aveva nulla, niente di niente, come avrebbe potuto portare regali? Poi era subentrato quel Babbo Natale che si era impadronito di ogni cuore: era diventato in poco tempo l’unico, indiscusso protagonista del Natale. “No, scusate, - disse una volta la Befana - voi sarete anche un bell’omone vestito di rosso, avrete anche renne volanti, ma cosa centrate voi con la nascita di Gesù?” Il vecchio quella volta  aveva risposto: "Mia cara signora, gli uomini mi hanno messo su un piedistallo da cui non voglio scendere, ma non voglio litigare con lei, facciamo un patto: ci diamo del tu, siamo colleghi, no? Poi ci teniamo in contatto e vediamo cosa fare". 
La vecchia accettò, ma anno dopo anno, la fama del suo collega cresceva, cresceva, tanto che ormai era diventato lui il simbolo del Natale, lui era tanto atteso; riceveva sacchi di lettere, aveva un gran da fare e un mucchio di sosia invadevano paesi e città, tutti vestiti di rosso con una gran barba finta … ecco, finta! Come poteva essere vero uno che si metteva la barba finta? Ma la cosa che rattristava di più la vecchina era che ormai lui, con tutta la sua magia, aveva rubato il Natale, aveva sottratto a tutti il vero spirito di quella festa, aveva cambiato con cose materiali il senso della venuta di Gesù. Mai e poi mai, la befana avrebbe usurpato un posto tanto importante, lei era sempre rimasta fedele al suo compito che riteneva tanto importante, ma ormai ... poco le restava da fare. Niente letterine, niente sospiri di bimbi alle finestre, niente la magia di una notte, niente gioia di visi illuminati dalla contentezza di aver ricevuto un premio o rattristati per aver capito che non si erano comportati bene e quindi avrebbero fatto buoni propositi, niente... 
Erano anni che si trascinava lenta, a cavalcioni della sua scopa che non avrebbe cambiato per nessun mezzo moderno, perché lei ci teneva alle tradizioni, ma le sembrava che ormai anche la sua tradizione, si stesse affievolendo e lentamente sarebbe scomparsa se più nessun bambino l’avesse fatta vivere. 
Anche quel dicembre 2013, tra un sorso di brulè e un bagigio, lei aveva provato a spiegare a Babbo Natale quello che provava, come il suo cuore aveva bisogno dei bambini, come la sua leggenda stesse scomparendo, come lei si sentiva senza più motivazioni... “Che dirti - rispose il vecchio - io ho un gran lavoro e tu sei disoccupata, ma che posso fare, non sono stato io a volere tutto questo! Però  sono d’accordo nel dire che ci vorrebbe un po’ più di attenzione a te, che da tempo immemorabile voli nel cielo stellato di gennaio e sei un simbolo speciale…”. 
Lui aveva poco tempo per parlare, doveva correre via, prepararsi … lei avrebbe avuto ancora alcuni giorni prima che arrivasse la sua notte, la notte di magia, la notte del suo meraviglioso volo, ma ne aveva poca voglia. Non aveva ancora sentito parlare di lei, nessun bambino la nominava, nessuna pubblicità, nessuno slogan, nessun manifesto, né festa per lei… nessuno si ricordava più dei tempi passati quando si attendeva in silenzio l’arrivo dell’Epifania, quando a letto si stava in ascolto di qualsiasi rumore che potesse far pensare al suo arrivo... 
Lei guardava dalle finestre e attendeva che il sonno imprigionasse tutti i bimbi, aspettava che gli occhietti fossero chiusi, per poter entrare nelle cucine e depositare qualcosa nelle calze appese ai camini. Poi al mattino, se ne stava nascosta a godersi lo spettacolo: quante grida di gioia, quanta sorpresa, quanta incredulità! La Befana era passata e nessuno aveva sentito nulla! Sì, ora i camini erano pochi, ma la sua tradizione poteva continuare, bastava un po’ di ... fantasia! Ma in qualche parte c’era ancora chi aveva fantasia, che credeva in lei? Continuava a chiederselo mentre i giorni passavano veloci… Era arrivato il nuovo anno, il 2014 aveva fatto il suo ingresso e si avvicinava la data fatidica: era il 5 gennaio  e il giorno stava lasciando il posto alla notte; la Befana se ne stava davanti al camino con il fuoco acceso, guardava le faville salire verso il cielo, rileggendo le poesie scritte su di lei, guardava i disegni e le immagini di come veniva rappresentata e … pensava, pensava ...
I giorni passati aveva visto alla tv tanti di quei film che avevano come protagonista il suo collega, da esserne quasi nauseata, li aveva guardati per capire, ma ormai c’era poco da capire... E la pubblicità? Un bombardamento di pubblicità con quel … aveva un po’ di rabbia e a volte non aveva sentimenti di amicizia, ma in fondo era soltanto un suo collega e non aveva colpa di niente... Su di lei nessun film, nessun annuncio, nessuna pubblicità, nessuna parola a parte qualche calza piena di dolcetti e qualche ”befana fantoccio” che emetteva grida terrificanti, ma tutto si riduceva a un paio di giorni prima dell’Epifania. 
Aveva maturalo l’idea di fare qualcosa, ma cosa fare? All'improvviso le venne un’idea! Uno sciopero sarebbe stato ideale in quel momento: se lei non si fosse presentata al suo annuale appuntamento con i bambini, tutti avrebbero parlato di lei, avrebbero scritto articoli, l’avrebbero chiamata, intervistata, fotografata e così avrebbe potuto prendersi la sua rivincita! Si sarebbero accorti che lei era importante, molto di più di quel vecchio panciuto sempre sorridente, tutti avrebbero capito che non si poteva fare a meno della Befana e forse avrebbero ricominciato ad apprezzarla e ad amarla come un tempo. Sì, aveva deciso per lo SCIOPERO della BEFANA, le sembrava l’unica cosa da fare per riprendere il suo posto, la sua identità, la sua vera missione! Già vedeva i titoli dei giornali: ”SCOMAPRSA LA BEFANA” e ancora “ CERCASI DISPERATAMENTE LA BEFANA”. Poi, anche le trasmissioni televisive, avrebbero parlato di lei  in “CHI L’HA VISTA” e la trasmissione sarebbe stata seguita da una moltitudine di persone. Eppure, nonostante quei pensieri tanto determinati, non riusciva a pensare a quella notte senza di lei, così prese la sua sfera e guardò un po’ in giro ... vide calze attaccate in attesa di essere riempite, qualcuno che diceva di non credere nella Befana, qualcuno troppo grande per pensarci ... ma più di tutto vide bambini saturi dei regali ricevuti a Natale, tanti, troppi doni! Alcuni erano già stati dimenticati in un angolo, altri già rotti, altri ancora messi da parte poiché erano veramente troppi perché un bimbo potesse apprezzarli e divertirsi, uno spreco enorme e poi, buoni o cattivi, tutti avevano ricevuto doni, quello la rattristava tanto: cosa potevano aver capito quei bambini? Girò ancora la sfera e vide una nonna con un libro in mano che rileggeva le tante letterine scritte un tempo dai suoi figli e le tante risposte della Befana ... si fermò ad ascoltare alcune storie che aveva scritto su quella magica notte, la sentì raccontare al nipotino, seduto sulle ginocchia, una storia fantastica sulla vecchia in groppa alla scopa e il bimbo l’ascoltava senza quasi respirare... Il piccolo le disse che avrebbe fatto un disegnino per la sua Befana! Ma allora c’era ancora chi credeva in lei, chi sperava nel suo arrivo, chi le voleva bene!Deludere chi l’aspettava non era certo da lei, eh no! Le era bastato poco: sapere che la sua tradizione non era del tutto scomparsa le aveva dato una nuova carica e ora sapeva cosa doveva fare. Si mise il fazzoletto, gli scarponcini, i guanti e lo scialle, prese il suo sacco con le caramelle, i dolcetti, i mandarini e i bagigi e alcuni  pezzetti di carbone; non dimenticò qualche libretto e dei semplici  giochi, tirò fuori la sua scopa magica e uscì nella notte. Aveva piovuto per due giorni, ma ora  il cielo era sgombro dalle nubi e pieno, colmo di stelle: mille luci brillavano nella notte e di lì a poco, anche lei avrebbe fatto parte di quel meraviglioso quadro, ne sarebbe stata parte viva... Sorrise prima di gridare nella notte: “Fermi tutti, la Befana sta arrivando!”.
Salì  cavalcioni della sua scopa e volò in alto, sempre più in alto, fino quasi a toccare le stelle; da lassù tutto era meravigliosamente stupendo, magnifico, unico e inimitabile! Ripensò ai suoi propositi .. per fortuna non aveva fatto sciopero, non avrebbe potuto godere di un simile spettacolo e sarebbe stato veramente un gran peccato! Aspettò volando fino a notte  fonda, poi lentamente cominciò il suo giro e la gioia di essere lì in quei momenti, le fece dimenticare tutto quello che aveva tanto mediato, quei pensieri che le avevano rattristato il cuore. Calza dopo calza svuotò il contenuto del suo sacco e, prima che spuntasse il giorno, aveva terminato il suo compito.
Si fermò su una nuvola a riposare, mentre la luce iniziava a illuminare tutto sotto di lei; ora si vedevamo bene i monti, i boschi, il torrente, le case, i paesi e le contra': qualche balcone lentamente si apriva, le luci nelle cucine  si accendevano: un nuovo giorno  stava per iniziare! Stava quasi per andarsene, quando sentì delle grida: alcuni bimbi, appoggiati ai davanzali, gridavano al cielo - “Grazie Befana, ti voglio bene!” - Che regalo inaspettato! Era incredula, ma allora il suo arrivo portava ancora gioia, la vecchia Befana era ancora attesa, non si erano scordati di lei!
Le stelle si erano spente, ma il cielo aveva un colore irreale, quasi fatato e lei era dentro la magia, no, lei era la Magia!!!  
Alzò gli occhi e ringraziò i Re Magi perché quella volta era lei che aveva ricevuto un grande dono: la certezza che era l’unica, insostituibile, magnifica, meravigliosa, preziosa, sorprendente, straordinaria … lei era, e sarebbe sempre stata, la mitica e intramontabile … BEFANA!


Con la speranza che la Befana continui a vivere, dedico questa storia a tutti quelli che conservano sempre un cuore bambino. 
Buona Befana a tutti e ... Non dimenticatevi mai di lei!     
 Lucia







                                                                                                                 

7 commenti:

  1. Cara Lucia anch'io sono rimasta male... Quando siamo ritornati dalla s.Messa ho cercato anch'io sotto la porta di papà Edo e quando non ho trovato niente ho pensato passerà più tardi..... Complimenti sei bravissima

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Allora c'è stat più di una persona che aspettava... ma come vedi ho rimediato! Grazie Lucia

      Elimina
  2. GRAZIE LUCIA non sapevo dell'esistenza di questa tradizione da parte tua verso alcuni amici.Leggendo la storia sono tornato bambino e ho riprovato le emozioni di quei risvegli alla mattina della BEFANA.Ti prego di continuare questa usanza ti saremo tutti grati e aspetteremo con ansia di leggere delle belle storie della VECCHINA CON LA SCOPA. Una befana seria non puo' far dispiacere ai bimbi di 50 , 60 , 70anni e oltre.CIAO

    RispondiElimina
  3. La Befana è UNICA, Italiana ! Lucia, devi continuare a farla vivere.
    La storia di Natale che lasci a tuoi amici davanti la loro porta è una bellissima idea. Mi fa pensare alla caccia alle uova nascoste, a Pasqua, dalle campane al ritorno da Roma. Talvolta è il coniglietto che li mette nel prato. In Francia, questo gioco piace molto ai bambini. Non conta il regalo, conta il pensiero, il gioco.

    RispondiElimina
  4. Grazie Lucia di aver riportato alla luce la nostra cara BEFANA!!!Unica come ci hai tu descritto, di un valore ben diverso del Babbo Natale..che bei ricordi della nostra infanzia..bravissima!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Maria, è un piacere leggere un tuo commento, noi ci intendiamo che è un piacere, vero???un abbraccio Lucia

      Elimina

Avvisi della settimana

Sabato 1 e domenica 2 febbraio alle porte delle chiese di tutta la valle ci sarà la vendita delle primule a favore del Centro di aiuto alla ...