Avevo sentito parlare da sempre della bellezza delle località turistiche
dell'Altopiano e durante una mia visita ai Lucca nel periodo
invernale, mi arriva un'improvvisa opportunità con la voce di zio
Vittorio che mi dice:
Nanni preparati bene che domani andiamo ad
Asiago!!! Non ci credevo molto, perchè lui era un poco burlone e chiesi:
con quale mezzo zio??? Lui rispose: ma ci attacchiamo alle zampe dell'aquila e saliamo sù oltre al Campolongo!...
Convinta che scherzasse, ma volendomi cullare nella mia illusione, passai tutta la notte a pensare
come avrei potuto camminare sui sentieri di montagna ricoperti dalla
neve.
Il mattino seguente, appena terminata la colazione, intravedo nel
laboratorio da scarparo zio Vittorio vestito da festa e nonno Pietro mi
urla:
allora pronte per la camminata??? Io e Giuliana ci copriamo in
fretta, guanti, cappellino, sciarpa e scarpe pesanti; davanti alla casa
c'era una macchina scura, era l'auto del signor Vicentini di Arsiero che
dopo aver gustato un buon caffè caldo e chiacchierato amichevolmente
con tutta la famiglia ci fece salire.
Non potete immaginare il nostro
sollievo nel capire che ci avrebbe portato comodamente a destinazione.
Il viaggio sembrava non finire mai e superata la Contra' Costa sù per la
strada di Rotzo il caffelatte gorgogliava nel nostro stomaco indeciso se
salire o scendere. Lo spettacolo della Valle che in lontananza a poco a
poco rimpiccioliva ci distraeva dalle nostre preoccupazioni digestive
fino a ritrovarci su una strada quasi pianeggiante.
Qui i tetti delle case erano tutti coperti di neve e il paesaggio si mostrava molto diverso da quello di San Pietro, faceva anche più freddo sebbene un timido raggio di sole disegnasse sui prati una miriade di puntini luminosi che riscaldavano il cuore. Nella piazza di Asiago c'erano molte persone eleganti, tutto era più colorato, i negozi ancora addobbati per le Feste Natalizie esponevano ogni ben di Dio e sembrava quasi che la povertà fosse sparita improvvisamente.
Qui i tetti delle case erano tutti coperti di neve e il paesaggio si mostrava molto diverso da quello di San Pietro, faceva anche più freddo sebbene un timido raggio di sole disegnasse sui prati una miriade di puntini luminosi che riscaldavano il cuore. Nella piazza di Asiago c'erano molte persone eleganti, tutto era più colorato, i negozi ancora addobbati per le Feste Natalizie esponevano ogni ben di Dio e sembrava quasi che la povertà fosse sparita improvvisamente.
Siamo entrati tutti
in un bar molto affollato e sedute al calduccio, dopo aver gustato il
pane e formaggio portato da casa, siamo riuscite anche a bere un
sorsetto di miscuglio caldo che sapeva di vino e zucchero nell'attesa
che gli uomini terminassero di trattare i loro affari.
All'uscita il sole
era sparito e nuvoloni neri scendevano sempre più bassi e minacciosi; in quel momento, nonostante fosse giorno, si accesero le luci delle strade
e tutto fu ancora più bello, ma ciò che non ho mai dimenticato è il
campanile della Chiesa illuminato: svettava alto nel cielo al di sopra
delle case e ancora oggi quando in televisione appare Asiago la
riconosco dal suo campanile prima ancora che venga detto il luogo del
documentario.
Si riparte e sedute in auto stringiamo il nostro tesoro,
un filone di castagne belle cicciotte, e già assaporiamo il momento in
cui le faremo arrostire sula fornéla. Io naturalmente non resisto, ne
sfilo una e me la mangio cruda mantenendo così la bocca impegnata a
lungo. Il ritorno sembra più agevole, stiamo percorrendo una strada
diversa e qui ci viene riservata un'altra sorpresa: in lontananza un
ponte lavorato in pietra rosa attraversa l'altopiano, non ne avevo mai
visti di così belli! Mi viene spiegato che quello è il colore
particolare del marmo di quella zona.
Nella macchina si sente un profumo
di pelli e coràme che quasi ci inebria, ci addormentiamo per svegliarci
giù a Pedescala, una leggera pioggia ci accompagna e nel tempo di
arrivare a San Pietro si trasforma in una candida nevicata.
Si prevede
per domani un altro giorno gioioso, forse potremo anche costruire un
pupazzo oppure solamente battagliare a palle di neve, ma sarà comunque
bellissimo.
Floriana Ferrarini
Brava Floriana che ci racconti i tuoi semplici, ma toccanti ricordi...
RispondiEliminaUn abbraccio ginominai
Mi ricordo di un viaggio, quando era bambina, nella topolino di mio cugino Mario, su per la vecchia strada di Barcarola a Tonezza (la strada dei 33 tornanti, credo che si diceva cosi) Era d'estate, e mi trovavo in vacanza a Valpegara. Mario, negoziànte di liquori e grappe, andava a prendere le ordinazioni, nei bar ed osterie dell'altipiano e mi aveva invitato ad accompagnàrlo.
RispondiEliminaQueste gite sono bellissimi ricordi d'infanzia. Quanti anni sono passati, già, Floriana, ma com'è bello ricordarsi di questi minuti piaceri.
Brava ODETTE mi hai fatto ricordare un'altra persona che avevo quasi dimenticato "MARIO CHICARI" che fra' l'altro era anche mio "SANTOLO" di battesimo. Purtroppo il tempo e la lontananza certe volte giocano brutti scherzi alla memoria .grazie
EliminaFloriana,come puoi leggere,i tuoi bellissimi ricordi di giovinezza,risvegliano in altri dei ricordi assopiti.
RispondiEliminaLeggendoti questi ritornano alla luce.
La naturalezza e la semplicità dei tuioi scritti affascinano.
Voglio ringraziare tutti per queste storie che riescono a farci evadere dalla realta' quotidiana che purtroppo e ben diversa. Io mi ricordo(avro' avuto 5 anni) di una levataccia all'alba con mia mamma per andare a trovare come si usava(la vacca SPAGNA) da TROLA in val delle LANSE.Mezzo di trasporto il camion de NICOLA MASOLA ;viaggio interminabile,all'arrivo colazione a base di POLENTA BRUSTOLIA E FORMAIO.Sul campigolo tante vacche qualche cavallo .Che bel ricordo ero il bambino più felice del mondo .P.S.(che non sta' per PLAY STATION) chi ha qualche bel ricordo lo pubblichi in modo da farci sognare i vecchi tempi
RispondiEliminaFloriana, c'erano già sciatori ad Asiago, in quelli anni ?
RispondiEliminaQuando ha cominciato il sci di fondo sull'altipiano ?
Penso di sì ma noi non siamo andati sulle piste. Per il fondo non so nulla perchè io ho praticato solo discesa libera. Ciao Floriana
EliminaLe scioline di marca Asiago erano conosciute in Francia, tanti anni fà.
EliminaLa storia dice che, alla base, c'è il campione di sci Rizzieri Rodeghiero. In 1953 cominciò a produrre scioline nella sua casa di Asiago. Si sciava prima della grande guerra sull'Altipiano. I primi sci venivano fabbricati dalla ditta Piero Benetti. Il Sci Club Asiago fu creato in 1921.