martedì 7 gennaio 2014

La guerra tra l'anguria e l'avaro


Giornata grigia e umida, sotto monte Berico ristagna da giorni una nebbia sporca e fastidiosa, una ragazza non vedente tenta di attraversare la piazza battendo con il suo bastone bianco il terreno, un avventore del bar la guarda stupito, ma non l’aiuta a guadagnare lo scalino del portico, esce la barista e le porge la mano, meno male. La piazza sotto la mia finestra è viva e frenetica, il fruttivendolo per battuta dice a una signora che oggi ha in offerta delle angurie messicane, lei ride ed entra in negozio. 
Buona l’anguria, meglio se gratis… e penso a una scena teatrale vista alla pro loco tanti anni fa. La serata era calda, anche troppo per essere la metà di agosto, a fianco della pista da ballo un mio coscritto vendeva per conto della proloco succulenti e dolci fette di anguria. Io gli tenevo un po’ di compagnia assaporando il dolce cocomero e notammo che un personaggio locale continuava a guardare le fette rosse e invitanti... ”zéla bona” chiese con curiosità... ”bonaaa... speciale la zé, tòtene na feta te sentirè che bona”. Niente..., si girava, faceva due passi indietro e guardava l’orchestra. Non contento ritornava davanti al tavolo, guardava con occhi vogliosi, ma niente, il portafoglio restava in tasca, io gustavo la scena morsicando la fetta con più animo per fargli sentire il rumore del morso. La gente veniva al tavolo comprava le fette e lui con occhi spiritati le osservava e tentava pure un dialogo o una battuta, forse per tentare di farsi offrire una porzione a sbaffo. Il coscri per prenderlo in giro gli chiese se voleva assaggiarne un pezzo “no grassie che magari la me resta nel stòmego”.
Capì di esagerare e se ne andò senza aver toccato il desiderio della serata. In seguito il venditore mi raccontò che dopo un’oretta si presentò al tavolo con una persona della contrada più alta del paese e finalmente riuscì a mettere sotto i denti l’agognata fetta d’anguria, naturalmente pagata dall’ignaro amico dell’avaro. Lo chiamo avaro perché tutti sanno per certo che la sua situazione economica era e certamente è ancora molto fiorente. Ogni tanto lo vedo e ricordo sempre quella sera in pro loco, la battaglia tra l’avarizia e l’anguria, vinta dalla prima, ma se solo si ricordasse che li lascerà tutti qui… 
La giovane non vedente esce dal bar, sorride, vorrei scendere, abbracciarla, augurarle buon natale e stringerle la mano, forse lei non capirà…
Piero Lorenzi

13 commenti:

  1. Proprio avaro questo. Non conosceva il detto partenopèo che vanta i meriti del frutto. Con l'anguria, con pochi soldi si mangia, si beve e ci si lava la faccia ?
    Bravo Piero !

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  2. Scommetto che el ga tignesto d'acconto le granele(semi)cosi' el se le portara' drio e nella vita futura el magnara' angurie GRATIS.

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  3. Ciò tusi, ..chive el fronte el xe pi fermo che nel disiséte. Fortuna che se ga dontà Gostìn, sonò se faria filò cola coa dele vache. Mal fronte nol se move a coparlo, i stoner presempio, a noi xe mia tuti santi come la Lucia, che xe dei bei scavessuni la zò, andoxili che noi se fa vedare? E i scalzaroti? Mai visti! Gnanca i lastaroi che i xe dela stesa diocesi patavina dei sampieroti. Mandè in volta la Odette, che la ga i geni de ognidove a scorlare forete e nissui su par la vale, granfati che no salte fora gannca un polze?

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    1. Onorevole Don Sponcio, a proposito dei miei "geni de ognidove", Lei che conosce tutta la genealogia della valle, potrebbe darmi qualche informazioni su una mia antenata di cognome Carotta, di Brancafora :

      Valentino Fontana 1656-1710 & Caterina xxx
      figlio : Domenico Fontana Torresan ca 1687-1756 sposato a Angela Carotta 1693-1773

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  4. Un dei puchi che el gera bon a dismisiare cualche indormensà ga gavemo chitorno inelogà messo ko prima dele feste de Nadale.
    Proprio un gran pecà!
    Caro Don, fin che ai Stoner ghe tiremo sassi, luri che de prie i se ne intende, i fa ben a star scunti sensa fiatare.

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    1. Passarà aqua sotto el ponte del Maso prima ca trovemo un'altro Claudio, purtroppamente !

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  5. Ma Sponcio, vutù che in tuti ji Anonymous(e) Venti della valle, Biscari, Sculieri, Cicare, Piati, Scudele e altri, chei scrive sul blo, non ghe fusse miga un stoner, un lastarolo, un scalzaro, un carota ?
    Se te vuli proprio jutare, scorla, ti, i nissui e le forete su par la vale, parche, mi, no son mia bona a far saltare fora un Polze. A so solo spacare qualche scudela, missiare sculieri de tute le sorte con pieruni e fare la panà con el poropan che se presenta.

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  6. Allora invitiamo i vari anonymous e pseudonominati a scrivere (o aggiungere) nel Nome/URL semplicemente il nome della contrà o del comune cui appartengono.

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    1. Bravo Gianni, hai trovato la soluzione !
      Più ci sono partecipanti, più il blog è interessante : date il vostro parere, raccontate le vostre esperienze, parlate del vostro paese !!!!!!!!!!

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    2. Vale anca par Sponcio e conpagnia cantante?

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    3. Intanto Sponcio el ga cominsia a semenar sassiti con busiti. I sassiti i ne mena da uno che conosse uno che ga visto Sponcio e Conpania bela. A vidi che no bisogna mai dire mai : I possibili i se conbina da suli n'te l’ordine pi parfeto. Nianca paura !

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